Di San Marco al Campidoglio il cardinale De Donatis è stato parroco dal 2003 al 2015. Il Papa, nel Concistoro del 28 giugno, gli ha assegnato come “titolo” proprio quello legato alla basilica di piazza Venezia, la chiesa nazionale dei veneti residenti a Roma.
De Donatis cardinale, Il Papa: «Servire Cristo nel popolo fedele di Dio…»
A San Pietro sono le 16.35 quando il vicario di Roma si inginocchia davanti al suo vescovo. Sul capo di don Angelo, Francesco impone lo zucchetto e la berretta cardinalizia «rossa come segno della dignità del cardinalato, a significare che dovete essere pronti a comportarvi con fortezza, fino all’effusione del sangue, per l’incremento della fede cristiana, per la pace e la tranquillità del popolo di Dio e per la libertà e la diffusione della Santa Romana Chiesa».
Poi, «dalla mano di Pietro» la consegna dell’anello con l’invito a ricordare che «con l’amore del Principe degli Apostoli si rafforza il tuo amore verso la Chiesa». Infine, dopo la consegna della Bolla di creazione cardinalizia e l’assegnazione del “titulus Marci” (San Marco in Campidoglio ndr.), lo scambio dell’abbraccio di pace tra il Papa e il suo vicario per la diocesi di Roma.
Oltre a De Donatis cardinale, nel Concistoro di oggi, sono stati creati altri due cardinali italiani: Giovanni Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato vaticana fino ad agosto, quando assumerà la guida della Congregazione per le cause dei santi, e Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila. Con loro, a ricevere la berretta cardinalizia, Luis Raphael I Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, in Iraq; Luis Ladaria Ferrer, gesuita spagnolo, dal 1° luglio 2017 prefetto della Congregazione per la dottrina della fede; Konrad Krajewski, polacco, Elemosiniere pontificio; Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi, in Pakistan; Antonio dos Santos Marto, vescovo di Leiria– Fatima, in Portogallo; Pedro Ricardo Barreto Jimeno, gesuita, arcivescovo di Huancayo, in Perù; Désiré Tsarahazana, arcivescovo di Toamasina, in Madagascar; Thomas Aquino Manyo Maeda, arcivescovo di Osaka, in Giappone.
Tre i cardinali non elettori: Sergio Obeso Rivera, arcivescovo emerito di Xalapa, messicano, Toribio Ticona Porco, prelato emerito di Corocoro, boliviano, e Aquilino Bocos Merino, claretiano spagnolo, l’unico non vescovo tra i nuovi cardinali.
A tutti loro, sulla scorta del Vangelo di Marco, il Papa ha ricordato che non serve «guadagnare il mondo intero se si è corrosi all’interno», se si vive «tutti presi da intrighi asfissianti che inaridiscono e rendono sterile il cuore e la missione». In questa situazione – il monito di Francesco – «si potrebbero già vedere gli intrighi di palazzo, anche nelle curie ecclesiastiche».
Ma, niente paura, «mentre siamo sulla strada per Gerusalemme, il Signore cammina davanti a noi per ricordarci ancora una volta che l’unica autorità credibile è quella che nasce dal mettersi ai piedi degli altri per servire Cristo». Il cardinalato non è una promozione, una onorificenza, lo è «servire Cristo nel popolo fedele di Dio, nell’affamato, nel dimenticato, nel tossicodipendente, in persone concrete con le loro storie e speranze, con le loro attese e delusioni, con le loro sofferenze e ferite». Infine il monito del pontefice ai neo cardinali: «Nessuno di voi deve sentirsi “superiore” ad alcuno. Nessuno di voi deve guardare gli altri dall’alto verso il basso. Possiamo guardare così una persona solo quando la aiutiamo ad alzarsi».
da Romasette.it, 28.giugno.2018
Dalle ore 18,00 alle ore 20,00 “visite di cortesia” nell’Aula Paolo VI
Dalle ore 18,00 alle ore 20,00 si svolgeranno le “visite di cortesia” nell’Aula Paolo VI in Vaticano.
Alle ore 16,00 nella Basilica Vaticana partecipa al Concistoro…
Alle ore 16,00 nella Basilica Vaticana partecipa al Concistoro dove riceve dal Santo Padre l’imposizione della berretta, la consegna dell’anello e l’assegnazione del Titolo.
Concistoro 28 giugno, De Donatis cardinale
Si terrà giovedì 28 giugno, alle ore 16, il quinto concistoro ordinario pubblico voluto da Papa Francesco nei suoi cinque anni di Pontificato. Verranno creati 14 nuovi cardinali, di cui undici elettori e tre non elettori, in quanto ultraottantenni.
I primi, nell’ordine in cui sono stati annunciati (il 21 maggio scorso): Louis Raphaël I Sako, 70 anni, dal gennaio 2013 Patriarca di Babilonia dei Caldei; Luis Francisco Ladaria Ferrer, gesuita spagnolo, 74 anni, dal luglio 2017 prefetto de la Congregazione per la dottrina della fede; Angelo De Donatis, originario di Casarano (Le), 64 anni, dal maggio 2017 Vicario Generale di Roma; Giovanni Angelo Becciu, originario di Pattada (SS), 70 anni, dal 2011 Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e dal febbraio 2017 Delegato Speciale presso il Sovrano Militare Ordine di Malta; Konrad Krajewski, polacco di Lodz, dall’agosto 2013 Elemosiniere Apostolico; Joseph Coutts, 73 anni, dal 2012 arcivescovo di Karachi, presidente della Conferenza episcopale del Pakistan dal 2011 al 2017; António dos Santos Marto, 71 anni, dal 2006 vescovo Leiria-Fátima, diocesi visitata da Papa Francesco lo scorso anno; Pedro Barreto, gesuita, 74 anni, dal 2004 arcivescovo di Huancayo in Perù, vicepresidente della Red Eclesial Panamazonica e membro del Consiglio pre-sinodale per il Sinodo speciale per la regione panamazzonica che si terrà nell’ottobre 2019; Desiré Tsarahazana, 64 anni, dal 2010 arcivescovo di Toamasina e dal 2012 presidente della Conferenza episcopale del Madagascar; Giuseppe Petrocchi, 70 anni, originario di Ascoli Piceno, dal giugno 2013 arcivescovo de L’Aquila; Thomas Aquinas Manyo Maeda, 69 anni, dall’agosto 2014 arcivescovo di Osaka e dal 2016 vicepresidente della Conferenza episcopale giapponese.
Questi invece i nomi dei tre futuri cardinali ultraottantenni: Sergio Obeso Rivera, 87 anni, arcivescovo Xalapa dal 1979 al 2007, più volte presidente della Conferenza episcopale messicana; Toribio Ticona Porco, 81 anni, che in gioventù ha lavorato in miniera, vescovo prelato di Corocoro in Bolivia dal 1992 al 2012; padre Aquilino Bocos Merino, spagnolo, 80 anni compiuti il 17 maggio, dal 1991 al 2003 superiore generale dei Claretiani.
Anche il vicario della nostra diocesi diventa dunque cardinale. Monsignor Angelo De Donatis presiederà la celebrazione solenne dei secondi vespri venerdì 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, nella basilica di San Giovanni in Laterano, alle ore 18. Dopo la lettura breve prevista dal rito, verrà proposto per la meditazione un brano tratto da una lettera di don Andrea Santoro, il sacerdote fidei donum ucciso a Trabzon, in Turchia, il 5 febbraio del 2006, mentre pregava nella chiesa di Santa Maria. La celebrazione sarà animata dai seminaristi del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Al termine dei vespri, il cardinale saluterà i partecipanti nel cortile del Palazzo del Vicariato.
28 giugno 2018
San Frumenzio, al Gemelli incontro sulla missione in Mozambico
“Mozambico e Roma: una missione umanitaria” è il titolo dell’incontro che si svolgerà questa mattina, giovedì 28 giugno, alle ore 11, nella hall del Policlinico Universitario Agostino Gemelli. Sarà occasione per conoscere i progetti e le missioni umanitarie in Mozambico sostenute dall’Auci, l’Associazione universitaria per la cooperazione internazionale collegata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, e la parrocchia di San Frumenzio della diocesi di Roma. Alla presentazione interverrà il vescovo ausiliare Gianpiero Palmieri, a lungo parroco di San Frumenzio. Parteciperanno, tra gli altri, l’attuale parroco della comunità dei Prati Fiscali, don Daniele Salera e Giovanni Manganiello, presidente di Auci Onlus. L’incontro sarà introdotto dal presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Giovanni Raimondi.
«La relazione tra il Mozambico, in particolare tra la capitale Maputo, e Roma è andata crescendo nel tempo coinvolgendo, gradualmente, diversi attori – spiega Pasquale De Sole, già docente dell’Università Cattolica e tra gli animatori dell’Auci –. Gli inizi risalgono a più di un quarto di secolo, quando la parrocchia di San Frumenzio ha stretto un gemellaggio con la diocesi di Maputo in quanto titolo presbiterale dell’arcivescovo della stessa, il cardinale Alexandre Josè Maria Dos Santos. Gemellaggio che si è concretizzato con la realizzazione di una missione permanente in una piccola località della diocesi, Mafuiane, prendendosi carico delle fasce più deboli della popolazione: diverse centinaia di bambini delle scuole elementari di Mafuiane e villaggi limitrofi, giovani mamme, anziani e ammalati di Aids».
Da quel lontano inizio si è arrivati, negli ultimi cinque anni, ad un allargamento ad altre comunità parrocchiali (Sant’Ugo e Santa Giulia) e a una collaborazione stretta con l’Auci, realizzando tre importanti progetti. Innanzitutto, un progetto sanitario con ristrutturazione del Centro di salute di Mafuiane e costruzione di un Centro pediatrico nella stessa località con 16 posti letto, sala accettazione, laboratorio. Inoltre un progetto agricolo, che prevede l’incremento dell’attività produttiva agricola del Consorzio locale dei “Regantes”, il processo di conservazione, packaging e commercializzazione dei prodotti sul mercato di Maputo. Inoltre si prevede di iniziare, su un terreno confinante di tre ettari della diocesi di Maputo, una scuola di agraria per l’implementazione di tutte le attività agrarie e zootecniche.
«L’aspetto più importante di questa esperienza pluriennale – conclude Pasquale De Sole – è proprio la partecipazione “comunitaria” di diverse realtà romane, ognuna con il suo specifico compito, per creare “ponti” e abbattere “barriere” mentre il vento che soffia in questo momento in Europa sembra spirare in tutt’altra direzione».
28 giugno 2018
Settimana di fraternità in Val di Fassa…
Da mercoledì 4 a venerdì 6 luglio
Partecipa in Val di Fassa alla settimana di fraternità per i seminaristi organizzata dal Pontificio Seminario Romano Maggiore.
Ore 18,30 Messa a S. Alfonso all’Esquilino
Ore 18,30 celebra la Messa nella Chiesa Rettoria di S. Alfonso all’Esquilino in occasione della Festa della Madonna del Perpetuo Soccorso.
Macron a San Giovanni: «Lavorare insieme per il bene comune»
«Con gioia accogliamo il suo ingresso nel Capitolo della basilica lateranense». Così, oggi (martedì 26 giugno) attorno alle 15, l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis ha accolto il presidente francese Emmanuel Macron, sul sagrato della basilica di San Giovanni in Laterano. Il presidente è arrivato in macchina, accompagnato dalla moglie Brigitte; il vicario li ha accolti insieme al canonico francese del capitolo, monsignor Louis Duval Arnauld. I quattro sono poi avanzati insieme fino all’ingresso della cattedrale, dove tutti erano attesi da tutti i canonici. «Oggi si perpetua la memoria di un’ antichissima tradizione che lega la grande nazione di Francia alla Chiesa apostolica», ha ricordato De Donatis durante il suo saluto nella basilica lateranense: fu infatti Enrico IV il primo re di Francia a essere insignito del titolo di protocanonico d’onore.
«Ogni giorno in questa basilica viene elevata la preghiera per la pace nel mondo e per il progresso del genere umano», ha proseguito l’arcivescovo, che giovedì riceverà la berretta cardinalizia dalle mani del Papa. «Oggi lei entra a far parte della realtà del Laterano, a nome dell’intera nazione francese – ha concluso -. Ringraziandola per gli auguri che mi ha fatto pervenire per la mia recente nomina, le assicuro la mia preghiera e condivido gli sforzi che vorrà fare per il benessere nostri Paesi e soprattutto per accompagnare la sofferenza di tanti nostri fratelli che cercano sostegno e conforto».
Macron ha ringraziato monsignor De Donatis, e ribadito «la tradizione di concordia, di amicizia tra Francia e Vaticano». «La presenza del Capo di Stato – ha spiegato Macron – sottolinea la volontà della Francia di approfondire la relazione di amicizia, comprensione, fiducia che intrattiene con la Santa Sede». Queste tradizioni, ha sottolineato il presidente francese, «non sono solo frutto della storia, di una storia singolare: spero che si sviluppino ancora per permetterci di lavorare insieme per la pace e al servizio del bene comune».
Quindi i canonici, insieme al presidente francese, si sono spostati nella cappella Colonna, dove è avvenuto il tradizionale scambio di doni e dove Macron ha firmato i documenti necessari per la presa di possesso dello “stallo”. Il pomeriggio nella basilica lateranense è proseguito con una visita al chiostro, dove è custodita anche la statua di Enrico IV opera dell’artista lorenese Nicolas Cordier. Quindi il presidente francese ha tenuto una conferenza nella Sala degli Imperatori, al primo piano del Palazzo Apostolico Lateranense.
Leggi il saluto integrale del vicario De Donatis al presidente Macron
26 giugno 2018
Tutte le foto sono di Cristian Gennari
Adolescenti e gioco d’azzardo, «fenomeno inquietante e sottovalutato»
«Dati recentissimi dell’Istituto Superiore di Sanità e di altre prestigiose istituzioni scientifiche ci mostrano che nella popolazione generale in Italia almeno una persona su due, nell’ultimo anno, ha praticato il gioco d’azzardo». Si è aperta con queste parole dell’arcivescovo vicario Angelo De Donatis la conferenza stampa di questa mattina – martedì 26 giugno -, nella Sala Rossa del Palazzo del Vicariato, dedicata ad “Adolescenti e gioco d’azzardo: cresceranno dipendenti?”. La Caritas diocesana di Roma ha presentato uno studio sul fenomeno, mentre l’ospedale pediatrico Bambino Gesù ha illustrato una guida contro la dipendenza dai giochi.
Il gioco d’azzardo, vietato per legge ai minori, «appartiene invece al loro universo», ha sottolineato Elisa Manna, curatrice della ricerca della Caritas diocesana. «Nella città di Roma – ha proseguito – due ragazzi su tre, di età compresa tra i 13 e i 17 anni, giocano d’azzardo almeno una volta l’anno; il 36,3 % ha dichiarato di essere giocatore abituale». La maggior parte sottovaluta la pericolosità dell’azzardo, ma lo definisce semplicemente «un’attività in cui si utilizza denaro per vincerne altro, affidandosi alla fortuna». Eppure «la dipendenza dal gioco è una patologia mentale» ha ribadito Stefano Vicari, direttore di Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù. L’Istituto per la salute del Bambino e dell’Adolescente, diretto da Alberto Ugazio, ha redatto una guida per i genitori «su come riconoscere e gestire il problema, indicando i percorsi terapeutici da seguire». Attivo anche un indirizzo e-mail dedicato, iogioco@opbg.net.
«Nel pensare al fenomeno del gioco d’azzardo – ha evidenziato il vicario De Donatis – dobbiamo certamente sottolinearne la strisciante pericolosità per la singola persona e per l’intera società, ma anche contrastare quei fattori che rendono questa pratica accettata e in un certo senso incentivata. Le condizioni di disagio finanziario e sociale, i disturbi psicologici e il basso livello culturale sono fattori predisponenti principali. Una cultura della tolleranza e dell’indifferenza, che accetta supinamente lo stato di fatto, favorisce la rovina di tante famiglie, alimenta l’usura e riduce in povertà e schiavitù tante persone, specie quelle più fragili socialmente e psichicamente. Proprio per questo non si può accettare che il gioco d’azzardo sia legato all’idea falsa di guadagni e vincite facili e non sia visto anche nella sua contagiosa realtà di atteggiamento morale erroneo o vizioso».
Leggi l’intervento completo del vicario
26 giugno 2018