2 Maggio 2025

Tempo del Creato, le celebrazioni dei Circoli Laudato si’

Sono iniziate ieri, al convento delle Suore del Sacro Cuore di Villa Lante, le celebrazioni promosse dai Circoli Laudato si’ della diocesi di Roma in questo Tempo del Creato. Proseguiranno fino al 4 ottobre, con inizio sempre alle ore 10, ogni domenica in diverse sedi.

La prossima si terrà infatti domenica 13 ala Comunità La Collina del Barbagianni (via di Casal Boccone, 208); domenica 20 si terrà invece la Messa all’Orto Botanico, un evento organizzato con la Living Chapel. Ancora, domenica 27 al Casale Vaccareccia (via Prato della Corte 1602), mentre si concluderanno domenica 4 ottobre sempre al convento delle Suore del Sacro Cuore di Villa Lante (via San Francesco di Sales, 18).

Tutti gli eventi, sottolineano dai Circoli Laudato si’, si terranno all’aperto, ma è comunque opportuno indossare la mascherina e mantenere le distanze di sicurezza.

7 settembre 2020

Relazioni e ascolto: l’invito del cardinale vicario per indirizzare il cammino diocesano

«Dopo aver vissuto la piaga della pandemia e aver celebrato la Pasqua nelle case, ecco che ci disponiamo, con un po’ di trepidazione, a ripartire. Ma non sarà un ritornare come prima; ci aspetta l’attraversamento del deserto e del mare, che rappresentano un parto: Dio ci donerà una nuova nascita, ci genererà come popolo». Il cardinale vicario Angelo De Donatis si è rivolto così a tutti i direttori e gli incaricati degli Uffici del Vicariato questa mattina (venerdì 4 settembre 2020), nel corso del ritiro promosso all’inizio dell’anno pastorale. I sacerdoti sono stati ospiti due giorni nella casa di accoglienza del Foyer de Charité a Ronciglione (Viterbo).

Iniziato alle 17 di giovedì con la preghiera dei Vespri, c’è stata poi un’omelia del cardinale e un tempo lungo di adorazione eucaristica; dopo cena, i partecipanti hanno visto un documentario su Marthe Robin, la mistica francese che ha ideato i Foyers de Charité. Questa mattina, dopo le lodi, ci sono stati la relazione del cardinale e quindi i lavori di gruppo divisi per ambiti: giovani, famiglia, vulnerabilità. Un lavoro per integrare le varie attività degli Uffici, che vengono così coordinate e pensate in una stessa direzione. Alle 12.15 la Messa, poi pranzo e la condivisione.

«Il nostro cammino diocesano è impegnativo – ha detto il cardinale – perché non punta su cose da fare, ma su atteggiamenti nuovi a cui convertirci e da assumere, come quello del saper entrare in relazione con tutti e dell’ascolto contemplativo. Ma non si può evangelizzare senza questi atteggiamenti, rischieremmo di lavorare invano! Siamo chiamati a rinascere come un popolo che all’interno e all’esterno vive relazioni improntate all’amore di amicizia».

«Quello che c’è da fare è, per certi aspetti, semplicissimo e feriale – ha aggiunto –: incontrare le famiglie, incontrare i ragazzi a scuola e nei muretti, andare a visitare gli anziani e i malati, farsi vicini a chi versa in stato di povertà… Nulla di differente da ciò che siamo chiamati a fare sempre. Ciò che è da far maturare è il nostro approccio, è l’atteggiamento del cuore: un cuore abitato dall’amore di amicizia».

Il primato dello Spirito sarà «il tema del cammino di formazione permanente dei presbiteri negli incontri di settore». In particolare, verrà sostenuto il cammino delle famiglie, delle équipe pastorali e dei sacerdoti. «Cercheremo – conclude il cardinale – di dare finalmente concretezza all’ascolto della città attraverso i tredici tavoli tematici, da ripensare nelle modalità di realizzazione tenendo conto della situazione creata dalla pandemia».

Leggi la relazione del cardinale

Tempo del Creato, on line i video degli incontri sulla Laudato si’

11 novembre 2019: incontro "Insieme per la nostra casa comune" con David Sassoli (foto Gennari)

Quattro i venerdì del Tempo del Creato, dal primo settembre al 4 di ottobre. E quattro gli incontri dell’itinerario di riflessione e approfondimento dell’enciclica “Laudato si’” chiamato “Insieme per la nostra casa comune”, organizzato dalla diocesi di Roma nella basilica di San Giovanni in Laterano durante lo scorso anno pastorale, e interrotto prima del tempo per via dell’emergenza sanitaria. I video degli appuntamenti verranno riproposti in questo periodo, uno, appunto, per ogni venerdì. Il primo è on line già da questa mattina, sul canale YouTube della diocesi di Roma: https://youtu.be/kCa7t9O1kP4.

In questo primo video la serata inaugurale dell’11 novembre, di cui fu protagonista il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. In dialogo con lui il cardinale vicario Angelo De Donatis, mentre Elena Sofia Ricci aveva letto brani dell’enciclica di Papa Francesco dedicata all’ecologia. I prossimi video saranno invece dedicati alle serate successive, a cui parteciparono rispettivamente: il climatologo, meteorologo e accademico Luca Mercalli; l’architetto di fama mondiale ideatore del Bosco Verticale Stefano Boeri; l’economista e presidente di Next Leonardo Becchetti.

4 settembre 2020

Caritas, la lettera di don Ambarus ai volontari

Carissimi, spero che questa mia lettera trovi ciascuno di voi in salute e pace a vivere uno spazio di riposo e di rigenerazione interiore. Vi scrivo per condividere con voi alcuni pensieri che mi accompagnano da alcune settimane.

Per prima cosa, vorrei rivolgere a ciascuno un sentito ringraziamento per quanto fate, giorno dopo giorno, dando concretezza al desiderio di trasformazione del mondo, rendendolo più umano. Questa vostra azione, ne sono convinto, non si svolge soltanto nelle nostre Opere Segno, di qualsiasi tipo esse siano, ma in ogni settore della nostra società. Il volontariato infatti non ha bisogno di un luogo per essere vissuto; un simile atteggiamento, lo sappiamo tutti, sarebbe soltanto un frazionamento ed un conseguente impoverimento della vostra azione quotidiana.

Chi è il volontario Caritas? Colui che vede la realtà della società, si lascia ferire dalle vulnerabilità e povertà, e la affianca rimboccandosi le maniche convinto di poter fare la propria parte. Noi possiamo intervenire perché per primi sappiamo cosa significhi non essere autosufficienti o ricevere un sostegno. Abbiamo fatto esperienza di essere dei “guaritori feriti”, per usare l’immagine di un grande saggio della vita spirituale.

Ora, nei mesi scorsi, la pandemia sanitaria ha costretto molti di voi a ridurre le possibilità di intervento concreto nella nostra realtà; costretti a rimanere dentro casa, o per motivi di età o per tutelare i più fragili tra i nostri familiari ed amici. Altri, invece, si sono ritrovati con tempo ed energie a disposizione che hanno subito messo a frutto. I volontari “della prima ora e dell’ultima ora”. A ciascuno di voi va la nostra riconoscenza, soprattutto a nome dei più piccoli che insieme abbiamo servito e aiutato.

Se dovessi fare un piccolo riassunto dei mesi scorsi, sono stati di una intensità e fecondità straordinaria. Oltre all’aiuto materiale che abbiamo dato alle tante persone che hanno bussato ai presidi della Caritas diocesana e a quelli parrocchiali, abbiamo messo in campo azioni e misure senza precedenti. Queste azioni spaziano dall’iniziativa del percorso di formazione sui diritti, con la logica del non vogliamo dare per elemosina ciò che è dovuto per diritto, con il conseguente Manuale Operativo dei diritti; all’istituzione -da parte del Santo Padre- del Fondo Gesù Divino Lavoratore, con la conseguente Alleanza per Roma. Molte altre iniziative, di cui spero poter parlare insieme a voi al più presto, potremmo portare avanti.

Il periodo appena passato ci aveva lentamente aperto le prospettive per un ritorno alla normalità… Le statistiche ed i numeri dei contagi di questi giorni, invece, ci portano a ridimensionare le speranze di normalità. Tuttavia, vorrei dirvi questo: il tempo sospeso, la normalità provvisoria che stiamo vivendo, proviamo a viverlo con un atteggiamento di opportunità.

Lo dico perché vorrei invitarvi a vivere insieme il passaggio dal probabile al possibile. Il periodo che ci sta davanti è certamente nelle mani di Dio, in quanto Signore della storia umana e del Regno, ma non è un periodo sospeso, di cristallizzazione, bensì di dinamicità e di nuove opportunità. Per questo, sono contento di potervi dire che nel prossimo periodo ci piacerebbe potervi incontrare, ascoltare e confrontare su questo nostro tempo e sulla nostra azione di servizio.

È probabile che il prossimo futuro sarà duro, soprattutto per quanto riguarda le fasce più deboli. Possiamo prevedere che aumenteranno le disuguaglianze, le povertà e le marginalità, ma il nostro cuore dovrà cercare di rafforzare i ponti di solidarietà. La dimensione del servizio del volontario è duplice: azione e pensiero. Siamo cultori di azioni, diamo l’esempio e contributo concreto, ma allo stesso tempo non smettiamo di sognare come dovrebbe essere la nostra società, cosa bisognerebbe mettere in atto per cambiare le cose. Curiamo le ferite sociali ma nello stesso tempo portiamo avanti prevenzione sociale; potiamo le disuguaglianze ma nello stesso tempo non rinunciamo a trovarne le radici ed eliminare le cause.

Ci siamo ulteriormente resi conto, nel periodo recente, che la nostra seconda ricchezza nel servire gli ultimi di questa città, siete voi. Immediatamente prima vengono i poveri, perché sono loro che ci richiamano ad un indubbio realismo, alla comprensione autentica della vita e di ciò che veramente in essa conta. Sono il volto concreto del Signore. Sono i poveri che ci possono aiutare a trovare la bussola giusta delle nostre azioni, dei nostri pensieri, delle politiche attraverso le quali costruire la nostra società.

Mi permetto quindi di chiedervi di serrare insieme i ranghi, quell’alleanza tra noi che, come un solo Popolo, favorisce un’azione di trasformazione del mondo sempre più in Regno di Dio.

Vi saluto con riconoscenza ed affetto,
don Benoni Ambarus

3 settembre 2020

Don Dario Gervasi nuovo vescovo del settore Sud

Il Santo Padre Francesco ha nominato don Dario Gervasi vescovo ausiliare per il settore Sud della diocesi di Roma. Il cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, ha dato l’annuncio della nomina del Pontefice alle 12 di oggi (lunedì 31 agosto 2020), nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico del Laterano, sede del Vicariato di Roma, in contemporanea con la Sala Stampa della Santa Sede. Erano presenti i vescovi ausiliari della diocesi, i parroci prefetti con molti sacerdoti e il personale del Vicariato di Roma. L’ordinazione episcopale si terrà il 18 ottobre nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Don Gervasi è nato a Roma l’8 maggio del 1968 ed è entrato al Pontificio Seminario Romano Maggiore nel settembre 1988; è stato ordinato sacerdote il 22 maggio del 1994 dall’allora cardinale vicario Camillo Ruini perché «san Giovanni Paolo II era ammalato e non aveva potuto presiedere le ordinazioni», sottolinea il cardinale De Donatis. Il primo incarico, dal 1994 al 2000, per don Gervasi è stato quello di vicario parrocchiale nella comunità di Santa Maria delle Grazie al Trionfale; e ancora di vicario parrocchiale ai Santi Gioacchino e Anna (fino al 2003), comunità di cui poi è divenuto parroco, e che ha guidato fino al 2008. È tornato quindi al Seminario Romano come vicerettore dal 2008 al 2014, «quando è arrivata la nomina di parroco – ricorda il cardinale De Donatis – della comunità della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo a Giardinetti». Dall’anno scorso è anche prefetto della XVII prefettura, mentre sono numerosi gli altri incarichi ricoperti nel corso degli anni: incaricato ad interim del Servizio per le vocazioni della diocesi di Roma (2009 – 2011); incaricato dell’Opera Vocazioni Sacerdotali (2009 – 2011); deputato della Congregazione dei Missionari dell’Istituto Imperiali Borromeo (2009 – 2014).

«Don Dario – dichiara ancora il vicario – gode della stima e dell’affetto di tutti noi. Conosciamo il suo amore al Signore e alla Chiesa, alla nostra diocesi, il suo senso di responsabilità, la sua umanità, la giovialità e serenità che trasmette a tutti. Gli auguriamo di poter continuare con l’entusiasmo e la passione che lo caratterizzano la delicata missione nel settore Sud e nella pastorale familiare diocesana, sulla scia dei vescovi che lo hanno preceduto in questi anni».

«Sono emozionato, contento e anche un po’ confuso», commenta don Gervasi. «Sono ancora un po’ frastornato dalla gioia e incredulo, ma molto felice di poter stare nel settore Sud, per cercare, insieme, di servire il Signore Gesù. È importante – prosegue – ricordare di mantenere uno sguardo di fede, affidarci a Cristo Signore, ricordarci che Lui è con noi e ci sta vicino perché possiamo dare la testimonianza della nostra vita cristiana. Questo vale per tutta Roma, per tutti; insieme possiamo essere il volto della Chiesa di oggi, che sa affrontare anche momenti difficili però con uno spirito profondo di fede, uno sguardo che sappia vedere oltre le apparenze».

 

31 agosto 2020

La Festa di Santa Maria della Consolazione

La chiesa di Santa Maria della Consolazione al Foro Romano, affidata all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, si appresa a vivere la festa dedicata alla Vergine a cui l’edificio di culto è intitolato.

Si comincia il 5 settembre, con la Messa di supplica per la pace. Il giorno seguente, domenica 6 settembre, alle ore 11, è invece in programma la Messa per la fraternità. Nella giornata di lunedì 7 si terranno invece le lodi alle 6.45; la Messa alle 7 e poi l’adorazione eucaristica dalle 7.30 fino alle 19 quando ci sarà la benedizione con il Santissimo Sacramento. La conclusione martedì 8, una giornata caratterizzata sempre dall’adorazione continua dalle 7.45 alle 19, orario in cui verrà celebrata la Messa solenne.

La chiesa di Santa Maria della Consolazione al Foro Romano è un luogo di preghiera sin dal 1470. Ogni giorno, dalle 6:30 alle 21, la chiesa è aperta per favorire la preghiera personale. L’ambiente interno è colmato del canto gregoriano che favorisce la preghiera e la meditazione.

2 settembre 2020

Il Tempo del Creato, in preghiera per il pianeta

È iniziato martedì primo settembre il Tempo del Creato, e durerà fino al 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi. «L’intenzione di preghiera di settembre che Papa Francesco ha affidato a tutta la Chiesa cattolica attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa tratta della cura delle risorse del pianeta – riflette don Francesco Pesce, incaricato dell’Ufficio per la pastorale sociale della diocesi di Roma –. Nel contesto del Tempo del Creato e nel quinto anniversario della Laudato si’, il Santo Padre esprime la sua preoccupazione per il “debito ecologico” che si genera spremendo e sfruttando le risorse naturali, e rivolge un appello a condividerle “in modo giusto e rispettoso”».

Papa Francesco, nel suo Messaggio per la Giornata del Creato, chiede una giustizia riparativa, la cancellazione del debito dei Paesi poveri in seguito alle crisi connesse alla pandemia da Covid-19 e, infine, protezione per le comunità indigene dagli interessi e dal «nuovo tipo di colonialismo» delle multinazionali. Cinque i punti in cui si incentra il testo: ricordare, ritornare, riposare, riparare e rallegrarsi. Non mancano i riferimenti alla pandemia: «La crisi, in un certo senso, ci ha dato la possibilità di sviluppare nuovi modi di vivere – osserva il Pontefice –. È stato possibile constatare come la Terra riesca a recuperare se le permettiamo di riposare: l’aria è diventata più pulita, le acque più trasparenti, le specie animali sono ritornate in molti luoghi dai quali erano scomparse».

In questo Tempo del Creato, la diocesi di Roma partecipa al XV Forum dell’informazione cattolica per la custodia del Creato, sul tema “Indietro non si torna. Un nuovo umanesimo alla luce della Laudato si’”. Organizzata da Greenaccord per sabato 5 settembre a Montefiascone (Viterbo), la giornata di studio sarà declinata in una sessione di lavoro mattutina dedicata al rapporto tra fede ed ecologia, alla relazione tra scienza, tecnologia ed ecologia, ai suggerimenti contenuti nella Laudato si’ sull’umanesimo integrale. La sessione pomeridiana sarà invece dedicata al tema dell’ecologia integrale – vera novità dell’enciclica, che quest’anno festeggia il suo primo lustro – e alle emergenze ambientali e sociali lette in un’ottica non contrapposta. In serata si svolgerà la cerimonia di premiazione del Concorso fotografico “L’uomo e il magnifico dono della Natura” e del conferimento del Premio giornalistico “Sentinella del Creato”.

2 settembre 2020

E’ tornato alla casa del Padre Enea, papà di don Andrea Carosella

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Don Andrea Carosella,
Vicario Cooperatore della Parrocchia dei Santi Aquila e Priscilla,
per la morte del suo caro papà

Enea
di anni 84

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda ad Enea il premio
della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali si svolgeranno domani, 2 settembre 2020, alle ore 10.30,
presso la Parrocchia di Nostra Signora de La Salette
(Piazza Madonna de La Salette, 1)

1 settembre 2020

«Ripartire dal vero incontro con Dio»: il terzo giorno del pellegrinaggio a Lourdes

«Tutto è già andato bene perché Cristo è risorto»: la conclusione del pellegrinaggio a Lourdes

«Questo è un luogo in cui impariamo a benedire, perché siamo benedetti e a consolare, perché siamo consolati. Quante preghiere, quante lacrime, quante fatiche del corpo e del cuore sono passate davanti a questa grotta, anche in questi giorni. Noi benediciamo Dio, perché lui ci ha consolati attraverso Maria». Si conclude il tradizionale pellegrinaggio diocesano di fine agosto, organizzato dall’Opera romana pellegrinaggi, che in questo 2020 segnato dalla pandemia di coronavirus ha portato a Lourdes 184 pellegrini romani, tra cui 40 sacerdoti. A guidare il gruppo il cardinale vicario Angelo De Donatis, che ha celebrato la Messa conclusiva.

Un pellegrinaggio segnato dall’emergenza sanitaria: la tradizionale processione aux flambeaux e quella eucaristica sono state sostituite dalla recita del Rosario e dell’adorazione, con i pellegrini ben distanziati. Mascherine sui volti anche all’aperto, negli spazi del Santuario mariano, per garantire la massima sicurezza. «Nel culmine della pandemia – ha detto il cardinale nell’omelia – la sofferenza più grande dei ricoverati è stata quella di essere soli. Ho saputo di testimonianze di infermieri che sono stati accanto, al di là della loro professione, come fossero familiari, per permettere ai malati di soffrire e di morire sentendo qualcuno vicino, che li consolava, tendendo la mano, un segno che richiama immediatamente alla prossimità, alla solidarietà, all’amore. In questi mesi di sconforto e smarrimento, quante mani tese abbiamo potuto vedere! La mano del medico, dell’infermiera e dell’infermiere, del farmacista, del volontario. E altre mani tese potremmo ancora descrivere fino a comporre una litania di opere di bene. Tutte queste mani hanno sfidato il contagio e la paura pur di dare sostegno e consolazione».

«Abbiamo detto, scritto e sentito tante volte che “Tutto andrà bene” – ha sottolineato il porporato, colpito in prima persona dal virus, ricoverato al policlinico Gemelli e poi guarito –, ma questo augurio bellissimo rimane ancora una speranza solo umana. La speranza di Gesù è diversa. Immette nel cuore la certezza che tutto è già andato bene e che Dio sa volgere tutto al bene, perché persino dalla tomba fa uscire la vita. Maria ti consola, ti sostiene, ti abbraccia».

Il pensiero è non solo per i pellegrini presenti, ma per tutti i fedeli romani, che hanno potuto seguire questo pellegrinaggio grazie a numerose dirette televisive e sui social media, tramite una rete che ha coinvolto Tv2000, i canali Rai, Telepace, Nsl, il gruppo Ewtn e i media della diocesi di Roma e dell’Opera romana pellegrinaggi. «Mi rivolgo a voi presenti ma penso ai tanti che sono a casa e ci seguono in televisione o attraverso i social – ha continuato il vicario –. Penso a chi è malato, a chi è nel lutto, a chi è solo. Voglio ripeterlo per voi: tutto è andato bene perché Gesù è risorto e Maria ve lo ricorda: Ella, pur condividendo il vostro dolore, vi riempie della luce della gioia pasquale. Prendiamoci un impegno, in questo giorno di ritorno. Chiediamo a Maria di aiutare le nostre comunità parrocchiali o religiose ad essere veramente una madre dal cuore aperto, capaci di consolare, di accogliere, di sostenere».

L’amministratore delegato dell’Orp monsignor Remo Chiavarini, intanto, dà appuntamento al prossimo anno: «Partiamo – ha detto – sapendo che i giorni che ci aspettano non saranno semplici, perché molti saranno presi da paure e difficoltà riguardo al loro futuro. Ma sappiamo che i nostri pastori non mancheranno nello spirito di protezione e maternità di Maria che li aiuterà a dare conforto alle nostre comunità. Un grazie a tutti e un arrivederci al prossimo anno».

Leggi l’omelia completa

27 agosto 2020

E’ entrato nella luce della Resurrezione monsignor Franco Forconi

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che il 26 agosto è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do Mons. Franco Forconi,

di anni 92

Direttore dell’Ufficio Scuola Cattolica del Vicariato dal 1998 al 2001,

Presidente del Fondo Speciale di Solidarietà Fraterna del Vicariato

dal 2002 al 2014,

e, ricordandone il generoso e fecondo ministero pastorale,

lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio

e alla preghiera di suffragio dei fedeli,

invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali, presieduti da S.E. Mons. Paolo Selvadagi, si svolgeranno venerdì 28 agosto 2020 alle ore 10.00,

presso la Cappella della Casa Diocesana del Clero San Gaetano

(Via Pietro Paolo Vergerio, 16/18)

 

27 agosto 2020

«Ripartire dal vero incontro con Dio»: il terzo giorno del pellegrinaggio a Lourdes

La visita ai ricordi di santa Bernadette, la catechesi del cardinale vicario Angelo De Donatis, la Messa celebrata dal porporato alla Grotta di Massabielle. Questi gli appuntamenti salienti della terza giornata del pellegrinaggio diocesano a Lourdes, molti dei quali trasmessi in diretta televisiva e via social per consentire la partecipazione anche a quanti non hanno potuto partecipare fisicamente al cammino promosso in tempo di pandemia.

L’emergenza sanitaria e le sue conseguenze sono state al centro anche delle riflessioni del cardinale De Donatis nella sua catechesi. «La pandemia – ha detto infatti – ha costretto tutti noi al distanziamento, ci ha obbligato a “contarci”, anche in chiesa, ma, come ha detto il Papa a dicembre scorso alla curia romana, siamo diventati pochi, noi cristiani. Tante volte la vita delle nostre parrocchie si è valutata sulla quantità. Tra parroci ci si chiede: “Quanti bambini hai a catechismo? Quante cresime? Quanta gente viene a messa?” o ancora: “Quanto fai di colletta la domenica?” Tra vescovi ci si domanda: “Quante vocazioni hai nella tua diocesi? Quante parrocchie?”. Siamo in un tempo in cui siamo chiamati a capire che non conta il “quanto” – ha continuato –, non contano le folle oceaniche, che comunque non vediamo più, se non si aiutano le persone a vivere il “come”, a sperimentare un vero incontro con Dio. Occorre quindi ripartire da un incontro con Lui e dall’attenzione verso gli altri, nelle piccole cose». Ad esempio, riflette il vicario del Papa per la diocesi di Roma, si pensi alla pastorale sanitaria, che «non si gioca sui grandi numeri» ma è quanto mai «rilevante».

La «lunghezza», l’«ampiezza» e la «profondità» dell’amore ci ricordano «che è necessario amare il “tutto” di tutti, ossia accogliere l’altro con il suo carattere, la sua storia, la sua fragilità, il suo stato sociale. Infatti dietro ogni persona c’è una storia, forse una ferita, una prova. Quante volte giudichiamo qualcuno senza conoscerlo veramente!». E non fermarsi al «proprio gruppo», ma avvicinarsi davvero a «tutti gli abitanti del quartiere, vicini e lontani, credenti o non credenti», senza mai «rimanere in superficie, ma a far sì che la comunione e la comunicazione interpersonale sfocino in un contesto più arricchente per tutti». Da considerare anche la dimensione dell’«altezza»: «Il nostro amore – ha sottolineato De Donatis nella catechesi – è chiamato anche ad essere un amore “alto”, come quello di Gesù, che dall’alto della croce ci ha ricolmati di grazia e di perdono. L’altezza dell’amore significa sacrificarsi, anche a costo della vita, ricordando che il sacrificio si nota anche nelle piccole cose».

Riflessioni portate avanti anche nell’omelia della Messa delle ore 19. «Dio è onnipotente nell’amore – ha detto il porporato – e chi ama veramente non fa tutto da solo, ma gioisce nel suscitare la collaborazione degli altri». Quindi, un compito per tutti i partecipanti, per tutti i fedeli della diocesi: «Vi invito – ha esortato – a prendervi l’impegno, ogni mattina, di pregare per quanti il Signore vi farà incontrare durante la giornata. Ci saranno tanti incontri previsti e molti imprevisti… Alla fine della giornata proviamo a ripercorrere volti e nomi… e chiediamoci quanto siamo stati capaci di relazione, di attenzione, di amore. Rispondere “Sì” a Dio significa dire “Sì” all’altro».

Leggi la catechesi

Leggi l’omelia

26 agosto 2020

Articoli recenti