17 Dicembre 2025

Riscoprire la bellezza del battesimo: incontri formativi

L’Ufficio per la catechesi della diocesi di Roma propone un ciclo di incontri per i catechisti delle coppie che chiedono il battesimo per i propri figli. “Riscoprire la bellezza del battesimo” è il titolo del percorso formativo, che si terrà dal 4 al 6 maggio.

«Abbiamo pensato questo ciclo di incontri in modalità mista – spiega il direttore dell’Ufficio diocesano don Andrea Cavallini –: due brevi incontri frontali online, dalle ore 21 alle ore 22, il giovedì e venerdì; l’incontro conclusivo del sabato si terrà nella mattinata, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, presso la Sala Conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore, con il vescovo Daniele Salera e sarà un’occasione di ascolto e confronto circa la preparazione svolta nelle parrocchie della nostra diocesi di Roma per il sacramento del battesimo».

Già aperte le iscrizioni, che dovranno pervenire entro il 28 aprile all’Ufficio per la catechesi, piazza San Giovanni in Laterano, 6 a – 06.698.86301 – 86388 – ufficiocatechistico@diocesidiroma.it.

15 marzo 2023

Quaresimali con Franco Nembrini, i testi della terza serata

Scarica i testi della terza serata

“L’Infinito” e “Il  passero solitario”, su questi due celeberrimi componimenti di Giacomo Leopardi, Franco Nembrini, professore e saggista, si soffermerà nella terza serata del ciclo di meditazioni quaresimali “Ed io che sono?”, questa sera (mercoledì 15 marzo) nella basilica di San Giovanni in Laterano. Come di consueto, l’appuntamento sarà aperto da una introduzione di don Fabio Rosini, direttore dell’Ufficio per le vocazioni della diocesi di Roma, e verrà concluso da una riflessione del cardinale vicario Angelo De Donatis.

L’infinito

«Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.»

 

Il passero solitario

D’in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finchè non more il giorno;
Ed erra l’armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell’aria, e per li campi esulta,
Sì ch’a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri augelli contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli,
Non ti cal d’allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell’anno e di tua vita il più bel fiore.

Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de’ provetti giorni
Non curo, io non so come; anzi da loro
Quasi fuggo lontano;
Quasi romito, e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch’omai cede alla sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tonar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s’allegra.
Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
Steso nell’aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua, e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.

Tu, solingo augellin, venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai; che di natura è frutto
Ogni vostra vaghezza.
A me, se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all’altrui core,
E lor fia voto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest’anni miei? che di me stesso?
Ahi pentirommi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.

 

L’incontro, in diretta streaming, potrà essere seguito anche sul nostro canale YouTube

Scarica i testi della terza serata

 

15 marzo 2023

 

 

Corso “Un di più di Vicinanza” – Pontificio Seminario Romano Maggiore (Sala Tiberiade) (Uff. Past. Sanitaria)

Corso “Un di più di Vicinanza” – Pontificio Seminario Romano Maggiore (Sala Tiberiade) (Uff. Past. Sanitaria)

Corso di formazione per catechisti istituendi – online (Uff. Catechistico)

Corso di formazione per catechisti istituendi – online (Uff. Catechistico)

Presso la Casa generalizia della Congregazione dei Servi dei Poveri celebra la Messa in occasione della festa del Beato Giacomo Cusmano

Presso la Casa generalizia della Congregazione dei Servi dei Poveri celebra la Messa in occasione della festa del Beato Giacomo Cusmano.

La 24 ore per il Signore

L’8 giugno 1972 Nick Ut, giovane fotografo del Sud Vietnam, scatta una foto che poco dopo gli avrebbe fatto vincere il Premio Pulitzer e che è rimasta celebre nella storia. “Napalm Girl” si chiama lo scatto, che mostra una bambina, nuda e bruciata dal napalm, in fuga dal villaggio di Trang Bang insieme ad altri coetanei. Quella ragazzina si chiama Phan Thi Kim Phuc, è oggi una donna adulta impegnata a promuovere la pace, prendendosi cura delle vittime di guerra. Dal 1983 ha abbracciato la fede cattolica perché, ha spiegato, le ha dato «la forza di perdonare».

La sua toccante testimonianza accompagna la presentazione dell’edizione 2023 della “24 ore per il Signore”, iniziativa quaresimale di preghiera e riconciliazione voluta da Papa Francesco, che torna per la decima edizione. L’evento verrà celebrato nelle diocesi di tutto il mondo alla vigilia della quarta domenica di Quaresima, da venerdì 17 a sabato 18 marzo, con le chiese aperte per un giorno intero, per consentire a tutti di sostare in preghiera e confessarsi. Nella nostra diocesi, Papa Francesco presiederà la “24 ore per il Signore” il 17 marzo alle ore 16.30, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie al Trionfale (piazza Santa Maria delle Grazie, 5).

«Ho ancora molte cicatrici sul mio corpo e forte dolore quasi ogni giorno, ma il mio cuore è purificato. Il napalm è molto potente, ma la fede, il perdono e l’amore sono molto più forti – ha scritto Kim Phuc –. Non avremo più la guerra se tutti imparassero a vivere con vero amore, speranza e perdono. Se quella bambina nella foto può farlo, chiedi a te stesso, posso farlo anch’io?». La sua storia è raccontata nel sussidio pastorale preparato dal Dicastero per l’evangelizzazione in preparazione alla “24 ore per il Signore”, che contiene schede per la preghiera personale e suggerimenti per la celebrazione in comunità. Ad aprire il testo una riflessione dell’arcivescovo Vittorio Francesco Viola, segretario del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. «È nel Sacramento della Riconciliazione che ci viene data la possibilità di avere a esperienza viva della misericordia di Dio per noi», spiega Viola. «Una comprensione errata a volte ci porta ad avvicinarci al sacramento di Penitenza con lo stesso atteggiamento interiore di chi entra in un’aula di tribunale sapendosi colpevole – sottolinea l’arcivescovo –. La parabola del Padre misericordioso (Lc 15,11-32) ci insegna che il figlio che ritorna a casa non trova il tribunale penale, ma la festa che esprime la gioia del padre per il ritorno del figlio. La nostra confessione ci riporta allo splendore della veste bianca del battesimo, indumento espressamente richiesto per partecipare alla festa».

Il sussidio, edito da Shalom, è acquistabile in versione cartacea nelle librerie e negli store online. Nelle versioni in lingua inglese, spagnola e portoghese, il testo è scaricabile dal sito evangelizatio.va.

Per accedere alla celebrazione nella parrocchia è necessario essere muniti di biglietto, che potrà essere richiesto sempre sul sito evangelizatio.va. I biglietti, disponibili fino a esaurimento, potranno essere ritirati in via della Conciliazione 7, mercoledì 15 e giovedì 16 marzo dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 17.30, oppure venerdì 17 marzo dalle 8.30 alle 13.30.

14 marzo 2023

La Via Crucis contro la tratta

«Libera la vita!». Questo il tema della Via Crucis per la liberazione delle vittime di tratta e prostituzione organizzata dalla diocesi di Roma in collaborazione con la Comunità Papa Giovanni XXIII e il Coordinamento diocesano anti tratta per venerdì 17 marzo, che sarà guidata dal vescovo ausiliare Dario Gervasi. La partenza è prevista alle ore 20.15 dall’Istituto Sant’Anna di viale Marconi 700; da lì si snoderà un percorso tra la ventitreesima e la ventiquattresima prefettura della diocesi, lungo viale Marconi, largo Veratti, Lungotevere Dante, per arrivare infine alla parrocchia di San Leonardo Murialdo, in via Pincherle 144.

Ogni stazione della Via Crucis sarà accompagnata da “parole segno”. “Non giudicarmi”, ad esempio, è la prima stazione, nella quale Gesù è condannato a morte: la società, invece di condannare chi priva donne e uomini della loro libertà e dignità, si conforma al “pensiero dominante” e il più delle volte giudica le vittime, abbandonandole al loro destino. Nella seconda stazione, in cui Gesù è caricato della Croce, la parola scelta è “Cercami”: la ferocia dei trafficanti, la perversione dei clienti e il silenzio di tanti, di fatto incatenano uomini, donne e bambini innocenti, facendo pagare loro un peccato che è di tutta la società.

Del Coordinamento diocesano anti tratta fanno parte Ali di Speranza, Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione Slaves No More, Caritas diocesana, Casa del Magnificat, Comunità di Sant’Egidio, Congregazione delle Suore adoratrici ancelle del SS. Sacramento e della Carità, Fondazione Arché, Gruppo Raab, Istituto delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù-Oasi Madre Clelia, Usmi Roma, parrocchia di San Frumenzio, oltre alle unità di strada che svolgono il loro servizio in diversi luoghi della città. Tutti saranno presenti all’iniziativa di venerdì sera.

Ci sarà anche il vescovo Benoni Ambarus, responsabile dell’ambito della Diaconia della carità nella diocesi di Roma. «Il senso del titolo – spiega – va inteso su un doppio binario: vuole essere un invito alle persone coinvolte nel fenomeno della tratta ad avere il coraggio di liberare la propria vita. Molte ormai sono rassegnate, pensano di non avere una vita d’uscita, invece noi vogliamo spronarle a denunciare. Ma “Libera la vita!” è un invito anche a tutti noi, alle parrocchie, alla città intera: dobbiamo capire che nelle persone vittime di tratta c’è una vita che è prigioniera e che noi non vediamo. Tutti noi dobbiamo diventare “liberatori di vita”».

«Papa Francesco, in uno dei Venerdì della Misericordia, ha abbracciato come un nonno venti giovani ragazze nigeriane, ucraine, albanesi e rumene liberate dalla schiavitù della prostituzione dalla Comunità Papa Giovanni XXIII – dice il presidente della Comunità Giovanni Paolo Ramonda –. Quando ha suonato il campanello della casa famiglia in via di Pietralata le giovani, ignare di quella visita, sono scoppiate in pianto. L’ascolto delle loro storie, con le violenze subite, ha commosso il viso attento e paterno del Pontefice. Come diceva il servo di Dio don Oreste Benzi, nessuna donna nasce prostituta, non lasciamole più soffrire da sole e impegniamoci per la loro liberazione. La tratta delle persone cresce in maniera preoccupante e la comunità, continuando il lavoro di don Oreste, nel 2022 ha sostenuto 94 vittime di tratta a scopo sessuale, sfruttamento lavorativo e accattonaggio, di età dai 26 ai 33 anni».

14 marzo 2023

Nella basilica di San Marco al Campidoglio presiede la Stazione Quaresimale

Nella basilica di San Marco al Campidoglio presiede la Stazione Quaresimale.

La “Via Sindonis” a San Giuseppe Artigiano

Un itinerario sulle orme della Sacra Sindone. A proporlo è la parrocchia di San Giuseppe Artigiano, in particolare l’Azione cattolica adulti della comunità sulla via Tiburtina. Venerdì 17 marzo alle ore 17 è in programma la “Via Sindonis”, cioè una Via Crucis con meditazioni sulla Sacra Sindone.

Il 25 marzo, alle ore 16.30, nella Sala Conti della parrocchia, sarà il sacerdote don Domenico Repice a tenere una conferenza sul telo usato per avvolgere il corpo di Gesù. Seguirà la benedizione e apertura della mostra “Sulle orme della Sindone”, che sarà visitabile dal 25 marzo al 9 aprile.

Il 17 giugno, infine, è in programma un pellegrinaggio presso il Santuario del Volto Santo di Manoppello (Pe). Per ulteriori informazioni contattare la parrocchia.

13 marzo 2023

“Cuore di padre”: a San Pio X in anteprima il film su san Giuseppe

Un fotogramma del documentario

È un viaggio alla ricerca di san Giuseppe e della sua presenza oggi, quello raccontato nel documentario “Cuore di Padre”, di Andrés Garrigó, che ne è regista e produttore con la Goya Producciones. Il film uscirà nelle sale italiane il 18 marzo, alla viglia della festa del santo, e sarà presentato in anteprima a Roma, sabato prossimo alle 17 nell’auditorium della parrocchia di San Pio X (i posti possono essere prenotati sul sito internet sanpiodecimo.it).

Il documentario raccoglie testimonianza attuali e straordinarie di persone semplici segnate dall’azione del santo, che raccontano il proprio vissuto e autentici miracoli, in un percorso che attraversa l’Europa, da Cotignac in Francia a Tuscania in Italia, passando per Toledo, Avila e Barcellona in Spagna, ma arriva fino in Canada e nelle Filippine. «Quest’uomo che duemila anni fa lavorava in una bottega, oggi svolge molti e diversi mestieri – spiega Garrigó –. Opera come protettore dei genitori e delle famiglie, come patrono della Chiesa, come intercessore per i lavoratori e come aiutante dei poveri e dei moribondi. Nel film evidenziamo anche uno dei suoi titoli meno conosciuti: terrore dei demoni».

Tra le testimonianze presenti nel documentario, anche quella di padre Donald Calloway (Stati Uniti), che «ha attraversato una giovinezza travagliata, segnata anche da pene detentive – ricorda il regista –, fino a convertirsi e a diventare sacerdote e propagatore dell’amore per il patriarca in tutto il mondo».

In Italia, il documentario si sofferma sul particolare aiuto di san Giuseppe presso il Monastero di San Paolo a Tuscania, dove nel XIX secolo ebbe luogo una delle apparizioni del santo, accompagnata dal miracolo della guarigione di una religiosa. Lì sono state intervistate diverse suore della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato (Ive), testimoni di diversi altri miracoli reali del patriarca. A Roma, invece, sono state realizzate interviste con esperti presso il santuario-parrocchia di San Giuseppe al Trionfale, fondato dal Beato Luigi Guanella e dedicato al santo come patrono della buona morte.

13 marzo 2023

Tutti chiamati a un’assunzione di responsabilità

13 marzo 2013, elezione di Papa Francesco (foto di Cristian Gennari)

Dieci anni or sono il cardinale Jorge Mario Bergoglio venne eletto al soglio pontificio. Da subito fu chiaro come intendesse affermare – in quanto 266° successore dell’apostolo Pietro, primo papa non europeo dopo 1.272 anni – una visione missionaria aperta all’universalità. Quella sera, a Roma, il cielo era plumbeo e proprio all’imbrunire era scesa la pioggia. Eppure piazza San Pietro, circoscritta dal suggestivo colonnato del Bernini, radunava fedeli e pellegrini d’ogni età e nazionalità, tra cui naturalmente molti romani. Augurando a tutti un conviviale e per certi versi disarmante “buonasera”, parlò a braccio, con semplicità e immediatezza, riuscendo col sorriso ad andare al di là di ogni formalismo. In quella circostanza, affacciandosi dalla loggia centrale della Basilica Vaticana, senza esitazione, invocò la comunione con tutte le Chiese nel mondo. Implorò poi la preghiera del popolo per intraprendere un cammino, furono sue testuali parole, “vescovo e popolo”. Un evidente preludio al percorso sinodale da noi intrapreso all’insegna del discernimento comunitario. Citando sant’Ignazio di Antiochia, precisò che si trattava di un cammino del quale la Chiesa di Roma, «che presiede nella carità tutte le Chiese» deve farsi interprete a servizio della causa del Regno.

Un concetto ribadito nuovamente nella recente costituzione apostolica In Ecclesiarum communione, laddove, proprio nell’incipit del documento, dichiara: «Nella comunione delle Chiese, alla Chiesa di Roma è affidata la particolare responsabilità di accogliere la fede e la carità di Cristo trasmesse dagli Apostoli e di testimoniarle in modo esemplare. È quindi primaria preoccupazione del suo vescovo provvedere a quanto è necessario perché questa Chiesa corrisponda a ciò che le dice lo Spirito del Signore Gesù Cristo (cfr Ap 3,22)». Questo in sostanza significa che per celebrare degnamente il decimo anniversario del pontificato di Papa Francesco siamo tutti chiamati ad una decisa assunzione di responsabilità. Per rispondere a coloro che hanno una visione della Chiesa come “societas iuridicae perfecta”, Papa Bergoglio ci rammenta che la Chiesa, in quanto “Corpo mistico”, santo per elezione e vocazione, è composto comunque di persone in carne e ossa, tutte bisognose di conversione.

Ma per poter davvero comprendere la portata profetica del suo pensiero, soprattutto in riferimento alla Chiesa “in uscita”, è fondamentale la lettura dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium. Si tratta del testo programmatico del suo pontificato; documento di oltre 220 pagine, diviso in 5 capitoli e 288 paragrafi. Con linguaggio diretto, dalla forte valenza pastorale, il papa ha offerto ai credenti una straordinaria riflessione sul tema dell’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo. Leggendo questo documento si evince che la sua elezione alla Sede di Roma, è stata davvero espressione di una restituzione della fede dalla “fine del mondo”, dalla periferia oltreoceano del “Nuovo Mondo”, per ridare impulso laddove il progresso non è sempre coinciso con le istanze umane e spirituali.

Ecco che allora la missione, secondo Papa Bergoglio, non può essere percepita come una realtà a sé stante, rispetto alle attività pastorali delle Chiese particolari, ma piuttosto come un elemento imprescindibile per dirsi davvero cristiani. Se la dimensione religiosa è stata spesso percepita nella nostra società globalizzata come un qualcosa di accessorio è perché non si è compreso che la missione non può rimanere confinata all’interno della nostra città, ma abbraccia il mondo intero. Ma la realizzazione di questo indirizzo sarà possibile, nella misura in cui, come chiede Papa Francesco, sapremo esporci ai lontani, ai poveri, a coloro che sopravvivono nei bassifondi della storia, promuovendo una relazione di vita da cui far scaturire la bellezza dell’essere cristiani.

Editoriale di padre Giulio Albanese uscito su Roma Sette

A Villa Campitelli a Frascati presiede i lavori della Conferenza Episcopale Laziale

A Villa Campitelli a Frascati presiede i lavori della Conferenza Episcopale Laziale.

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