21 Dicembre 2025

L’incontro del Papa con il clero: il testo integrale del discorso

Di seguito l’intervento di Papa Leone XIV nell’incontro con il clero della diocesi di Roma, questa mattina in Aula Paolo VI

Io voglio chiedere un forte applauso per tutti voi che siete qui e per tutti i sacerdoti e i diaconi di Roma!

Carissimi Presbiteri e Diaconi che svolgete il vostro servizio nella Diocesi di Roma, carissimi seminaristi, vi saluto tutti con affetto e amicizia!

Ringrazio Sua Eminenza, il Cardinale Vicario, per le parole di saluto e per la presentazione che ha fatto, raccontando un po’ della vostra presenza in questa città.

Ho desiderato incontrarvi per conoscervi da vicino e per iniziare a camminare insieme a voi. Vi ringrazio per la vostra vita donata a servizio del Regno, per le vostre fatiche quotidiane, per tanta generosità nell’esercizio del ministero, per tutto ciò che vivete nel silenzio e che, a volte, è accompagnato da sofferenza o da incomprensione. Svolgete servizi diversi ma siete tutti preziosi agli occhi di Dio e nella realizzazione del suo progetto.

La Diocesi di Roma presiede nella carità e nella comunione, e può compiere questa missione grazie ad ognuno di voi, nel vincolo di grazia con il Vescovo e nella feconda corresponsabilità con tutto il popolo di Dio. La nostra è una Diocesi davvero particolare, perché tanti sacerdoti arrivano da diverse parti del mondo, specialmente per motivi di studio; e questo implica che anche la vita pastorale – penso soprattutto alle parrocchie – sia segnata da questa universalità e dalla reciproca accoglienza che essa comporta.

Proprio a partire da questo sguardo universale che Roma offre, vorrei condividere cordialmente con voi alcune riflessioni.

La prima nota, che mi sta particolarmente a cuore, è quella dell’unità e della comunione. Nella preghiera detta “sacerdotale”, come sappiamo, Gesù ha chiesto al Padre che i suoi siano una cosa sola (cfr Gv 17,20-23). Il Signore sa bene che solo uniti a Lui e uniti tra di noi possiamo portare frutto e dare al mondo una testimonianza credibile. La comunione presbiterale qui a Roma è favorita dal fatto che per antica tradizione si è soliti vivere insieme, nelle canoniche come nei collegi o in altre residenze. Il presbitero è chiamato ad essere l’uomo della comunione, perché lui per primo la vive e continuamente la alimenta. Sappiamo che questa comunione oggi è ostacolata da un clima culturale che favorisce l’isolamento o l’autoreferenzialità. Nessuno di noi è esente da queste insidie che minacciano la solidità della nostra vita spirituale e la forza del nostro ministero.

Ma dobbiamo vigilare perché, oltre al contesto culturale, la comunione e la fraternità tra di noi incontrano anche alcuni ostacoli per così dire “interni”, che riguardano la vita ecclesiale della Diocesi, le relazioni interpersonali, e anche ciò che abita nel cuore, specialmente quel sentimento di stanchezza che sopraggiunge perché abbiamo vissuto delle fatiche particolari, perché non ci siamo sentiti compresi e ascoltati, o per altri motivi. Io vorrei aiutarvi, camminare con voi, perché ciascuno riacquisti serenità nel proprio ministero; ma proprio per questo vi chiedo uno slancio nella fraternità presbiterale, che affonda le sue radici in una solida vita spirituale, nell’incontro con il Signore e nell’ascolto della sua Parola. Nutriti da questa linfa, riusciamo a vivere relazioni di amicizia, gareggiando nello stimarci a vicenda (cfr Rm 12,10); avvertiamo il bisogno dell’altro per crescere e per alimentare la stessa tensione ecclesiale.

La comunione va tradotta anche nell’impegno in questa Diocesi; con carismi diversi, con percorsi di formazione differenti e anche con servizi differenti, ma unico dev’essere lo sforzo per sostenerla. A tutti chiedo di porre attenzione al cammino pastorale di questa Chiesa che è locale ma, a motivo di chi la guida, è anche universale. Camminare insieme è sempre garanzia di fedeltà al Vangelo; insieme e in armonia, cercando di arricchire la Chiesa con il proprio carisma ma avendo a cuore l’essere l’unico corpo di cui Cristo è il Capo.

La seconda nota che desidero consegnarvi è quella dell’esemplarità. In occasione delle ordinazioni sacerdotali dello scorso 31 maggio, nell’omelia ho richiamato l’importanza della trasparenza della vita, sulla base delle parole di San Paolo che agli anziani di Efeso dice: «Voi sapete come mi sono comportato» (At 20,18). Ve lo chiedo con il cuore di padre e di pastore: impegniamoci tutti ad essere sacerdoti credibili ed esemplari! Siamo consapevoli dei limiti della nostra natura e il Signore ci conosce in profondità; ma abbiamo ricevuto una grazia straordinaria, ci è stato affidato un tesoro prezioso di cui siamo ministri, servitori. E al servo è chiesta la fedeltà. Nessuno di noi è esente dalle suggestioni del mondo e la città, con le sue mille proposte, potrebbe anche allontanarci dal desiderio di una vita santa, inducendo un livellamento verso il basso dove si perdono i valori profondi dell’essere presbiteri. Lasciatevi ancora attrarre dalla chiamata del Maestro, per sentire e vivere l’amore della prima ora, quello che vi ha spinto a fare scelte forti e rinunce coraggiose. Se insieme proveremo ad essere esemplari dentro una vita umile, allora potremo esprimere la forza rinnovatrice del Vangelo per ogni uomo e per ogni donna.

Un’ultima nota che desidero consegnarvi è quella dello sguardo alle sfide del nostro tempo in chiave profetica. Siamo preoccupati e addolorati per tutto quello che succede ogni giorno nel mondo: ci feriscono le violenze che generano morte, ci interpellano le disuguaglianze, le povertà, tante forme di emarginazione sociale, la sofferenza diffusa che assume i tratti di un disagio che ormai non risparmia più nessuno. E queste realtà non accadono solo altrove, lontano da noi, ma interessano anche la nostra città di Roma, segnata da molteplici forme di povertà e da gravi emergenze come quella abitativa. Una città in cui, come notava Papa Francesco, alla “grande bellezza” e al fascino dell’arte deve corrispondere anche «il semplice decoro e la normale funzionalità nei luoghi e nelle situazioni della vita ordinaria, feriale. Perché una città più vivibile per i suoi cittadini è anche più accogliente per tutti» (Omelia nei Vespri con Te Deum, 31 dicembre 2023).

Il Signore ha voluto proprio noi in questo tempo pieno di sfide che, a volte, ci appaiono più grandi delle nostre forze. Queste sfide siamo chiamati ad abbracciarle, a interpretarle evangelicamente, a viverle come occasioni di testimonianza. Non scappiamo di  fronte ad esse! L’impegno pastorale, come quello dello studio, diventino per tutti una scuola per imparare a costruire il Regno di Dio nell’oggi di una storia complessa e stimolante. In tempi recenti abbiamo avuto l’esempio di santi sacerdoti che hanno saputo coniugare la passione per la storia con l’annuncio del Vangelo, come don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani, profeti di pace e di giustizia. E qui a Roma abbiamo avuto don Luigi Di Liegro che, di fronte a tante povertà, ha dato la vita per cercare vie di giustizia e di promozione umana. Attingiamo alla forza di questi esempi per continuare a gettare semi di santità nella nostra città.

Carissimi, vi assicuro la mia vicinanza, il mio affetto e la mia disponibilità a camminare con voi. Affidiamo al Signore la nostra vita sacerdotale e chiediamogli di crescere nell’unità, nell’esemplarità e nell’impegno profetico per servire il nostro tempo. Ci accompagni l’accorato appello di Sant’Agostino che disse: «Amate questa Chiesa, restate in questa Chiesa, siate questa Chiesa. Amate il buon Pastore, lo Sposo bellissimo, che non inganna nessuno e non vuole che alcuno perisca. Pregate anche per le pecore sbandate: che anch’esse vengano, anch’esse riconoscano, anch’esse amino, perché vi sia un solo ovile e un solo pastore» (Discorso 138, 10). Grazie!

12 giugno 2025

L’inaugurazione dell’anno accademico all’Università Cattolica

«L’inaugurazione dell’anno accademico è un momento importante, nel quale il Signore ci indica un suo stile: l’Università Cattolica prima di essere un luogo è un modo di essere» ha detto il cardinale Baldo Reina, vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma, presiedendo la concelebrazione eucaristica nella chiesa centrale dell’Università Cattolica di Roma, nella mattinata di oggi (giovedì 6 febbraio 2025), in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. «Uno stile che si basa si quattro elementi essenziali: la forza delle relazioni in un tempo in cui tutto sembra interconnesso; la capacità di cogliere l’essenziale che per la Cattolica è la ricerca della verità; l’attenzione alla persona, perché l’Università è il luogo in cui impariamo la pedagogia degli sguardi; l’impegno ad arginare il male, facendo per tutti il bene».

6 febbraio 2025

L’Azione cattolica di Roma si prepara alla Festa dei nonni

L’Azione cattolica di Roma e in particolare il Settore Adulti diocesano parteciperà alla Messa delle ore 10 del 25 luglio, presieduta da Papa Francesco, con una rappresentanza tra soci e simpatizzanti di oltre 75 anziani e nonni insieme alle loro famiglie. Con loro anche il presidente Marco Di Tommasi, il segretario Chiara Sancin e i vice presidenti per il settore adulti Nunzia Mattiello e Gian Carlo Olcuire. Anche alcuni novantenni saranno presenti alla celebrazione, così come una rappresentanza del livello nazionale, vicepresidente e assistente nazionale Adulti e alcuni consiglieri nazionali.

«Vuole essere questo un modo per farsi missionari – sottolinea Chiara Sancin –, rispondendo all’appello della stessa diocesi di Roma di partecipazione a questa Santa Messa portando anziani e nonni ad un momento tutto dedicato a loro nell’anno dedicato alla famiglia. Nonni e anziani che rappresentato un tassello importante per la società e per una cultura di recupero del senso della famiglia».

In occasione della giornata, per una sensibilizzazione delle parrocchie e delle associazioni, l’Ac di Roma in queste settimane ha predisposto alcuni video autoprodotti disponibili sul canale YouTube dell’associazione, nonché una newsletter ad hoc.

20 luglio 2021

L’assemblea diocesana della vita consacrata

Istituti religiosi, istituti secolari, comunità di vita monastica, società di vita apostolica, ordine delle vergini e delle vedove, laici consacrati, eremiti, nuove forme di vita consacrata: è ampio è variegato l’universo della vita consacrata, nella diocesi di Roma. Sabato 28 gennaio, in occasione della Giornata mondiale della vita consacrata – che coincide con la Festa della presentazione del Signore e si celebra il 2 febbraio – torneranno a incontrarsi tutti insieme, nella basilica di San Giovanni in Laterano, per l’assemblea diocesana della vita consacrata dal tema “Ascoltare per servire”.

I lavori prenderanno il via alle ore 9 e saranno aperti dai saluti di monsignor Antonio Panfili, vicario episcopale per la vita consacrata. Quindi, dopo la preghiera curata dal Punto Vocazionale Giovani del Seminario Romano Minore, i due referenti del cammino sinodale diocesano padre Davide Carbonaro e Miriam Fioravanti illustreranno “Il percorso sinodale in diocesi”. Dalle 11, poi, spazio alle testimonianze: sono previste quelle di suor Rosa Caruso, di Chiara D’Onofrio, di padre Emanuele Meloni e di don Robin Weatherill, che illustreranno rispettivamente le forme di ascolto in diocesi, con le donne in carcere, con i giovani e con le famiglie dei malati. Le conclusioni saranno a cura del cardinale vicario Angelo De Donatis.

In occasione dell’assemblea, sarà possibile parcheggiare in piazza San Giovanni Paolo II, nei pressi dell’obelisco. L’assemblea verrà trasmessa in diretta sul canale YouTube della diocesi: @DiocesidiRomaOfficial

20 gennaio 2023

L’assemblea diocesana dei catechisti

Foto di Cristian Gennari

Si terrà sabato 13 settembre, dalle 10 alle 12, nella basilica di San Giovanni in Laterano, l’assemblea diocesana dei catechisti, che vedrà la partecipazione del cardinale vicario Baldo Reina. Dopo un momento dedicato alla lectio divina e alla riflessione personale, infatti, sarà il porporato a presiedere la liturgia della Parola e impartire la benedizione ai catechisti presenti.

A presentare l’appuntamento è don Manrico Accoto, che guida l’Ufficio per la catechesi della diocesi di Roma da pochi giorni. «L’assemblea ha un duplice obiettivo – spiega –. Innanzitutto, si inserisce nel discorso più generale del Giubileo dei catechisti, che verrà celebrato dal 26 al 28 settembre. Come diocesi, ci prepariamo a questo grande evento giubilare con un momento nostro, di riflessione».

Non solo. L’assemblea diocesana, osserva don Accoto, «rappresenta un’occasione per iniziare l’anno pastorale con il cardinale vicario, affinché lui possa dare ai catechisti una benedizione, un’esortazione per il periodo che sta iniziando. Per noi, come Ufficio, è importante ritrovarci tutti insieme con i catechisti, presentare anche la nuova squadra in parte cambiata e gli strumenti che l’Ufficio offre, in linea con il piano pastorale diocesano che verrà presentato da Papa Leone XIV». A questo proposito, osserva ancora il direttore dell’Ufficio diocesano, poiché, per motivi di capienza della basilica, non tutti i catechisti potranno essere presenti all’incontro di venerdì 19 settembre con il Santo Padre, avranno comunque l’opportunità di iniziare l’anno pastorale tutti insieme, nella cattedrale, con il vicario. «Sarà un momento diocesano forte, non solo per i catechisti istituiti, ma per tutti coloro che svolgono questo prezioso servizio nelle parrocchie».

4 settembre 2025

L’assemblea diocesana con Papa Leone XIV

Foto di Cristian Gennari

Sarà Papa Leone XIV ad aprire ufficialmente il nuovo anno pastorale della diocesi di Roma, con l’assemblea diocesana. L’appuntamento è per il pomeriggio di venerdì 19 settembre nella basilica di San Giovanni in Laterano. In particolare, alle ore 17.15 è previsto l’arrivo e l’accoglienza dei partecipanti; alle 17.45 giungerà il Santo Padre che, alle 18, guiderà la liturgia della Parola e consegnerà le linee pastorali. Alle 19.30 le conclusioni.

Trattandosi di un evento diocesano e avendo a disposizione 2.000 posti, oltre ai parroci, ai vicari parrocchiali, ai rettori, ai cappellani, ai diaconi saranno presenti: tre laici per ogni parrocchia, alcuni rappresentanti della Consulta delle aggregazioni laicali e alcuni rappresentanti degli istituti religiosi maschili e femminili. I pass si potranno ritirare in Vicariato, presso l’Ufficio Liturgico, a partire da lunedì 8 settembre (secondo gli orari di apertura degli Uffici).

A dare l’annuncio ufficiale dell’appuntamento è il cardinale vicario Baldo Reina, con una lettera indirizzata a tutti i fedeli della diocesi di Roma. «Abbiamo vissuto giorni di grazia in occasione del Giubileo dei giovani – ricorda il porporato –; ne custodiamo ancora il ricordo e speriamo – soprattutto – di fare tesoro di quello che abbiamo sperimentato con la presenza e le parole del nostro Vescovo e con l’affetto dei giovani arrivati numerosissimi da tutto il mondo». Ancora, una riflessione sul pellegrinaggio diocesano a Lourdes, che si conclude oggi, durante il quale è stato «messo nelle mani di Maria l’anno pastorale che sta per iniziare e affidato a Lei il cammino della nostra Chiesa».

La lettera del cardinale vicario

1 settembre 2025

L’assemblea di inizio anno degli insegnanti di religione

Si tiene domani, sabato 8 settembre, la consueta assemblea di inizio anno per gli insegnanti di religione, che si terrà nell’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense (piazza San Giovanni in Laterano 4) dalle 8.30 alle 13.30.

Il via ai lavori con la relazione di Vincenzo Buonomo, rettore della Pontificia Università Lateranense, che interverrà su “Il fenomeno religioso nella realtà internazionale di oggi”. Seguirà la meditazione di padre Massimo Fusarelli, parroco di San Francesco a Ripa, su 2L’esortazione apostolica Guadete et exsultate di Papa Francesco”. Infine, il nuovo direttore dell’Ufficio scuola della diocesi, Rosario Salamone, darà “Indicazioni per il nuovo anno scolastico”.

La mattinata si concluderà con la Messa nella basilica di San Giovanni in Laterano presieduta da don Giuseppe Castelli, vicedirettore dell’Ufficio scuola.

7 settembre 2018

L’ascolto di tutti da vivere in Quaresima

«L’elemosina più bella è sedersi ad ascoltare le persone. Un colloquio apre il cuore, può rigenerare l’anima. Quando ascolto nella pace, la pace entra nell’intimo di chi mi parla. Un bene fatto bene: nessuno diventa famoso perché ascolta in silenzio qualcuno per mezz’ora, un’ora. Che grande elemosina! Che esercizio di gratuità! Ascoltare senza pensare a cosa dovrò fare dopo, come se tutto si giocasse lì, con quel fratello, in quel momento». Queste parole del cardinale Angelo De Donatis sono di ispirazione per il cammino sinodale di ascolto, in particolare in questo tempo di Quaresima.

Il sussidio e le schede aiuteranno nell’intraprendere questo tipo di ascolto. Il primo passo da compiere è quello di intercettare alcune persone che si incontrano negli ambienti di vita e di lavoro, dai colleghi ai vicini di casa. Quindi, «scegliere alcuni di loro con cui si ha un minimo di conoscenza e di dialogo» e «chiedere in modo informale come stanno, com’è il loro rapporto con Dio, cosa si aspettano dalla Chiesa». Sarà bene poi trascrivere una sintesi del dialogo, ed evidenziarne i punti salienti; lo scritto sarà poi da consegnare ai sacerdoti della parrocchia o all’équipe pastorale.

Un percorso che segue quello delle domeniche di Quaresima, sulla via della conversione e della riscoperta della Misericordia. «Insistiamo nel chiedere al Signore la capacità di metterci in ascolto degli altri – sottolineano dall’équipe sinodale – aprendoci alle sorprese di Dio, con chi vorrà farci incontrare, ma anche provando a pensare ad alcune persone che potremmo avvicinare per domandare loro come stanno, qual è il loro rapporto con Dio e cosa si aspettano dalla Chiesa. Non dobbiamo avere la pretesa di incontrare chissà quante persone, forse saranno quattro o cinque nell’arco della Quaresima, ma vorremmo che siano incontri veri, che noi prepariamo nella preghiera di questa prima settimana. Non sappiamo chi, quanti, come, ma intanto affidiamo a Dio chi Lui vorrà affidarci».

8 marzo 2022

L’arte sotterranea della Roma cristiana – 16-23 marzo (Uff. past. tempo libero, turismo e sport)

L’arte sotterranea della Roma cristiana – 16-23 marzo (Uff. past. tempo libero, turismo e sport)

L’arte dell’ascolto: il messaggio del Consiglio episcopale per la Domenica della Parola

Domenica 24 gennaio si celebra la Domenica della Parola, un’iniziativa voluta da Papa Francesco per far sì che «la comunità cristiana si concentri sul grande valore che la Parola di Dio occupa nella sua esistenza quotidiana». Per l’occasione, il Consiglio episcopale della diocesi ha preparato un messaggio dedicato a “L’arte dell’ascolto”. «In questi mesi – si legge nel messaggio inviato alla comunità diocesana – stiamo insistendo molto sulla necessità di metterci maggiormente in ascolto di Dio e in ascolto dell’uomo. Essere in relazione, puntare sul “tu per tu”, è quanto mai importante in questo periodo. Se da una parte stiamo vivendo – a causa delle restrizioni – un tempo “rallentato”, un ritmo diverso delle attività, dall’altra riscontriamo che proprio questo è il tempo privilegiato per fermarci ad ascoltare». L’Ufficio liturgico diocesano ha preparato anche un sussidio per domenica prossima.

Ascoltare, sostengono i vescovi, significa «crescere», «vivere la liturgia al ritmo della vita», «camminare dietro al Maestro che si rivela nel prossimo», ammirare «la presenza di Dio nell’altro», «fermarsi, dare il proprio tempo». Non è facile arrivare a questo tipo di ascolto, ma – è l’invito del Consiglio episcopale – «chiediamo il dono dell’ascolto attento e pieno di speranza; chiediamo la capacità di stringere relazioni, di accogliere le persone una a una raccogliendo le loro storie di vita per farle diventare preghiera di tutta la comunità. “Ascoltare” non è un’iniziativa tra le tante, quanto piuttosto un cammino spirituale per cambiarci profondamente come persone e come comunità».

Non si può dunque prescindere dall’ascolto, e bisogna imparare quest’arte. Come? «L’ascolto dell’altro – si legge nel messaggio – trova nella liturgia, alla luce della Parola proclamata e accolta nel cuore, il suo alveo di maturazione». Infatti «nella liturgia, l’ascolto cresce e diventa preghiera ed è dalla liturgia che si trasforma in impegno etico a prendersi cura dei fratelli». La Domenica della Parola diventa così occasione privilegiata per «aiutare le nostre comunità a riprendere il cammino, l’esodo comunitario verso il mondo, per annunciare e testimoniare la presenza del Risorto in mezzo a noi».

Se l’ascolto si impara in chiesa, durante la Messa, per mettersi davvero in ascolto dell’altro è necessario però «uscire sulla strada – è l’esortazione –, dove le persone incrociano i loro cammini. Occorre imparare a tacere, e non è facile. Bisogna dare spazio a quel sano interesse per la vita che spinge all’incontro e apre al nuovo». Solo dall’incontro con l’altro nasce il vero ascolto contemplativo, cioè quello in cui «l’ascolto diventa capacità di vedere – o almeno di intravedere – la presenza di Dio nella storia delle persone».

«Mettersi in ascolto con il cuore – concludono i vescovi della diocesi – genera nella persona che viene accolta l’esperienza di sentirsi stimata e amata. Ed è il primo fondamentale passo verso la fede, la quale, prima di essere adesione alle verità in cui si articola, è esperienza viva di quella singolare comunione che Dio offre a ognuno nella comunità credente».

Leggi il testo integrale del messaggio

Il sussidio dell’Ufficio liturgico per la Domenica della Parola

15 gennaio 2021

L’appello: un nuovo frigorifero per il Poliambulatorio Caritas

La Caritas di Roma lancia l’appello: urge l’acquisto di un nuovo frigorifero per il Poliambulatorio. «Da sempre il Poliambulatorio e il Servizio Farmaceutico della Caritas alla Stazione Termini rappresentano un punto di riferimento indispensabile per tutelare la salute delle persone più svantaggiate ed emarginate – si legge in una nota diffusa dall’organismo diocesano -. Entrambi i Servizi sono rimasti aperti durante l’emergenza da Covid-19, pur con una necessaria riorganizzazione interna e un ridimensionamento delle attività (visite mediche specialistiche, medicazioni, dispensazione dei farmaci), riuscendo tuttavia ad assicurare vicinanza e cure a chi vive in strada. Uno degli apparecchi fondamentali in dotazione al Poliambulatorio è il frigorifero per la conservazione dei farmaci, soprattutto quelli salvavita come l’insulina e l’adrenalina, che devono essere mantenuti rigorosamente a temperatura bassa costante. Purtroppo il dispositivo sin qui utilizzato si è rotto e non è riparabile. Stiamo provvedendo con apparecchi portatili di fortuna».

Necessario, dunque, provvedere a un nuovo acquisto. Serve un dispositivo (250 lt, temperatura +2°C/+12°C) a quattro ripiani e con registratore grafico, essenziale anche nella possibile prospettiva di dover sostenere la Regione Lazio nella vaccinazione per i senza dimora.

Per effettuare donazioni, cliccare qui.

3 giugno 2021

L’appello della Caritas a donare coperte e sacchi a pelo

La Caritas di Roma, per far fronte alle numerose richieste, invita i cittadini e le comunità parrocchiali a donare coperte e sacchi a pelo a supporto delle persone senza dimora che vivono nella Capitale, che i volontari distribuiranno nel corso del Servizio Notturno Itinerante.

Le persone in strada vivono molti disagi, ma in inverno il pericolo maggiore è rappresentato dalle temperature rigide, che mettono a rischio la vita delle persone. Una coperta o un sacco a pelo posso fare davvero la differenza tra la vita o la morte. Un oggetto semplice che molti danno per scontato, ma importantissimo per le persone più in difficoltà.

Le coperte e i sacchi a pelo (non si accetta vestiario), possono essere consegnati tutti i giorni, dalle ore 8 alle ore 22 presso l’Ostello “Don Luigi Di Liegro”, a Roma in via Marsala 109.

26 novembre 2024

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