10 Agosto 2025

Il percorso sulle “(Dis)uguaglianze”: cinque incontri e il sussidio

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Il primo è stato il 19 febbraio scorso, nell’Aula della Conciliazione. L’ultimo il 14 giugno a Castel di Leva. In tutto cinque appuntamenti dedicati alle “(Dis)uguglianze”, dove il prefisso è stato volutamente messo tra parentesi, per indicare la volontà di superarle. Il percorso promosso dalla diocesi di Roma – in collaborazione con realtà come la Fondazione Di Liegro, la Comunità di Sant’Egidio, il Censis – in occasione del cinquantesimo anniversario del convegno del 1974, infatti, non ha voluto solo fare memoria dell’appuntamento di cinquant’anni prima, ma riflettere sui “mali” della Roma di oggi, e su cosa fare per cercare di superarli.

Se l’incontro inaugurale nel Palazzo Lateranense ha avuto un taglio più storico, i quattro seguenti sono stati all’insegna dell’attualità, evidenziando di volta in volta non solo gli aspetti problematici ma dando spazio anche a quei “germogli di speranza” che andrebbero valorizzati. La scuola, la sanità, l’abitare, il lavoro sono state le quattro grandi aree tematiche sulle quali ci si è concentrati, facendo parlare i protagonisti e scegliendo luoghi significativi nelle diverse periferie della città. Ecco, allora, che nella succursale del liceo Amaldi, a Castelverde, hanno preso la parola docenti e studenti, tra i quali Mariagrazia, volontaria nella Scuola della Pace di Sant’Egidio, che ha parlato anche venerdì davanti a Papa Francesco. Ancora, al policlinico di Tor Vergata si sono potute ascoltare le voci di una anziana che, con la sua scarsa pensione, deve scegliere quali medicine comprare, ma anche di medici e ricercatori. A Bastoggi, nell’incontro sull’abitare, è stato presentato il nuovo progetto di housing sociale della Caritas diocesana intitolato a don Roberto Sardelli. Mentre nell’appuntamento sul lavoro, nella sede della cooperativa La Nuova Arca, è intervenuto, tra gli altri, l’avvocato Daniele Leppe, che collabora con l’Ufficio per la pastorale sociale della diocesi di Roma, che ha offerto la sua testimonianza anche nella serata di venerdì a San Giovanni in Laterano.

La sintesi dei lavori dei cinque incontri è raccolta in un sussidio, che è stato consegnato alle autorità ed è scaricabile dal sito diocesano, in alto nel menu a destra.

26 ottobre 2024

Il percorso diocesano contro la tratta

Prende il via da lunedì 11 gennaio 2021 un percorso formativo sul tema dello sfruttamento sessuale e della tratta di esseri umani organizzato dalla diocesi di Roma. Il corso si avvale del contributo di diverse realtà che da anni operano a Roma in favore delle vittime di tratta e che da quasi un anno si sono riunite in un coordinamento diocesano: Caritas, Usmi, Comunità di Sant’Egidio, Associazione Slave No More, Associazione Papa Giovanni XXIII, Casa del Magnificat, Fondazione Arché e le quattro unità di volontari che tutte le settimane scendono in strada per incontrare le ragazze. La volontà comune è quella di “fare rete” per condividere esperienze, competenze e linee di pensiero e per metterle al servizio di tutti.

Quattro incontri on line con cadenza bimensile aperti a tutti, non solo agli “addetti ai lavori” (operatori e volontari di unità di strada e delle strutture di accoglienza), ma a chiunque voglia capire meglio questo fenomeno e intenda contribuire all’opera di sensibilizzazione. La partecipazione può essere utile in particolare a chi opera in gruppi parrocchiali giovanili e agli insegnanti di religione, per affrontare il tema dell’educazione alla sessualità; agli operatori dei centri d’ascolto parrocchiali, per avere nuovi strumenti di comprensione di chi, vittima di tratta in tempi di Covid, si rivolge con maggior frequenza alle parrocchie per avere aiuti di vario genere. Il corso lascerà ampio spazio alla condivisione e alle testimonianze, e vedrà in qualità di docenti esperti della materia come il sociologo Francesco Carchedi; Elvira D’Amato, già vicequestore aggiunto della Polizia Postale; suor Eugenia Bonetti, presidente dell’Associazione Slaves No More; Francesca De Masi di Be Free, solo per citarne alcuni.

«Tutti noi ci rendiamo conto di quanto è grande il fenomeno della prostituzione nella nostra città, coinvolgendo donne, uomini e minori – sottolinea il vicegerente monsignor Gianpiero Palmieri, che coordina il tavolo diocesano sulla tratta –. Tuttavia non tutti sono informati di quanto questo fenomeno nasconda dietro la tratta di esseri umani e dell’enorme giro di denaro legato alle organizzazioni criminali».

Diversi gli scopi del percorso formativo, evidenziati dall’arcivescovo. Innanzitutto, ci si propone di «riconoscere che il fenomeno della tratta di esseri umani a scopo sessuale esiste, è enormemente diffuso nella nostra città, e non può lasciarci indifferenti – dichiara –. Nel primo blocco del percorso formativo saranno date informazioni del fenomeno e testimonianze personali di chi negli anni se n’è occupato in modo diretto». Ancora, si vogliono «fornire strumenti operativi che facilitino la relazione con le vittime di tratta e abilitino al servizio di strada. Si parlerà dei percorsi che portano alla fuoriuscita dallo sfruttamento, all’accoglienza e al pieno recupero di una identità fisica, psicologica e spirituale perduta, che si affranchi anche dalla stigmatizzazione e dall’isolamento sociale». Infine, «promuovere una efficace sensibilizzazione dell’intera comunità cristiana e civile della nostra città riguardo a tutto ciò che è legato al fenomeno della tratta. Questa parte del percorso si propone di raccontare come dietro le persone che siamo abituati a vedere in strada ci sia troppo spesso una storia di violenza che inizia molto lontano nello spazio e nel tempo… un viaggio fatto di illusioni, di ricatti, di abusi, di annientamento fisico e psicologico».

«L’intero percorso – conclude monsignor Palmieri – vuole fornire l’occasione di un accompagnamento spirituale ai diversi operatori e volontari che quotidianamente si occupano di farsi prossimi alle tante vittime di tratta. Il primo e fondamentale passo che porta al recupero di una vita spezzata è quello di riscaldarla dell’amore di Dio, che da schiavi ci fa figli e fratelli e che restituisce vita a chi pensava di averla persa per sempre».

Per partecipare è necessario iscriversi compilando il modulo disponibile al seguente link: https://forms.gle/2nRSB9D6zXw3KKEM8.

4 gennaio 2021

Il percorso di formazione per gli adoratori

Riprende in questo nuovo anno pastorale il percorso di formazione per i gruppi di adorazione eucaristica e per gli adoratori, organizzati dal Servizio di collegamento diocesano per l’adorazione eucaristica e dall’Ufficio liturgico diocesano insieme al vescovo Paolo Ricciardi, responsabile dell’Ambito della Chiesa ospitale e “in uscita”.

Il primo appuntamento avrà luogo sabato 30 novembre, alle ore 10, presso la parrocchia di San Giovanni Battista de La Salle (via dell’Orsa Minore, 59) sul tema “La spiritualità eucaristica”. Interverrà padre Corrado Maggioni, presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali.

Seguiranno altri due appuntamenti: a marzo parlerà monsignor Riccardo Aperti, docente all’Istituto superiore di scienze religiose Ecclesia Mater, su “Dimensione ecclesiale dell’adorazione eucaristica”; a maggio, invece, sarà la volta di Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana di Roma, su “Eucarestia adorata e carità vissuta”.

Gli incontri formativi per gli adoratori sono sempre molto partecipati, con circa 150 presenze provenienti da tutte le parrocchie romane in cui si fa adorazione prolungata o perpetua. Per ulteriori informazioni, scrivere a: adorazioneperpetua@diocesidiroma.it

26 novembre 2024

Il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa con il vescovo Ambarus

Il Santo Sepolcro a Gerusalemme (foto Opera Romana Pellegrinaggi)

Sarà il vescovo ausiliare monsignor Benoni Ambarus a guidare il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa, in programma dall’8 al 15 novembre. Dopo quello di fine agosto a Fatima e quello a cavallo tra settembre e ottobre a Lourdes, con questo viaggio si concludono i pellegrinaggi diocesani del 2021. «Portiamo i desideri e le speranze, le sofferenze e le difficoltà dei cristiani di Roma nei luoghi più santi della Chiesa, consegnando specialmente quest’anno tutto nelle mani di Gesù e Maria», dice monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera romana. «Per poter entrare in Israele – ricorda il sacerdote – è necessario aver effettuato la seconda dose di vaccino da non più di sei mesi oppure aver già fatto la terza dose».

I partecipanti partiranno dall’aeroporto di Roma Fiumicino e atterreranno a Tel Aviv; da lì si trasferiranno subito a Nazareth, in Galilea, dove potranno sistemarsi in hotel. Il secondo giorno è in programma la visita al Monte Tabor: «Su questa altura ammireremo l’ampio panorama e visiteremo il Santuario, memoria della Trasfigurazione di Gesù», anticipa monsignor Chiavarini. Poi una sosta a Cana e infine la visita di Nazaret con la basilica dell’Annunciazione, la chiesa di San Giuseppe o Casa della Sacra Famiglia, e la chiesa di San Gabriele. Il terzo giorno il gruppo diocesano farà tappa al Lago di Tiberiade, al Monte delle Beatitudini, a Cafarnao per poi arrivare a Betlemme, dove i pellegrini passeranno la notte. La giornata successiva si andrà a Masada, lo spettacolare altopiano nel deserto di Giuda trasformato in fortezza dal re Erode il Grande; ancora a Gerico e a Qasr el Yahud, sito del battesimo di Gesù.

Il quinto giorno di pellegrinaggio sarà dedicato alla scoperta di Betlemme: «Al mattino visiteremo la splendida basilica della Natività – annuncia il responsabile dell’Orp –, costruita sulla grotta della natività di Gesù. Ci fermeremo sul luogo della nascita, segnato da una stella a 14 punte, memoria delle generazioni che hanno preceduto Gesù. La Basilica, unica sopravvissuta del tempo bizantino, ha le pareti in parte ricoperte da mosaici bizantini del sec. XII, recentemente restaurati. Sosteremo nella Chiesa francescana di Santa Caterina, da cui si raggiunge la grotta di San Girolamo, traduttore nel sec. IV dell’Antico Testamento in latino». Ci sarà spazio anche per la visita ad Ain Karim e allo Yad Vashem. Le ultime due giornate, il gruppo romano sarà a Gerusalemme, dove scoprirà tutte le bellezze e i luoghi simbolo della città: dal Cenacolo al Kotel, dal Santo Sepolcro alla Spianata delle Moschee.

4 novembre 2021

Il pellegrinaggio diocesano a Lourdes: il messaggio del cardinale De Donatis

Questa mattina, sabato 27 agosto, circa 300 fedeli e 15 sacerdoti della diocesi di Roma sono partiti per il tradizionale pellegrinaggio di fine agosto a Lourdes – organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi –, che si concluderà mercoledì 31. Ad accompagnarli e guidarli in questo cammino nella cittadina dove la Vergine Maria apparve a Bernadette, sei vescovi della diocesi: Baldassare Reina, ausiliare per il settore Ovest; Riccardo Lamba, ausiliare per il settore Est; Daniele Salera, ausiliare per il settore Nord; Dario Gervasi, ausiliare per il settore Sud; Paolo Ricciardi, delegato diocesano per la Pastorale sanitaria; Guerino Di Tora, già ausiliare per il settore Nord.

Quest’anno, il pellegrinaggio coincide con un anniversario particolare. Esattamente 50 anni fa, proprio il 27 agosto, l’allora vicario della diocesi di Roma, il cardinale Angelo Dell’Acqua, si trovava a Lourdes per il pellegrinaggio diocesano. E lì morì all’improvviso, per un attacco cardiaco. Oggi a Lourdes verrà ricordato con una Messa, alle ore 16.30 nella basilica del Rosario presieduta dal vescovo Di Tora, e con una fiaccolata.

Non potrà essere presente al pellegrinaggio il cardinale vicario Angelo De Donatis, che invia un messaggio ai partecipanti. Di seguito il testo:

Carissimi pellegrini,
mi unisco spiritualmente a voi e ai vescovi ausiliari, ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi e agli accompagnatori dell’Opera Romana Pellegrinaggi. Con la mia preghiera vi accompagno nel nostro annuale pellegrinaggio diocesano a Lourdes. Non potrò essere fisicamente con voi, perché sarò impegnato nei prossimi giorni in Vaticano al Concistoro, con i cardinali provenienti da tutto il mondo e con il Santo Padre.

Vi chiedo di portare alla Vergine Maria, presso la Grotta di Massabielle, le intenzioni di preghiera che sono nel cuore del nostro vescovo Papa Francesco e di tutta la comunità diocesana di Roma. Portate anche al Signore, per intercessione della Vergine che lì è apparsa alla piccola Bernadette, il grido della città di Roma, dei suoi poveri, degli ammalati, degli anziani, di famiglie, bambini, giovani e delle persone in difficoltà.

Affidiamo all’Immacolata questo nuovo anno pastorale che stiamo per iniziare, perché sia un tempo di ascolto sincero affinché il nostro cammino sinodale porti frutti di comunione e discernimento.

In questo pellegrinaggio, esprimeremo anche il nostro grato ricordo al Signore per il dono della vita e del ministero del compianto cardinale vicario Angelo Dell’Acqua, tornato alla Casa del Padre proprio durante un pellegrinaggio a Lourdes, cinquant’anni fa, il 27 agosto 1972.

Che sia per ognuno di voi e per l’intera comunità cristiana di Roma, un pellegrinaggio di speranza, ricco di doni spirituali e che porti frutti duraturi di fede e di carità operosa per continuare alla sequela di Cristo.
Che il Signore benedica il vostro cammino!
Restiamo uniti e vicini nella preghiera!

Buon pellegrinaggio!

27 agosto 2022

Il pellegrinaggio diocesano a Lourdes

Torna, come tradizione alla fine dell’estate, il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi. Già 350 i partecipanti iscritti che, il 29 agosto, partiranno a bordo di 3 aerei alla volta della cittadina francese, dove si fermeranno fino al primo settembre (ma alcuni gruppi rientreranno il 2). A guidare il cammino ci saranno i vescovi ausiliari Dario Gervasi, Paolo Ricciardi e Daniele Salera; parteciperanno anche i vescovi emeriti Guerino Di Tora e Valentino Di Cerbo e molto probabilmente, anticipa l’amministratore delegato dell’Orp monsignor Remo Chiavarini, «sarà con noi anche il cardinale Enrico Feroci. I tre ausiliari si alterneranno nel presiedere le varie celebrazioni che non riguarderanno soltanto il gruppo romano – precisa – ma l’intera famiglia del Santuario».

Durante il soggiorno si vivranno momenti intensi di preghiera attraverso le celebrazioni del Santuario: Messa internazionale, adorazione eucaristica e fiaccolata aux flambeaux. Altri momenti molto forti di preghiera e meditazione accompagneranno le giornate: Via Crucis, visita ai “ricordi” di santa Bernardetta e visita al Santuario. Durante la permanenza ci sarà la possibilità di momenti di preghiera personale e di accostarsi al sacramento della riconciliazione.

“Andate a dire ai sacerdoti che si venga in processione” è il tema dell’anno per il Santuario di Lourdes ed è lo stesso che farà da filo conduttore al percorso dei pellegrini romani. «Mettiamo al centro l’elemento comunitario e la sinodalità – riflette monsignor Chiavarini –. Chiederemo a Maria la protezione per l’anno che ci aspetta, ma pregheremo anche per l’Ucraina e per la Terra Santa. Tra l’altro, stanno ripartendo i pellegrinaggi verso Nazareth, Betlemme e Gerusalemme». Alcuni gruppi partiranno a novembre e a fine anno mentre per metà ottobre, come di consueto, è in programma il pellegrinaggio diocesano a Fatima.

«Sostare a Lourdes – conclude l’amministratore delegato dell’Orp – significa attingere al segreto di quella vera gioia di cui Maria è la prima testimone, lei che è “beata” semplicemente perché “ha creduto”. Attorno all’Immacolata si ricongiungono cammini differenti in un’unica grande esperienza di fede. A Lourdes possiamo ritrovare ciò che è veramente essenziale per la nostra fede. L’esperienza a Lourdes è una sosta che ci guarisce nello spirito».

29 luglio 2024

Il pellegrinaggio diocesano a Lourdes

Torna, tra agosto e settembre, il tradizionale pellegrinaggio diocesano a Lourdes, organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi. Con una novità: al gruppo si uniranno anche 150 ragazzi dai 16 ai 28 anni grazie all’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile. Gli under 30 partiranno a bordo di 3 pullman il 28 agosto, per fare ritorno a Roma il 2 settembre; a Lourdes si troveranno con gli altri partecipanti al pellegrinaggio diocesano, che arriveranno nella cittadina francese in aereo il 29 agosto e resteranno fino al primo settembre. I pellegrini in totale saranno 600 e verranno guidati dal cardinale vicario Baldo Reina.

Ci sarà anche madre Rebecca Nazzaro, direttrice dell’Opera Romana Pellegrinaggi. «La risposta dei giovani è stata altissima – osserva –, tanto è vero che abbiamo dovuto fermare le iscrizioni. Sarà bellissimo pregare insieme al resto del gruppo; molte attività verranno portate avanti in comune mentre altre saranno separate. La Via Crucis, ad esempio, l’hanno scritta i ragazzi e hanno anche preparato un momento di festa finale da condividere con il gruppo».

Ricco il programma, comune per tutti: dalla Via Crucis alle catechesi, dalla Messa internazionale alla visita ai luoghi in cui visse santa Bernadette, dalla recita del Santo Rosario – trasmessa il 30 agosto in diretta su Tv2000 – alla fiaccolata, fino alla festa di domenica 31 agosto animata dai giovani.

«La presenza dei giovani viene valorizzata all’interno del pellegrinaggio diocesano – riflette don Alfredo Tedesco, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile –. Già in passato si è tentato di coinvolgerli, questa volta con maggiore profondità e intensità. C’è un legame profondo tra i giovani e il tema della salute fisica, mentale, spirituale. La sofferenza fa parte delle loro vite: c’è disagio, solitudine, emergenza educativa. Lourdes può essere un luogo simbolico, una chiave di speranza. La Madonna, come figura materna, di guarigione, di presenza accogliente, può rappresentare per loro un segno potente. Questo pellegrinaggio è anche una risposta concreta a una generazione che ha bisogno di sentirsi ascoltata, accompagnata, guarita e amata».

E già si pensa a replicare questa formula mista anche per altri tipi di pellegrinaggi, come sottolinea madre Rebecca: «Come ORP mettiamo la nostra grande struttura a servizio di proposte specifiche per i giovani a prezzi molto contenuti, per dare loro la possibilità di partecipare. Perché il pellegrinaggio, come ha detto Papa Leone XIV a Tor Vergata, è un grande strumento di evangelizzazione, di amicizia e fraternità».

Il pellegrinaggio diocesano a Fatima

Si conclude oggi (venerdì 14 ottobre) il pellegrinaggio diocesano a Fatima della diocesi di Roma, guidato dal vescovo ausiliare Benoni Ambarus, con l’organizzazione dell’Opera Romana Pellegrinaggi. «È sempre emozionante andare in un posto dove Dio ha deciso di dare un segno di maggiore vicinanza e visibilità della sua presenza – commenta il presule –. Fatima è anche il luogo dove il Padre e Gesù stesso ci ricordano che abbiamo una Madre. Questi giorni trascorsi qui ci hanno nutrito l’anima».

Il gruppo è partito da Roma lo scorso 11 ottobre; l’apertura ufficiale è avvenuta con la Messa celebrata dal vescovo Ambarus a Lisbona, nella basilica di Sant’Antonio. Fu proprio nella capitale portoghese, infatti, che nel 1220, il giovane Fernando di Buglione disse il suo “sì” e rivestì l’abito francescano, prendendo il nome di frate Antonio. Dopo aver visitato la città, i partecipanti si sono poi spostati in serata a Fatima, dove hanno trascorso i restanti tre giorni di pellegrinaggio.

14 ottobre 2022

Il pellegrinaggio di Pasqua in Terra Santa

«Essere pellegrini di speranza in Terra Santa oggi significa incontrare nei luoghi santi e nei centri della carità le comunità cristiane, eredi della più antica tradizione della Chiesa. Il vero senso del pellegrinaggio oggi è dire il nostro grazie ai credenti di questa terra, perché ci trasmettono la profondità della loro fede e la fortezza della loro testimonianza. Con la nostra presenza al loro fianco vogliamo far sentire alla comunità cristiana di Terra Santa di essere parte di una famiglia universale, la famiglia della Chiesa». L’Opera Romana Pellegrinaggi spiega così il senso di “Pasqua in Terra Santa”, il pellegrinaggio in programma dal 18 al 22 aprile, guidato da don Giovanni Biallo, assistente spirituale di Opera Romana Pellegrinaggi, per celebrare la Pasqua nei luoghi in cui visse Gesù.

Il programma prevede, il sabato, la visita a Betlemme, con la Basilica della Natività nella quale potranno essere ammirati i mosaici delle pareti appena restaurati, ricchi di simboli ed immagini, e l’incontro con la comunità cristiana locale. La Domenica di Pasqua sarà a Gerusalemme, con la visita al Santo Sepolcro, mentre il lunedì i pellegrini si sposteranno a Masada e a Gerico e sul Marco Morto.

«L’Opera Romana – spiega don Biallo – si è impegnata a raccogliere in tutti i pellegrinaggi, in tutto il mondo, offerte per la Custodia di Terra Santa. Abbiamo tutti la responsabilità di aiutare la comunità cristiana locale e preservare i luoghi santi».

16 aprile 2025

Il pellegrinaggio dei giovani a Santa Maria Maggiore

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Tutto è pronto per il terzo pellegrinaggio notturno dei giovani della diocesi di Roma in vista del Giubileo dei giovani. L’appuntamento, promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, è per venerdì 6 giugno dalle ore 21 fino a mezzanotte e mezza circa.

Già mille gli iscritti all’evento, che sarà guidato dal cardinale vicario Baldo Reina, che presiederà la Messa alle ore 23 nella basilica liberiana, e vedrà la partecipazione dei vescovi ausiliari.

«Passeremo la Porta Santa – anticipa Matteo Maio della Pastorale giovanile diocesana –; quindi reciteremo il Rosario con speciali intenzioni per i maturandi, le comunità, le famiglie, la pace e per il Giubileo dei giovani». Non mancherà l’omaggio alla tomba di Papa Francesco, sulla quale saranno deposti dei fiori, né la preghiera davanti a Maria Salus Populi Romani. I ragazzi avranno anche la possibilità di vedere le reliquie della culla e di confessarsi.

Per iscrizioni compilare il form

29 maggio 2025

Il pellegrinaggio dei giovani a San Giovanni in Laterano. Il cardinale Reina: «Siamo fatti per la santità»

Foto Gennari

Davanti al Battistero lateranense sembra mezzogiorno. Voci, risate, musica, persone che continuano ad arrivare. Un fiume di ragazze e ragazzi si sono dati appuntamento per il secondo pellegrinaggio giubilare notturno organizzato dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile.

C’è fermento nell’aria. Per molti di loro è la prima volta. Non sanno che aspettarsi, ma sono felici di esserci. Tra poche ore varcheranno la Porta Santa della basilica di San Giovanni e parteciperanno alla Messa con il cardinale vicario Baldo Reina e il vescovo ausiliare Michele di Tolve. Ci sono anche loro nel gruppone di magliette e felpe colorate. Si mimetizzano tra i giovani.

Federico, Beatrice, Giulio ed Elena fanno parte del gruppo scout 112 di San Giovanni Battista De Rossi, nel quartiere Appio – Latino. Sono 100 in tutto. «Ci auguriamo di vivere un bel momento di preghiera per stare insieme con il Signore». Qualcuno aggiunge: «E che la Roma magari l’anno prossimo vinca lo scudetto». E giù risate, pollici in su e anche qualche presa in giro amichevole.

Poco più in là, ci sono Tommaso, Lara, Andrea ed Elisa. Sono del gruppo universitari della parrocchia di San Policarpo. Sono in giro dal pomeriggio. Hanno fatto un altro pellegrinaggio per prepararsi più intensamente alla serata. «Ci siamo fermati in diverse chiese per meditare sul Vangelo. Speriamo di tornare a casa con un’esperienza spirituale profonda».

Clarissa, Noemi e Mattia fanno parte invece della parrocchia di San Giuseppe Cafasso, nel quartiere Tuscolano. Le loro felpe giallo fluo si vedono lontano un miglio. «Siamo emozionati, non vediamo l’ora di iniziare».

Dopo pochi secondi, le chitarre intonano un canto mariano e parte la processione verso la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dove si terrà la liturgia penitenziale. Le fiaccole accese si aggiungono ai fanali dei motorini che sfrecciano sulla strada. Sono molti i passanti che si fermano a guardare.

Il percorso è accompagnato dalla recita del Rosario con i misteri dolorosi, rappresentati attraverso scene fisse dai ragazzi del gruppo scout Agesci Roma 100 della parrocchia di San Policarpo. Indossano costumi in tema. La scena più suggestiva è quella della Crocifissione, proprio davanti alla basilica dove sono custodite le reliquie della Croce.

Poi tutti entrano nella chiesa, che si riempie del tutto. Molti ragazzi si siedono anche per terra, davanti all’altare maggiore. A guidare la liturgia penitenziale, c’è il cardinale vicario. «Intorno alle 5 del mattino dovremmo finire, tranquilli», esordisce con una battuta, strappando risate e sorrisi. Poi torna subito serio. «In questa chiesa, quasi tocchiamo con mano la croce di Gesù e soprattutto ne sperimentiamo i benefici – dice ai giovani, invitandoli quindi a vivere il sacramento della Riconciliazione –. Donandoci la sua Misericordia, Gesù rinnova la nostra vita e ci ricorda che non siamo fatti per il peccato, ma per la santità».

Sono tanti i ragazzi e le ragazze che si mettono in fila per confessarsi. I sacerdoti compongono un semicerchio sul presbiterio e il cardinale vicario si siede alla destra dell’altare maggiore. Molti vanno anche a visitare la cappella con le reliquie.

Intorno alle 11.30, la processione riparte verso San Giovanni. Davanti alla facciata della basilica, il cardinale Reina si gira, rimane sorpreso dal colpo d’occhio e scatta una foto. Sembrano veramente comporre un fiume rosso i giovani che si stanno dirigendo con le fiaccole accese verso la cattedrale di Roma.

Alle 23.52, il porporato guida una preghiera davanti alla Porta Santa e un minuto dopo la varca insieme al vescovo Di Tolve e a don Alfredo Tedesco, direttore della Pastorale giovanile di Roma. Dietro di loro, tutti i giovani. C’è chi la bacia, chi la accarezza, chi si fa un segno della Croce, ma nessuno impugna un telefonino.

«Nel cuore di questa notte, come Nicodemo, abbiamo preso le difese di Gesù, in mezzo a un mondo che ogni giorno ci dice che non c’è più spazio per il Vangelo e per le cose che contano – sottolinea il cardinale Reina nell’omelia –. Abbiamo deciso di stare dalla sua parte, che è la parte migliore. Sono esperienze come quella di stasera che davvero rendono bella e ricca la nostra Chiesa. Chiediamo al Signore che ci confermi in questa fede e nel desiderio di stare dalla parte di Gesù, di prendere le sue difese, affermando che senza di Lui siamo nulla, ci sentiamo smarriti e la nostra vita non ha senso». Il pensiero del cardinale vicario è andato anche a Papa Franceso. «Continuiamo a pregare per lui, perché il Signore gli doni tanta forza e tanta salute. Chissà quanto gli sarebbe piaciuto essere qui con noi stasera, ma siamo sicuri che ci accompagna con la preghiera».

Le mani a tempo sul canto finale concludono la serata. Federico, Sveva, Veronica e Ludovica vengono da Ostia, dalla parrocchia di San Nicola di Bari. «Ci vediamo a giugno a Santa Maria Maggiore per il terzo pellegrinaggio notturno!», ricordano sorridendo. Esprimono la felicità di tutti. (di Giuseppe Muolo)

5 aprile 2025

Il pellegrinaggio dei cresimandi a San Pietro

Si terrà sabato 16 dicembre il pellegrinaggio dei cresimandi alla basilica di San Pietro, con professione di fede. Promosso dall’Ufficio catechistico diocesano, sarà guidato da tre vescovi ausiliari della nostra diocesi: monsignor Daniele Salera, monsignor Dario Gervasi e monsignor Riccardo Lamba.

Il pomeriggio sarà diviso in due parti. Durante la prima parte, con inizio alle ore 14.45, i giovani partecipanti saranno suddivisi in tre parrocchie vicine al Vaticano, dove ascolteranno una catechesi del vescovo alla quale seguirà un momento di dialogo. I ragazzi saranno così suddivisi: a San Gregorio VII si riuniranno quelli dei settori Nord e Ovest; a Santa Maria in Traspontina staranno i giovani del settore Est; mentre quelli del settore Sud avranno appuntamento a Santa Maria delle Grazie alle Fornaci .

Dalle tre chiese partiranno altrettanti pellegrinaggi verso la basilica di San Pietro, dove i partecipanti si ritroveranno tutti insieme per ascoltare una catechesi sulla figura dell’apostolo tenuta dal parroco della basilica vaticana, padre Aniello Stoia. Alle 18 la conclusione, con la Messa della terza domenica di Avvento e la professione di fede.

11 dicembre 2023

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