20 Dicembre 2025

Papa Francesco è stato dimesso dal Policlinico Gemelli

Foto Vatican Media

La mattina di oggi, sabato 1° aprile, Papa Francesco è stato dimesso dal Policlinico Universitario Agostino Gemelli. Prima di lasciare la struttura, il Santo Padre ha salutato il Rettore dell’Università Cattolica, Franco Anelli, con i suoi più stretti collaboratori, il Direttore Generale del Policlinico, Marco Elefanti, l’Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, Monsignor Claudio Giuliodori, e l’equipe di medici e operatori sanitari che lo ha assistito durante questi giorni.

Nel lasciare il Policlinico, Papa Francesco è uscito dall’auto e ha salutato le persone presenti. Ha abbracciato una coppia di genitori che ha perso la figlia ieri notte, fermandosi a pregare con loro.
Dopo aver lasciato il Policlinico Universitario A. Gemelli, stamattina Papa Francesco si è diretto alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Il Papa si è fermato davanti all’icona di Maria, Salus Populi Romani, affidandole nella preghiera i bambini incontrati ieri nel reparto di Oncologia Pediatrica e Neurochirurgia Infantile dell’Ospedale, tutti gli infermi e coloro che soffrono per la malattia e la perdita dei loro cari.

Ieri pomeriggio, Francesco si era recato in visita ai bambini ricoverati nel reparto di oncologia pediatrica nell’ospedale, portando loro dei rosari, delle uova di cioccolato e copie del libro “Nacque Gesù a Betlemme di Giudea…”. Nel corso della visita, durata circa mezz’ora, il Papa aveva anche impartito il sacramento del battesimo a un bambino, di nome Miguel Angel, di poche settimane. Al termine era tornato nel proprio reparto.

Il Santo Padre era stato ricoverato mercoledì. Immediati gli auguri espressi dalla Cei e dalla diocesi di Roma. «La Chiesa di Roma – il testo della nota diffusa dalla nostra diocesi all’indomani del ricovero – esprime tutto il proprio affetto e la propria vicinanza al suo Vescovo Papa Francesco, e assicura la preghiera incessante, ancor più forte in questo momento di difficoltà, augurandogli una pronta guarigione».

1 aprile 2023

Il ritiro degli Oli benedetti

Foto diocesidiroma/Gennari

In vista del Giovedì Santo, l’Ufficio liturgico diocesano ricorda a tutti i sacerdoti le indicazioni per il ritiro degli Oli santi.

«Il Messale Romano – ricorda il direttore dell’Ufficio diocesano padre Giuseppe Midili – prevede che il Giovedì Santo siano presentati e accolti in ogni parrocchia gli Oli benedetti dal vescovo durante la Messa Crismale. Anche quest’anno potranno essere ritirati nella basilica lateranense (ingresso principale, Cappella del Crocifisso, lato destro del transetto, guardando l’altare) dalle ore 14 alle ore 17 di Giovedì Santo». Si ricorda inoltra di portare i contenitori dalla parrocchia, puliti.

Per il ritiro può anche essere delegata una persona di fiducia. In particolare, l’Ufficio liturgico ha predisposto un modulo da presentare in caso di delega e uno schema per l’accoglienza degli Oli (una copia cartacea per l’uso liturgico verrà consegnata insieme agli Oli).

Per chi non riuscisse a passare nella cattedrale nel pomeriggio di Giovedì Santo, sarà possibile ritirare gli Oli nei giorni successivi, durante gli orari di apertura della basilica (entro le ore 17).

31 marzo 2023

Vicinanza e preghiera per Papa Francesco dalla diocesi di Roma

Il Policlinico Agostino Gemelli (foto diocesidiroma/Gennari)

La Chiesa di Roma esprime tutta la propria vicinanza e il proprio affetto al suo Vescovo Papa Francesco, e assicura la preghiera incessante augurandogli una pronta guarigione.

Il Santo Padre – lo ricordiamo – è stato ricoverato ieri pomeriggio presso il Policlinico A. Gemelli per effettuare alcuni controlli medici. Come ha riferito il portavoce della Sala Stampa Matteo Bruni, “L’esito degli stessi ha evidenziato un’infezione respiratoria (esclusa l’infezione da Covid 19) che richiederà alcuni giorni di opportuna terapia medica ospedaliera”.
30 marzo 2023

Venerdì Santo la Colletta per la Terra Santa

Foto diocesidiroma/Gennari

Si rinnova, come ogni anno, nella giornata del Venerdì Santo, per volontà dei pontefici, l’invito a compiere «un gesto di carità e solidarietà verso i fratelli che vivono nella Terra Santa attraverso una speciale colletta». Lo ricorda il cardinale vicario Angelo De Donatis, che per l’occasione ha scritto ai parroci della diocesi di Roma. Il prossimo 7 aprile, dunque, le offerte raccolte durante le celebrazioni saranno destinate a questo scopo.

«La Custodia Francescana – spiega il vicario del Papa per la diocesi di Roma – attraverso la colletta può sostenere e portare avanti l’importante missione a cui è chiamata: custodire i Luoghi Santi, le pietre della memoria, e favorire la presenza cristiana, le pietre vive di Terra Santa, attraverso tante iniziative di solidarietà, come ad esempio il mantenimento delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali».

Di norma, la Custodia riceve il 65 % della colletta, mentre il restante 35 % va al Dicastero per le Chiese Orientali, che lo utilizza anche per la formazione dei candidati al sacerdozio, il sostentamento del clero, attività scolastica e di formazione.

Numerosi i territori che, sotto varie forme differenti, beneficiano di quanto raccolto grazie alla colletta del Venerdì Santo: Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.

«Invito tutti i fedeli della nostra diocesi a essere generosi in questa circostanza – è l’invito del cardinale De Donatis – pur comprendendo bene anche le difficoltà economiche che attraversano le nostre famiglie in questo tempo segnato dalla guerra. Sono certo che il Signore ricompenserà tutti coloro che verranno in aiuto alle necessità e alle sofferenze di questi nostri fratelli».

Come ogni anno, la somma raccolta potrà poi essere versata presso l’Ufficio Amministrativo del Vicariato.

Il testo integrale della lettera del cardinale

29 marzo 2023

Il cammino di Pietro: il carcere di Pietro- Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami al Foro Romano

Il cammino di Pietro: il carcere di Pietro- Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami al Foro Romano

Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede il quinto incontro quaresimale su delle letture scelte di Giacomo Leopardi

Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede il quinto incontro quaresimale su delle letture scelte di Giacomo Leopardi.

Meditazione in occasione del quinto incontro quaresimale ’23

Quaresimali su Leopardi, stasera la conclusione – scarica il testo

Scarica qui il testo

Si conclude questa sera l’iniziativa promossa dalla diocesi di Roma per la Quaresima: ogni mercoledì, a cominciare dal primo marzo, la basilica di San Giovanni in Laterano, dalle ore 19, ha ospitato cinque incontri dedicati ai capolavori di Giacomo Leopardi per vivere insieme il cammino quaresimale. “Ed io che sono?” è il nome della proposta, che ha visto protagonista Franco Nembrini, professore e saggista; l’introduzione di ogni serata è stata affidata a don Fabio Rosini, direttore dell’Ufficio diocesano per le vocazioni, mentre le conclusioni al cardinale vicario Angelo De Donatis. Ogni incontro è trasmesso in diretta su Telepace e sul canale YouTube della diocesi di Roma (@diocesidiromaofficial).

«È l’occasione per riflettere alla luce di alcune pagine tra le più espressive della nostra letteratura, e vivere più consapevolmente il nostro cammino di preparazione verso la Pasqua», per il cardinale De Donatis.

La conclusione il 29 marzo, con “Questo, d’ignoto amante, inno ricevi”, dalla poesia “Alla sua donna”, che Nembrini definisce «l’incredibile profezia al vertice della poesia di Leopardi: la soluzione al male, la vittoria sul male sarebbe che l’eterno accettasse di incarnarsi e diventare compagno di cammino per l’uomo».

Scarica qui il testo

29 marzo 2023

Celebra la Messa nella parrocchia di Santa Maria Regina Pacis ad Ostia Lido ed a seguire presiede la Via Crucis presso il Punto di Accoglienza dei senza fissa dimora

Celebra la Messa nella parrocchia di Santa Maria Regina Pacis ad Ostia Lido ed a seguire presiede la Via Crucis presso il Punto di Accoglienza dei senza fissa dimora.

Corso “Un di più di Vicinanza” – Pontificio Seminario Romano Maggiore (Sala Tiberiade) (Uff. Past. Sanitaria)

Corso “Un di più di Vicinanza” – Pontificio Seminario Romano Maggiore (Sala Tiberiade) (Uff. Past. Sanitaria)

Corso di formazione per catechisti istituendi – online (Uff. Catechistico)

Corso di formazione per catechisti istituendi – online (Uff. Catechistico)

Nuovi arredi liturgici a Santa Maria Maggiore

Nuovo ambone e nuova sede nella basilica di Santa Maria Maggiore. Saranno benedetti sabato primo aprile 2023, vigilia della Domenica delle Palme, alle ore 16, nel corso di una liturgia della Parola presieduta dal cardinale Stanislaw Rylko, arciprete della basilica, alla presenza del Capitolo Liberiano e dei fedeli.

La basilica papale di Santa Maria Maggiore, nel percorso di rinnovamento degli spazi liturgici voluto da Papa Francesco, che ne ha approvato i progetti, è stata dotata di due elementi fissi, previsti dalla liturgia, fondamentali per la celebrazione all’interno della domus ecclesiae: l’ambone e la sede del celebrante, che fino ad ora erano amovibili.

«La sede – spiega una nota diffusa dalla basilica – è il luogo della presidenza del celebrante: indica ed esalta il compito che egli ha sia di presiedere l’azione liturgica, sia di guidare la preghiera del popolo santo di Dio. È stata progettata rispettando e migliorando la dimensione funzionale consentendo così al celebrante di poter presiedere la comunità. Concretamente tali azioni si sono tradotte nella modulazione delle altezze ponendo la nuova sede in relazione con l’ambone e l’altare Papale. L’ambone nella sua conformazione, conferisce un carattere di stabilità e saldezza che il luogo di proclamazione della Parola di Dio deve trasmettere».

Commissionati dalla basilica, la sede e l’ambone sono il risultato di un lavoro corale messo in campo dall’equipe Arte e Architettura delle Pie Discepole del Divin Maestro, che ha ideato e realizzato un progetto per lo spazio architettonico integrando gli elementi originali nel rispetto delle norme liturgiche, lasciando inalterate le opere fisse esistenti. «Le forme scelte e la fattura dei materiali utilizzati – sottolineano dalla basilica – rispettano ed esaltano il principio di continuità del contesto architettonico di Santa Maria Maggiore, in armonia con l’architettura e l’arredo liturgico già esistenti».

28 marzo 2023

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