21 Dicembre 2025

La “Via Pulchritudinis”, quattro giornate sull’arte sacra

«Molte volte c’è una sciatteria nelle nostre celebrazioni che mette paura». A lanciare il grido d’allarme, a proposito degli abiti e degli arredi liturgici, è stato l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, presentando prima di Natale, nella Sala Marconi della Radio Vaticana, “Via Pulchritudinis”: quattro giorni, dal 3 al 6 febbraio 2018, per «riflettere su quello che è oggi l’arte religiosa» nelle sue varie forme – dalla pittura alla musica, dalla scultura all’architettura – grazie alla prima Expo internazionale dedicata all’arte sacra, organizzata da Fiera Roma e Fivit in collaborazione con il dicastero vaticano.

Di “Via Pulchritudinis”, ha ricordato Fisichella a proposito di una delle competenze del suo dicastero, «parla Papa Francesco in uno dei suoi primi documenti, la Evangelii gaudium, da lui stesso definita il documento programmatico del pontificato». Per il Papa, l’annuncio cristiano «non è solamente una cosa vera e giusta, ma anche bella», e la “Via Pulchritudinis” aiuta la trasmissione della fede, compito che implica anche «il coraggio di trovare nuovi segni, nuovi simboli e nuove espressioni».

Quattro i temi principali della rassegna, uno per ogni giornata: musica sacra; architettura e spazio liturgico; arredi liturgici; scultura, mosaico, vetrate. Il primo giorno, 3 febbraio, è in programma una tavola rotonda sulla musica sacra, e si concluderà alle ore 19 con un concerto nella Cappella Sistina per tutti i partecipanti. Il 4 febbraio è dedicato all’architettura e allo spazio liturgico e prevede una tavola rotonda, alle 15.30, cui parteciperanno l’architetto Andrea Longhi, docente di storia dell’architettura al Politecnico di Torino, il liturgista Crispino Valenziano e monsignor Stefano Russo, vescovo di Fabriano–Matelica e già direttore dell’Ufficio Cei per i beni culturali. Tra le domande della tavola rotonda, due quelle anticipate da Fisichella: «Come si costruisce una chiesa, e chi costruisce una chiesa, un architetto credente o un architetto famoso non credente? Si devono copiare gli stili antichi, come il romanico o il gotico, oppure ogni volta che si entra in una chiesa moderna ci si deve imbattere in una chiesa brutta?».

Il 5 febbraio si parlerà di arredi liturgici con una tavola rotonda, alle 15.30, cui parteciperanno monsignor Corrado Maggioni, sottosegretario della Congregazione per il Culto divino e i sacramenti, il liturgista Giorgio Bonaccorso e Sara Piccolo Paci, docente di storia dell’arte e di storia del costume, della moda e di antropologia culturale. La tavola rotonda conclusiva, il 6 febbraio alle 15.30, è infine dedicata “al ruolo dei musei nell’arte sacra di oggi”, con la partecipazione di padre Marko Rupnik, uno dei massimi esperti al mondo nell’arte dei mosaici, Antonio Paolucci, direttore emerito dei Musei Vaticani, e Carla Benelli, consulente e storica dell’arte al Mosaic Center di Gerico, in Palestina.

Per ogni giornata verrà dato spazio all’esposizione di un’opera d’arte legata al tema del giorno: il 4 febbraio il bozzetto della Scala Regia di Gian Lorenzo Bernini; il 5 febbraio il piviale e la mitra delle aperture degli Anni Santi 1975, 1983, 2000, 2016; martello e cazzuole usati nell’Anno Santo 1975 e una copia della tiara di Pio XII. Il 6 febbraio i convegnisti potranno ammirare la statua di Gesù Buon Pastore realizzata tra la fine del III secolo l’inizio del IV, uno dei pezzi di maggior pregio dei Musei Vaticani.

La “Tosca” per gli ospiti della Caritas

A 125 anni dalla prima rappresentazione della Tosca di Giacomo Puccini, che ebbe luogo il 14 gennaio 1900 al Teatro dell’Opera di Roma, il 14 gennaio 2025, alle ore 20, il più romano dei capolavori di Giacomo Puccini torna nel luogo del suo debutto e sarà nuovamente messo in scena nella sua versione originale. In questa emozionante rappresentazione, che vedrà la partecipazione di artisti straordinari e, tra il pubblico, figure illustri, il Teatro dell’Opera di Roma desidera aprire idealmente le sue porte anche a chi ha minori possibilità di partecipare a questi eventi, offrendo loro l’opportunità di assistere allo spettacolo tramite una diretta streaming in esclusiva per le diverse realtà coinvolte sul canale YouTube del Teatro.

«Con Tosca 125 – spiegano in una nota gli organizzatori – l’Opera di Roma continua a cercare il coinvolgimento del territorio e la collaborazione con istituzioni che si occupano delle fasce più deboli della società. Per questo Tosca, nel giorno del suo 125/o compleanno, sarà ripresa e diffusa via streaming al Policlinico Gemelli e in diverse realtà legate alla Caritas di Roma, come la Comunità di accoglienza Santa Giacinta al santuario del Divino Amore». In questo modo, il Teatro dell’Opera di Roma ribadisce il suo impegno verso il territorio, portando la bellezza dell’arte lirica anche nelle realtà più fragili.

L’iniziativa rafforza la collaborazione con la Caritas di Roma, contribuendo a creare un legame profondo tra cultura, solidarietà e attenzione sociale. Per gli ospiti di Casa Santa Giacinta e per tutti coloro che parteciperanno in esclusiva allo spettacolo, sarà un’occasione unica per immergersi nella magia di un capolavoro senza tempo, vivendo l’emozione di Tosca proprio come Puccini l’aveva immaginata nel suo debutto. Un gesto che dimostra come l’arte possa essere ponte per l’inclusione, capace di unire la città intorno a una bellezza condivisa.

10 gennaio 2025

La “Pietà” di Jago a Santa Maria in Montesanto

La basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli artisti di piazza del Popolo, è uno spazio di dialogo privilegiato tra la spiritualità e l’arte contemporanea. Rientra in questo contesto l’inaugurazione, venerdì primo ottobre alle 18, della nuova opera dello scultore Jago, dedicata alla “Pietà”. Sedici medi di lavoro a Napoli, nello studio di Sant’Aspreno ai Crociferi, per un’opera che non è la semplice riproposizione del celebre episodio biblico, ma una rielaborazione in chiave moderna di un momento di raccoglimento e di dolore, in cui l’umanità si è identificata per secoli.

L’opera sarà posizionata all’interno della Cappella del Crocifisso della basilica, e potrà essere ammirata fino al 28 febbraio 2022.

Jago, originario di Frosinone, è un artista poliedrico, che opera soprattutto nel campo della scultura e della produzione video. La sua ricerca affonda le radici nelle tecniche ereditate dai maestri del Rinascimento: utilizza un materiale della tradizione, il marmo, per raccontare le storie della nostra contemporaneità.

28 febbraio 2021

La “Perdonanza” a San Giovanni Decollato

San Giovanni Decollato

Anche quest’anno verrà offerta in preparazione alla Pasqua la speciale “Perdonanza” per quanti passeranno dalla Porta della Misericordia della chiesa di San Giovanni Decollato. Venerdì 31 marzo dalle 12 alle 20 e sabato primo aprile dalle 10 alle 20 ci si potrà recare in via di San Giovanni Decollato 22 presso la chiesa sede dell’omonima arciconfraternita. I fedeli potranno accostarsi al sacramento della Riconciliazione e ricevere l’indulgenza concessa da Papa Francesco per i vivi e per i defunti. Venerdì alle 12 il rito di apertura della Porta della Misericordia presieduto dal vescovo Paolo Ricciardi. Sabato primo aprile alle 20 la processione delle Palme, guidata dal vescovo ausiliare del settore Centro Daniele Lbanori, si muoverà verso la chiesa di Santa Maria della Consolazione.

27 marzo 2023

La “quindicina dell’Assunta” a Santa Maria in Via Lata

Nella tradizione delle Chiese orientali di rito bizantino, cattoliche e ortodosse, si chiamano “Piccola quaresima della Madre di Dio” i quindici giorni che precedono la solennità dell’Assunzione. Un periodo durante il quale i fedeli digiunano e cantano l’ufficio chiamato “Paraclisis”.

La singolare celebrazione orientale viene ripresa da oltre quarant’anni nella basilica di Santa Maria in Via Lata (via del Corso, 306), anche se in parte adattata alla nostra tradizione. La chiesa rettoria è luogo sussidiario di culto della parrocchia dei Santi XII Apostoli. Nella chiesa del centro storico, dunque, dal primo al 14 di agosto, dalle 21 alle 22, si tiene la cerimonia bizantina durante la quale si intrecciano salmi, canti, letture e preghiere.

La “Quindicina dell’Assunta” avrà la sua conclusione nella basilica di Santa Maria Maggiore, la sera del 14 agosto, alle 20, con la tradizionale e antica veglia dell’Assunta, che sarà presieduta dal cardinale arciprete Stanislaw Rylko.

La veglia si articolerà in lucernario e processione, canto del Preconio dell’Assunta, letture latine intercalate da tropari russi, Messa della vigilia e ossequio mariano finale. Animerà la preghiera il coro delle Suore Compassioniste Serve di Maria.

26 luglio 2018

La “processione dei santi” al Palatino e ai Fori

In cammino dietro alle immagini dei santi di Roma, attraverso i Fori, di notte, nel cuore della città. Accadrà, per la prima volta, il prossimo 31 ottobre: una processione, con partenza attorno alle 20, si snoderà dalla chiesa di Santa Maria Antiqua fino a quella di Sant’Anastasia, con soste a San Sebastiano e San Bonaventura al Palatino. «L’idea è quella di accendere questa notte speciale per noi cristiani di luce, di preghiera e di bellezza – spiega padre Davide Carbonaro, parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli e tra gli organizzatori dell’iniziativa –. Una notte speciale che ha il sapore della Pasqua di Gesù, nella quale la Chiesa cammina e veglia con i testimoni in un luogo, il cuore di Roma, che ci lega alla testimonianza martiriale di ieri e orante di oggi».

L’ingresso è previsto da largo Corrado Ricci a partire dalle 19. Da lì si potrà accedere alla chiesa di Santa Maria Antiqua, dove si terrà un momento di preghiera presieduto dal vescovo ausiliare del settore Centro, monsignor Gianrico Ruzza, che guiderà poi la processione attraverso i Fori. Ad aprire il cammino, le icone dei santi legati alla Città Eterna; dietro i fedeli, e ciascuno potrà portare l’immagine di un santo a cui è particolarmente legato. «Roma è una città di grandi santi – riflette il vescovo – così abbiamo pensato a una notte di preghiera in compagnia dei santi, che vivremo in uno dei luoghi più belli del mondo, cioè la zona del Palatino e dei Fori, con gioia. Perché la ricerca della santità è la ricerca della verità e della felicità».

Quindi la prima sosta, presso le Fraternità monastiche di Gerusalemme nella chiesa di San Sebastiano, dove verranno recitate le litanie dei santi. La tappa successiva è invece prevista nella chiesa di San Bonaventura al Palatino, affidata ai frati francescani, dove ci sarà l’adorazione della Croce. Infine, l’arrivo a Sant’Anastasia, per l’adorazione eucaristica e la conclusione, attorno all’una e mezza.

18 ottobre 2018

La “conversione missionaria” della pastorale (video all’interno)

«Stiamo vivendo come Chiesa di Roma la stagione della conversione missionaria della pastorale delle nostre comunità cristiane, e sottolineavo – e lo dico ancora questa sera con tutto il cuore – che la conversione missionaria è a tutti gli effetti una conversione e nasce esattamente da questa domanda: dove sei? Nella relazione con il Signore, dove mi trovo? Di fronte a questo appello siamo costretti a uscire allo scoperto, a riconoscere l’amore del Signore che ci è venuto a cercare nonostante la nostra nudità». Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha esordito così, durante la veglia missionaria diocesana che si è tenuta ieri (giovedì 18 ottobre) sera nella basilica di San Giovanni in Laterano. “Lo seguiva un ragazzo…” è il tema che ha fatto da filo conduttore alla preghiera, alla cui “nudità” si è richiamato infatti il porporato.

Durante la veglia, il cardinale ha conferito il mandato missionario a coloro che partiranno per la missione “ad gentes”, cioè per annunciare il Vangelo nel mondo: otto suore, un religioso e una coppia di laici, i coniugi Apollonio della parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, che andranno in Costa d’Avorio. Cinque delle religiose – come riporta Romasette.it – appartengono all’ordine delle Missionarie Comboniane e opereranno rispettivamente in Etiopia, Congo, Kenya, Brasile e Perù. Una figlia del Divino Zelo andrà in Camerun, una suora delle Ospedaliere della Misericordia sarà impegnata in Vietnam e un’altra delle Missionarie dell’Immacolata in Guinea Bissau. Dall’Istituto Missioni Consolata proviene padre James Mate, che è in partenza per la Mongolia. La novità di quest’anno è stata la consegna del mandato anche ad alcuni operatori missionari diocesani che, in sinergia con il Centro missionario del Vicariato, cureranno l’animazione del mese missionario straordinario voluto da Papa Francesco per il prossimo ottobre 2019, al fine di risvegliare maggiormente la consapevolezza della missione nelle parrocchie.

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19 ottobre 2018

La “Candelora dei fiumaroli” nella chiesa rettoria di Santa Maria dell’Orto

Una tradizione plurisecolare rivivrà domenica 3 febbraio, nella chiesa di Santa Maria dell’Orto: la “Candelora dei fiumaroli”. Durante la Messa delle 11 verranno benedetti e poi consegnati degli speciali ceri a tutti coloro che, come spiega il rettore don Michele Caiafa, «hanno rapporti sportivi o professionali con il fiume, o meglio i fiumi della nostra città, sia il Tevere che l’Aniene. Persone – sottolinea il sacerdote – che si adoperano per gli altri e vivono il fiume». Nella chiesa di Trastevere si affolleranno quindi membri dei circoli canottieri, Vigili del fuoco, sommozzatori, Polizia fluviale, rappresentanti delle istituzioni. E i tanti fedeli che frequentano la chiesa al civico 10 di via Anicia.

«La Madonna dell’Orto simbolicamente affida a coloro che partecipano alla liturgia il cero, che è la luce di Cristo suo figlio – illustra don Caiafa –, una luce che rievoca la luce battesimale della fede e la missione che ciascuno di noi ha, quella di essere luce di Cristo nel mondo. Tutto questo nello scenario di una Roma che qualcuno dice sparita, ma che in realtà è fortemente viva nei nostri rioni, e va educata e ravvivata».

La “Candelora dei fiumaroli”, inizialmente, veniva celebrata sempre il 2 febbraio ma negli ultimi anni, per favorire una maggiore partecipazione dei fedeli, è stata spostata alla domenica più vicina a quella data. La cerimonia esiste fin dal Cinquecento: «Un registro del 1550 conservato nel nostro archivio – raccontano dall’Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto, istituita come Confraternita da Papa Alessandro VI nel 1492 – ha consentito di accertare come fin da quel secolo la chiesa fosse centro di una importante e caratteristica cerimonia. Alla chiesa, che allora nessuna grande costruzione separava dal porto fluviale di Ripa Grande, facevano capo importanti sodalizi di mestieri e attività legati al fiume e alla navigazione. Il manoscritto ci mostra come gli equipaggi dei vari navigli che approdavano a Ripa Grande per i loro consueti traffici si iscrivessero presso l’Arciconfraternita per ricevere nel giorno della Candelora le tradizionali candele benedette. Queste venivano consegnate, con solenne cerimonia, ad ogni membro dell’equipaggio, mentre il capitano, oltre alla sua personale, riceveva una “candela lavorata” per ogni vascello».

31 gennaio 2019

La “camminata mariana” nel settore Centro

Maggio è il mese tradizionalmente dedicato alla Madonna, per questo nel settore Centro si organizza una “camminata mariana il prossimo” sabato 21, con la recita del Rosario guidata dal vescovo ausiliare monsignor Daniele Libanori.

La partenza è prevista alle ore 20.30 dalla chiesa di Santa Maria ai Monti. I fedeli partecipanti proseguiranno poi per Santa Maria in Loreto a piazza Venezia, ancora la vicina Santa Maria in Aracoeli, poi Santa Maria della Consolazione. La conclusione a Santa Maria in Portico in Campitelli.

16 maggio 2022

L’ultima settimana con il rito della statio

Per l’ultima settimana si tiene l’antico rito delle “stationes”: cioè fermarsi, “sostare” prima di intraprendere il pellegrinaggio quotidiano in atteggiamento di lode e di preghiera. Secondo la tradizione, i fedeli di Roma, durante la Quaresima, si fermano in una delle diverse chiese del centro storico dove sono custodite le memorie dei martiri; qui viene celebrata la Messa, preceduta da una processione. Domani, lunedì 10, la celebrazione si terrà alle 17 a San Pietro in Vaticano. Martedì 11 sarà invece alle 17 nella basilica di San Paolo fuori le Mura, mentre il giorno seguente alle 18.30 a San Lorenzo fuori le Mura. Ancora, giovedì alle 18 ai Santi XII Apostoli al Foro Traiano; venerdì 14 alle 17 a Santa Maria ad Martyres al Pantheon; sabato 15 alle ore 17.30 a San Giovanni in Laterano. La conclusione la Domenica in Albis, 16 aprile, a San Pancrazio alle ore 17.

12 aprile 2023

L’Ufficio catechistico tra formazione on line, sussidi e programmi tv

In vista della Quaresima, l’Ufficio catechistico diocesano fa il punto sulle diverse attività. È arrivato a metà il corso di formazione permanente sulla Laudato si’ e del corso introduttivo alla Catechesi del Buon Pastore, un metodo catechetico ispirato alla pedagogia montessoriana e ricco di più di 60 anni di esperienza. «I partecipanti a quest’ultimo sono più di 120 – ricordano dall’Ufficio diocesano – e abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni perché abbiamo presto raggiunto il numero massimo. Contiamo di proporre una nuova edizione in futuro».

Ma tante sono ancora le novità dedicate ai gruppi di catechesi e anche alla formazione personale. Per le famiglie del catechismo delle comunioni, continua la proposta della catechesi familiare con il “Momento della luce”, un incontro di famiglia attorno al Vangelo domenicale. Per il tempo di Quaresima i testi saranno nel sussidio che la diocesi invierà a tutte le parrocchie. Inoltre saranno disponibili, come sempre, sulla pagina dell’Ufficio catechistico.

Per il catechismo delle comunioni e delle cresime, invece, l’Ufficio Missionario diocesano è disponibile per animare un incontro missionario, in presenza oppure online, con i bambini e i ragazzi. Si tratta di un incontro organizzato e condotto dalla équipe formativa missionaria. Per informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Missionario: 06.69886443, info@missioroma.it.

Per il catechismo delle comunioni, da segnalare anche la trasmissione “Caro Gesù. Insieme ai bambini”, un programma televisivo che si rivolge ai bambini in età da catechismo, per offrire un’occasione di catechesi in questo tempo di emergenza. I bambini, attraverso brevi clip, formulano le loro domande e i loro pensieri che vengono poi raccolti e commentati da un catechista. Va in onda il sabato alle 10.10 e alle 17.30 su Tv2000.

Sempre su Tv2000, per la formazione personale e la catechesi degli adulti c’è la trasmissione “I Magnifici 7”, programma serale dedicato ai 7 sacramenti, condotto dall’attore Michele La Ginestra, con la partecipazione dello stesso don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi.

12 febbraio 2021

L’Orp nella Turchia dei Concili e la preghiera per il Papa

Il gruppo di pellegrini in Turchia

La preghiera per Papa Francesco, il silenzio e il Salve Regina intonato da suor Rebecca Nazzaro. In Turchia, nella casa di Maria di Efeso, dove si tramanda che la Madonna abbia vissuto i suoi ultimi anni con san Giovanni Evangelista, sono le 15.30. La Sala Stampa della Santa Sede non ha ancora fatto sapere dell’«insorgenza della polmonite bilaterale» che ha costretto i medici ad adottare «un’ulteriore terapia farmacologica» per assistere il pontefice, ricoverato al Gemelli da venerdì scorso, 14 febbraio. Nella cappella adiacente al santuario mariano di Efeso, è appena finita la Messa, celebrata da don Giulio Villa, parroco di Santa Bernadette Soubirous. Tutti si stanno stringendo in preghiera per il Papa. È uno dei momenti più intensi della giornata di ieri, 18 febbraio, che ha vissuto la delegazione dell’Opera romana pellegrinaggi (Orp), partita lunedì mattina per un viaggio nella Turchia dei Concili, a 1.700 anni da Nicea.

Ad accompagnare il gruppo, don Giovanni Biallo e suor Rebecca Nazzaro, direttrice del Servizio per la pastorale dei pellegrinaggi dell’Opera romana. Alla fine della celebrazione, la religiosa ha rivolto il suo pensiero a Francesco. «Maria – ha detto ai canali social della diocesi di Roma -, accompagnaci e rimani sempre vicina alla Chiesa e al Santo Padre, soprattutto adesso che non sta bene e sta vivendo un momento difficile nella sofferenza. Il santuario – ha aggiunto – è un luogo di grande suggestione, di riconoscenza e gratitudine al Signore. Come l’Apostolo Giovanni, ci sentiamo ancora una volta abbracciati dalla nostra Madre. Chissà quante volte avrà vissuto con lei sentimenti di misericordia e amore. Per questo le diciamo grazie e le affidiamo Papa Francesco», ha concluso suor Rebecca.

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19 febbraio 2025

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