8 Giugno 2025

Simposio sul sacerdozio con il cardinale Ouellet

Dal 17 al 19 febbraio prossimi in Vaticano si terrà un Simposio sul tema “Per una teologia fondamentale del sacerdozio”: saranno giorni di studio e di riflessione su una dimensione che accomuna tutti noi che siamo stati battezzati e che è la dimensione sacerdotale, per la quale tutti siamo chiamati ad offrire i nostri corpi “come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale” (Rm 12, 1).

Dalla comprensione di questa chiamata dipendono anche tutte le vocazioni che fioriscono dal battesimo, cioè dal trovare il senso ultimo della nostra esistenza nell’offrire noi stessi come Lui, nella carità. Come scrive il cardinale Marc Ouellet, uno degli animatori dell’incontro, «lo scopo è quello di focalizzare la riflessione teologica su tutte le vocazioni battesimali e così aiutare il popolo di Dio a conoscere ed approfondire i doni di grazia racchiusi in ogni chiamata alla santità suscitata dallo Spirito Santo».

Si parlerà di noi, della nostra vita di cristiani, con l’unico scopo di aiutarci a non sprecarla ma piuttosto a viverla secondo tutta la ricchezza che generano in noi di doni dello Spirito. Perciò, scrive sempre il cardinale Oullet, «sarei lieto che la notizia di questo evento coinvolgesse i tanti laici che sono impegnati nella diocesi di Roma, perché possano portare il loro contributo e quella sensibilità, tipicamente romana», che questa nostra Chiesa particolare possiede, ai lavori del Simposio.

7 febbraio 2022

Progetto della Caritas per famiglie e minori

Foto di Cristian Gennari

Sostenere i nuclei che vivono un momento di difficoltà; garantire l’accesso alla tutela del diritto; attivare percorsi condivisi di terapie individuali o familiari; creare, in caso di allontanamento del minore dal nucleo familiare, un sistema strutturato di comunicazioni fra i soggetti coinvolti. Sono questi gli obiettivi del Progetto Integrato Famiglie e Minori, rivolto alle famiglie che vivono problemi di conflittualità familiare o genitoriale, attivato in questo mese di febbraio dal Nalc, lo sportello socio/legale della Caritas diocesana. Un lavoro che sarà portato avanti in stretta sinergia con i centri di ascolto parrocchiali.

L’idea è nata, spiegano dalla Caritas, poiché «i disagi che nascono nell’ambito socio/familiare sono drammaticamente frequenti, in particolare in questo ultimo periodo di emergenza Covid-19 in cui il disagio sociale ed economico acuiscono i conflitti, in particolare nella gestione dei minori».

Per informazioni lo Sportello Nalc è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 13, giovedì pomeriggio dalle ore 15 alle ore 17; 0688815766/760; 3371479368; nalc@caritasroma.it; via Casilina Vecchia, 19.

7 febbraio 2022

In Vicariato presiede il Consiglio dei Prefetti

In Vicariato presiede il Consiglio dei Prefetti.

Celebra la Messa nella Parrocchia di San Bruno in occasione della visita pastorale

Celebra la Messa nella Parrocchia di San Bruno in occasione della visita pastorale.

È entrato nella luce della Resurrezione don Giuseppe Cinotti

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che è entrato
nella luce della Resurrezione

il Rev.do
Don Giuseppe Cinotti
di anni 76

Vicario cooperatore della Parrocchia San Paolo della Croce
dal 2003 al 2009

e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali si svolgeranno domani, sabato 5 febbraio 2022, alle ore 15.00,
presso la Parrocchia San Paolo della Croce
(Via Poggio Verde, 319)

Giornata di preghiera e riflessione contro la tratta: le iniziative nella diocesi di Roma

L'opera di Timothy Schmalz

L’8 febbraio, memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, ricorre la Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta. Quest’anno, per l’occasione, l’artista canadese Timothy Schmalz – autore di “Angels Unawares”, la scultura dedicata ai migranti installata a piazza San Pietro – ha realizzato un’opera sulla santa protettrice delle vittime di tratta che sarà presente domenica 6 febbraio all’Angelus di Papa Francesco e sarà poi affidata alla diocesi di Roma. La scultura rappresenta santa Bakhita che apre una botola e libera donne e uomini tenuti in schiavitù, e verrà collocata nella parrocchia di San Bernardo di Chiaravalle, nel quartiere di Centocelle. All’Angelus parteciperà il Coordinamento diocesano anti tratta, che raccoglie diverse realtà impegnate nel contrasto a questo fenomeno e nel sostegno a coloro che ne sono vittime: Caritas diocesana, Usmi, Comunità di Sant’Egidio, Associazione Papa Giovanni XXIII, Associazione Slaves No More, Fondazione Arché, Ali di Speranza, Gruppo Raab, oltre alle unità di strada che svolgono il loro servizio in diversi luoghi della città. “La forza della cura. Donne, economia, tratta di persone” è il tema della Giornata di quest’anno.

«La parrocchia è stata scelta perché si trova su viale Palmiro Togliatti, una strada dove si incontrano molte ragazze vittime di tratta, e dove operano anche le unità di strada – spiega il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per la Carità, per i Migranti, per la Pastorale dei rom e dei sinti –. L’Angelus di domenica darà in qualche modo il via a una serie di iniziative legate alla sensibilizzazione sul fenomeno della tratta. Per il 18 di marzo, il Coordinamento diocesano anti tratta sta organizzando una Via Crucis nella XVI prefettura, che si snoderà lungo il viale Palmiro Togliatti, per concludersi proprio a San Bernardo».

Ancora, il 7 febbraio alle ore 21 si terrà un momento di preghiera contro la tratta nella parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata, nel cui territorio ha sede la Casa del Magnificat di suor Rita Giaretta, già fondatrice di Casa Rut a Caserta. Durante la veglia, che sarà presieduta dal parroco don Antonio Lauri e guidata dalla stessa religiosa, centrale sarà la testimonianza di Joy Ezechiel, sfuggita alla tratta, la cui storia è stata raccontata da Mariapia Bonante nel libro “Io sono Joy”. «Ci saranno anche dei gesti significativi – anticipa suor Rita Giaretta –: porteremo all’altare un’immagine di santa Bakhita, e sarà proprio Joy a portarla; inoltre delle immagini di mani, per indicare che solo con l’aiuto degli altri si può intraprendere un cammino di libertà; infine una luce verde accesa, emblema di solidarietà. Ci sarà anche un cesto con dei lumini e ciascuno dei presenti potrà prenderne uno, portarlo a casa e accenderlo la sera seguente, a simboleggiare l’impegno di tessere una rete per liberare l’umanità da questo flagello».

L’8 febbraio, inoltre, Talitha Kum, la rete internazionale di vita consacrata contro la tratta di persone, promuove come lo scorso anno una maratona di preghiera mondiale on line, alla quale partecipa anche la rete anti-tratta di Roma dell’Usmi. «Abbiamo preparato un video che sarà proiettato l’8 febbraio – anticipa la coordinatrice romana suor Maria Rosa Venturelli –, ed è stato realizzato in una casa famiglia di Avezzano dove ci sono alcune sorelle che aiutano le ragazze vittime di tratta. Quest’anno la Giornata è dedicata in particolare alle donne, anche se il fenomeno tratta ha diversi ambiti: c’è quello dello sfruttamento sessuale, dello sfruttamento lavorativo, dello sfruttamento dei minori anche per il commercio degli organi, e poi c’è il fenomeno delle bambine-spose. Tutti sono in continua evoluzione e cambiamento. Oggi, ad esempio, ci sono meno ragazze sulle strade di Roma ma di più negli appartamenti; ci sono più giovani donne provenienti dall’Europa dell’Est e meno dall’Africa, rispetto a qualche anno fa. Inoltre quelle che vogliono sfuggire alla prostituzione sono molto spesso madri, con uno o anche due bambini, e le case famiglia che si occupano di ospitare queste donne devono evolversi per sostenere le nuove sfide».

3 febbraio 2022

Intervento all’Assemblea della vita consacrata in cammino sinodale

La Chiesa, “cattolica e sinodale”, e la sfida della “frontiera”

La parrocchia di San Pio X

Universale e comunitaria. Su questi due tratti propri della Chiesa si è sviluppato l’incontro di ieri sera, 2 febbraio, promosso dalla parrocchia San Pio X, in zona Balduina, e intitolato “La Chiesa cattolica e sinodale: le nuove frontiere dell’evangelizzazione”. Aprendo la serata, il parroco don Andrea Celli ha spiegato che «si tratta di una bella occasione per approfondire con due relatori di eccezione un tema di grande attualità, rispetto al quale Papa Francesco ci spinge a riflettere per un vero cambiamento ecclesiale» affinché non si rischi di proporre «una Chiesa bella ma vuota, piena di passato ma poco di avvenire».

Affidate a padre Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine dei frati minori, le considerazioni sul primo dei due aggettivi presi in esame. «La Chiesa cattolica è una Chiesa universale – ha detto il religioso -, dunque una realtà diffusa in modo capillare» laddove «la cattolicità può essere intesa come una tensione tra il particolare e l’universale, appunto, per dire che non c’è uniformità; non si tratta di conservare una realtà monolitica ma di tenere insieme e mettere in relazione i diversi elementi che la costituiscono, in una tensione creativa». Da qui la domanda che ha guidato la riflessione di Fusarelli: «Come riusciamo oggi a essere Chiesa secondo il tutto e non secondo il particolare?» e dunque guardando «non solo alla nostra comunità o parrocchia ma alla Chiesa di Roma, d’Italia e del mondo». Interrogativo necessario perché, «come ricorda Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli tutti” – ha continuato -, la cattolicità non si declina solo all’interno della Chiesa ma nel dialogo con tutto ciò che è umano». Ed ecco allora la definizione di “frontiera” «non come trincea ma come limen ossia come soglia tra ambienti e mondi diversi» che devono contaminarsi. Per Fusarelli sono 4, oggi, «le soglie sulle quali sostare e insieme da attraversare per annunciare il Vangelo» e che «possono divenire davvero dei varchi se sappiamo intercettare e leggere l’oggi, rendendo possibili sguardi diversi».

In primo luogo il religioso ha auspicato un’attenzione e un’apertura ai diversi linguaggi, da intendersi in senso lato come «culture e approcci alle realtà», per non «sentire solamente ridetta la nostra dottrina in un’altra lingua» ma sapendo «restare aperti a culture altre, permettendoci immagini e immaginazioni diverse». A seguire, l’invito a considerare “soglia” «lo spostamento di popoli, una situazione diffusa oggi», che è «il segno dei tempi» e insieme l’insegnamento e il monito che «la Terra è di tutti, per noi cristiani, cioè ci è stata data solo in prestito». Ancora, “soglia” sono «le nuove spiritualità – ha spiegato Fusarelli -, molte di marca orientale e molte anche senza Dio» e che tuttavia «ci fanno capire che c’è nell’uomo una ricerca e che la persona umana si rende conto di non bastare a se stessa». Infine, l’invito del superiore dei Frati minori a vivere «gli squilibri» ossia a «ripensare il “come” della pastorale» per «superare i nostri confini, lasciandoci evangelizzare anche da Chiese altre, dove lo Spirito continua a soffiare».

Il secondo aggettivo preso in esame è stato “sinodale”. Ne ha proposta una lettura vivace ma anche critica, spingendo alla riflessione, don Armando Matteo, sottosegretario aggiunto della Congregazione per la dottrina della fede, che ha sottolineato «il cambiamento e l’emancipazione di cui la nostra generazione è protagonista», parlando di una società longeva, ricca e benestante, al cui benessere hanno contribuito «lo sviluppo farmaceutico e tecnologico e la diffusione dell’informazione oltre che la possibilità di studiare e di formarci». Da qui il richiamo a «quel cambiamento d’epoca di cui parla Papa Francesco», che «va accostato dalla Chiesa positivamente», certi di «non poter rispondere alla domande di oggi con le risposte di ieri». Ecco allora il richiamo al Magistero, e in particolare all’esortazione apostolica Evangelii gaudium, «nella quale il Papa al numero 27 ci dice che ogni cosa deve essere cambiata – ha affermato don Matteo -, dimostrando che la Chiesa ha qualcosa da dire all’uomo di oggi che morde e azzanna la vita», che equivale «non ad adeguarsi ai tempi moderni» ma a offrire «un approccio consolante» perché «noi cristiani nel Vangelo abbiamo parole straordinarie sulla gioia, che sono da mettere a disposizione di tutti».

di Michela Altoviti da Roma Sette

3 febbraio 2022

Due incontri on line con l’Ac diocesana

L’Azione cattolica di Roma presenta due occasioni per offrire spunti e piste di azione pastorale per educatori, sacerdoti, animatori e adulti in genere. Entrambi saranno online per le questioni legate alla pandemia.

Il primo appuntamento è previsto lunedì 7 febbraio alle ore 21 con un webinar che affronta il tema: “Sguardi che gioiscono, come raccontare la famiglia sui social”. Ospite e relatore sarà Simone Esposito, giornalista, direttore della rivista del Meic Coscienza. Il giornalista da tempo, sul suo profilo Facebook presenta temi anche complessi come la politica, la scuola, la malattia, la vita di tutti giorni, proponendo riflessioni a partire da fatti quotidiani che coinvolgono la sua famiglia. Condividerà infatti il suo sguardo gioioso come racconto contemplativo sulla propria famiglia. L’incontro sarà trasmesso sul canale youtube: Azione Cattolica Italiana Diocesi di Roma.

IIl secondo appuntamento si svolgerà sabato 12 febbraio alle ore 18.15 sempre online; interverrà Emilia Palladino, docente di Pastorale familiare alla Gregoriana, e i coniugi Lisa Moni Bidin e Massimo De Luca. Insieme si mediterà la lettera di Papa Francesco agli sposi.

Per ricevere i link per partecipare agli incontri scrivere a segreteria@acroma.it.

2 febbraio 2022

Celebra la Messa nella Chiesa dell’Immacolata della Domus Mariae in occasione del rinnovo delle promesse dei membri della Società di Vita Apostolica – Fraternità dei Figli della Croce

Celebra la Messa nella Chiesa dell’Immacolata della Domus Mariae in occasione del rinnovo delle promesse dei membri della Società di Vita Apostolica – Fraternità dei Figli della Croce.

La diocesi ricorda don Andrea Santoro

Il 5 febbraio 2006 don Andrea Santoro viene ucciso nella chiesa di Santa Maria a Trabzon, in Turchia, mentre sta pregando con la Bibbia in lingua turca tra le mani. Sono passati 16 anni dal giorno del suo martirio, e la diocesi di Roma lo ricorderà, come di consueto, con incontri e momenti di preghiera.

Il prossimo sabato 5 febbraio alle ore 19, nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, il vescovo Benoni Ambarus presiederà la celebrazione eucaristica. La sera prima, il 4 febbraio, alle ore 19, sarà invece la parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, di cui don Santoro fu parroco dal 1994 al 2000, ad ospitare la veglia di preghiera, guidata dal rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore, don Gabriele Faraghini. Ancora, domenica 13 febbraio nella chiesa di Gesù di Nazareth, a Verderocca – anche questa legata alla storia del sacerdote fidei donum originario di Priverno, che ne fu parroco dal 1981 al 1993 e ne vide la costruzione – si terrà, alle ore 16, l’incontro dal titolo “Le Beatitudini. Vivere il cammino sinodale con l’aiuto di don Andrea”, al quale parteciperà Miriam Fioravanti, dell’équipe sinodale diocesana.

1 febbraio 2022

La lettera del cardinale ai monasteri di clausura: «La vostra preghiera incessante per il cammino sinodale»

«L’intercessione è come “lievito” nel seno della Trinità. È un addentrarci nel Padre e scoprire nuove dimensioni che illuminano le situazioni concrete e le cambiano. Possiamo dire che il cuore di Dio si commuove per l’intercessione, ma in realtà Egli sempre ci anticipa, e quello che possiamo fare con la nostra intercessione è che la sua potenza, il suo amore e la sua lealtà si manifestino con maggiore chiarezza nel popolo». Parte da questa citazione di Evangelii gaudium la lettera che il cardinale vicario Angelo De Donatis ha inviato ai monasteri di clausura. Al centro il tema del cammino sinodale, e della «preghiera incessante» che deve accompagnarlo.

«La richiesta di pregare per il cammino sinodale – scrive il vicario del Papa per la diocesi di Roma – è rivolta in particolare alle vostre realtà claustrali, che vivono già il servizio dell’orazione e dell’intercessione come missione principale, affinché costituiscano “il respiro della città”. Vi chiedo, anche a nome della équipe sinodale, di inserire tra le intenzioni di preghiera, quella per il cammino della diocesi, affinché l’ascolto dei lontani e dei vicini possa avvenire sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi chiedo inoltre, di organizzare, ove possibile, momenti comunitari di preghiera e di riflessione dedicati al tema del cammino sinodale e, se le condizioni lo consentono, di coinvolgere anche i fedeli».

Ai consacrate e alle consacrati delle comunità claustrali, «chiamati per vocazione a costituire con la vostra stessa vita incenso che arde e sale al cielo», il cardinale De Donatis riconosce «un mandato speciale ad intercedere affinché, attraverso la vostra preghiera, la Misericordia di Dio abbracci Roma e lo Spirito apra il cuore di chi è invitato ad ascoltare».

Il testo integrale della lettera del cardinale vicario

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