20 Dicembre 2025

L’incontro per gli adoratori dell’Eucaristia

Si possono ritirare a partire da oggi, mercoledì 19 gennaio, nella portineria del Vicariato, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, i biglietti gratuiti per partecipare al secondo incontro del percorso formativo per i fedeli che vivono l’esperienza dell’adorazione eucaristica prolungata. L’appuntamento è per il 19 febbraio, nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore, con padre Marko Rupnik, direttore del Centro Aletti, artista e teologo, che interverrà sul tema “L’adorazione eucaristica”.

Il cammino di formazione è iniziato a novembre e proseguirà con un altro incontro il 7 maggio, che vedrà la partecipazione di monsignor Andrea Lonardo su “Eucaristia, evangelizzazione e missione”. La conclusione è prevista per sabato 11 giugno alle ore 10, con la liturgia della Parola e condivisione guidata dal vescovo Paolo Ricciardi, al Santuario della Madonna del Divino Amore.

19 gennaio 2022

L’inaugurazione dell’anno accademico all’Ecclesia Mater

Foto Diocesi di Roma / Gennari

È prevista per lunedì 13 gennaio, alle ore 16, nell’Aula Pio XI della Pontificia Università Lateranense, l’inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 dell’Istituto superiore di scienze religiose Ecclesia Mater. “La speranza non delude” è il tema dell’evento, che sarà aperto dai saluti del cardinale vicario Baldassare Reina, di Angelo Lameri, decano della Facoltà di Teologia, e di Claudia Caneva, preside dell’Istituto. Seguirà la prolusione del magnifico rettore monsignor Alfonso Amarante, rettore della Lateranense.

L’Ensemble dell’Istituto di Musica Magnificat di Gerusalemme, nel quale suonano giovani musicisti cristiani, musulmani ed ebrei, accompagnerà l’evento con un’esibizione musicale. Questa scuola, che ospita 200 musicisti e 18 professori, è gestita dai Francescani della Custodia di Terra Santa e promuove l’arte come spazio di condivisione oltre l’appartenenza religiosa contribuendo a costruire ponti culturali in una delle aree più complesse del mondo. Ne parlerà fr. Alberto Joan Pari, direttore del Conservatorio Magnificat di Gerusalemme.

«L’inaugurazione del nuovo anno accademico – spiegano dall’Istituto – rappresenta un momento di grande significato e un’occasione per riflettere insieme sul ruolo della speranza come forza attiva di crescita e dialogo. La straordinaria partecipazione dell’Ensemble dell’Istituto di Musica Magnificat di Gerusalemme, arricchisce questo evento di una dimensione interculturale e spirituale unica».

7 gennaio 2025

L’image symbole de l’événement créée par le Père Rupnik

Le père Marko Ivan Rupnik – artiste, théologien et directeur du Centre Aletti – a peint l’image officielle de la Xe Rencontre Mondiale des Familles, qui se tiendra du 22 au 26 juin 2022, et dont le centre sera à Rome. Le tableau, où prédominent les couleurs chaudes, a une dimension de 80cmx80cm et a été réalisé avec des peintures vinyliques sur craie appliquées sur du bois. Le titre de l’ouvrage est : “Ce mystère est grand”.

La toile de fond de l’image est basée sur l’épisode des noces de Cana en Galilée. À gauche, la mariée et le marié apparaissent couverts par un voile. Le serviteur qui verse le vin a les traits de Saint Paul tel que représenté par l’iconographie chrétienne ancienne. C’est lui qui écarte le voile de sa main et qui, se référant au mariage, s’exclame : “Ce mystère est grand ; je le dis en référence au Christ et à l’Église !” (Éph 5,32). L’image révèle ainsi comment l’amour sacramentel entre l’homme et la femme est le reflet de l’amour indissoluble et de l’unité entre le Christ et l’Église : Jésus a versé son sang pour elle. “À Cana, explique le père Rupnik, dans la transformation de l’eau en vin, l’horizon du sacrement s’ouvre, c’est-à-dire on passe du vin au sang du Christ.” “Paul verse en fait le même sang que l’Épouse recueille dans le calice”.

“J’espère, poursuit le Père Rupnik, qu’à travers cette petite image, nous pourrons comprendre que pour nous, chrétiens, la famille est l’expression du sacrement” du mariage et que “cela change totalement sa signification, car un sacrement implique toujours une transformation”. Dans le mariage chrétien, en effet, l’amour des époux est transformé, car il participe à l’amour que le Christ a pour l’Église. Dans ce sens, le mariage a une dimension ecclésiale et est inséparable de l’Église.

Les vidéos avec la catéchèse et les explications de l’auteur (sous-titrées en 5 langues) sont publiées sur la page
YouTube du diocèse de Rome.

L’identità della Chiesa di Roma: il secondo volume della collana promossa dalla diocesi

Tiene insieme il tema della vocazione universale della Chiesa di Roma e quello della valorizzazione della sua dimensione locale diocesana il secondo volume della collana di studi storici della diocesi promossa dal cardinale vicario Angelo De Donatis e intitolata “Roma, Chiesa e città. Una storia contemporanea”, che il porporato sta regalando in questi giorni a tutti i sacerdoti.

Pubblicato dalle Edizioni San Paolo e curato da don Roberto Regoli, sacerdote romano e direttore del Dipartimento di Storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana, il libro, «fin dal titolo – “Dalla romanità alla diocesanità” – riflette l’intento di mettere in luce come dal secondo Novecento la Chiesa di Roma abbia smesso di identificarsi con la Curia Romana per dare spazio e voce alla propria identità diocesana», spiega l’autore. In particolare, Regoli sottolinea che «per raccontare la “storia recente della Chiesa di Roma”, come recita il sottotitolo dell’opera, sia stata fatta una scelta ampiamente inclusiva», scegliendo cioè di soffermarsi su «quei momenti degli ultimi 50 anni in cui tutta la Chiesa di Roma, dal Papa fino all’ultimo dei fedeli, ha potuto dare un contributo ad un cambiamento di visione, nell’ottica della sinodalità che Papa Francesco esplicita ed intende come “camminare insieme”».

È lo stesso cardinale De Donatis a spiegare, nell’introduzione al testo, il valore dei «tre eventi fondativi dell’identità diocesana contemporanea della Chiesa di Roma: il convegno di febbraio 1974 su “La responsabilità dei cristiani di fronte alle attese di carità e giustizia nella città di Roma”; il Sinodo diocesano del 1986-1993 intitolato “La comunione e la missione della Chiesa che è in Roma verso il terzo millennio”; e la missione cittadina dispiegatasi negli anni 1996-1999». Tutti e tre questi eventi, che «letti nel loro insieme fanno emergere la consapevolezza della coscienza di essere Chiesa di Roma – mette in luce il vicario –, sono dovuti al genio di due Papi santi, Paolo VI e Giovanni Paolo II, e compiuti grazie all’impegno di due cardinali vicari, Ugo Poletti e Camillo Ruini, che hanno segnato due stagioni ecclesiali».

Anche Regoli nota come «per tutti e tre questi eventi sono stati importanti gli input che sono venuti dall’alto, cioè dai papi e dai cardinali vicari», sottolineando dunque «come la leadership della Chiesa è fondamentale specie quando si sa fare interprete dei grandi cambiamenti della storia, sapendo allo stesso tempo indirizzare il suo popolo». Infine, il sacerdote osserva come «una collana sulla storia della Chiesa di Roma ha un grande valore perché se non si conosce la storia mancano le fondamenta», tenuto conto che «la Chiesa è frutto del contesto sociale». Da qui la valutazione positiva di Regoli per questa particolare proposta editoriale, «una operazione culturale lungimirante del Vicariato» perché usa «un linguaggio divulgativo, con l’obiettivo di cercare di arrivare al maggior numero di persone possibile».

di Michela Altoviti da Roma Sette

13 settembre 2022

L’icona (romana e mondiale) del Sacro Cuore di Gesù

Il mese di giugno è dedicato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù che si diffonde rapidamente grazie alle rivelazioni private fatte da Gesù a S. Margherita Maria Alacoque, monaca visitandina del Convento di Paray le Monial, in Francia, e propagate dal suo confessore, il padre gesuita Claude La Colombière (1641-1682). La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia nel 1685 e divenne universale per tutta la Chiesa cattolica solo nel 1856, grazie a Papa Pio IX. In maniera particolare in questo mese, bisogna quindi scavare nei tanti tesori che la nostra diocesi ci propone per arrivare a quello che è il centro di questa devozione così sentita e così amata. Seppur, come ben noto, la devozione al Sacro Cuore nasca in Francia grazie alle visioni mistiche di Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), è tutta romana l’immagine ufficiale comunemente attribuita a tale devozione.

L’icona del Sacro Cuore in questione, primo esemplare italiano di tale raffigurazione, è quella realizzata da Pompeo Batoni nel 1760 e ospitata in una delle cappelle della maestosa ed imponente Chiesa del Gesù di Roma. La navata della bellissima Chiesa che è un tripudio di arte e di bellezza, non leva però l’attenzione ad uno spazio sacro particolarmente caro ai romani che si trova sulla destra nel transetto: la cappella del Sacro Cuore di Gesù. La cappella, inizialmente intitolata a San Francesco e, ciò spiega le altre decorazioni a lui dedicate, fu poi convertita in cappella dedicata al Sacro Cuore e divenuta, nel 1929, santuario di tutte le famiglie italiane consacrate ad esso. Nonostante Batoni, nella sua carriera artistica, abbia ritratto quattro papi e più di ventisei sovrani, il piccolo ovale del Sacro Cuore rimane comunque la pietra miliare della sua produzione che lo consacra, a tutti gli effetti, come il padre di quell’icona tanto venerata e tanto onorata in tutto il mondo.

Nel 1760, in concomitanza con l’approvazione del culto da parte di Clemente XIII, Batoni realizzò su rame l’immagine del Sacro Cuore di Gesù e, nel realizzarla, si è ispirato alle visioni della santa monaca francese Margherita Maria Alacoque la quale, con minuzia di particolari, lo descrive nei suoi diari: «Il Divino Cuore mi fu presentato come in un trono di fiamme, più sfolgorante di un sole e trasparente come un cristallo, con la piaga adorabile; esso era circondato da una corona di spine e sormontato da una Croce».

Batoni ha rappresentato Cristo, vestito di una tunica rossa (colore del sangue, del martirio e dell’umanità) e un manto blu (colore del cielo e del divino), giovane e bello, con lunghi capelli sciolti sulle spalle e il Volto contornato da una corta barba. Gesù con la mano destra indica il proprio cuore irraggiato dalle fiamme e circondato da una corona di spine, sormontata questa da una croce. In primo piano dunque quel cuore che arde d’amore e in cui ogni dolore è racchiuso e ogni salvezza è contenuta.

Impariamo dunque dall’invito che Gesù sembra ripeterci con la mano destra: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29). Rispondiamo a tale invito poggiando il nostro capo su questo Sacratissimo Cuore come già fece l’apostolo Giovanni, come ha fatto Santa Margherita Maria e una schiera infinita di santi.

 

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

18 giugno 2020

L’histoire de la Rencontre mondiale des familles

«Très chers frères et sœurs, venus d’une centaine de pays différents pour cet important rendez-vous à l’occasion de l’Année de la Famille! Grâce à vous et paix de Dieu, Notre Père!». C’était le 8 octobre 1994, un samedi, et le Pape Jean-Paul II saluait ainsi, sur la place Saint Pierre, les participants à la première Rencontre mondiale des familles. Cette année avait été proclamée par l’Onu «Année Internationale de la Famille» et la Pape polonais avait voulu qu’une «Année de la Famille» soit célébrée simultanément dans l’Église. Parmi les initiatives, il y avait celle de la Rencontre mondiale, qui eut lieu à Rome les 8 et 9 octobre. Organisée – comme les suivantes – par le Conseil Pontifical pour la Famille (aujourd’hui Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie). Le thème était «Famille: cœur de la civilisation de l’amour».

La tradition se perpétue alors tous les trois ans, dans différentes villes du monde. En 1997, précisément les 4 et 5 octobre, c’est Rio de Janeiro qui accueille la deuxième Rencontre mondiale sur “La famille : don et engagement, espérance de l’humanité». Trois ans plus tard, dans le cadre du grand jubilé de l’an 2000, c’est à nouveau la Ville Éternelle qui accueille des familles provenant du monde entier : les 14 et 15 octobre a lieu la troisième Rencontre mondiale des familles, dédiée aux « Enfants, printemps de la famille et de la société».

Trois ans après, en 2003, Jean-Paul II ne réussit pas à être physiquement présent à la quatrième Rencontre qui a lieu les 25 et 26 janvier à Manille et y participe via une connexion télévisée. «Je suis avec vous par la pensée et la prière, familles bien-aimées des Philippines et de nombreuses régions de la terre» dit-il aux participants appelés à réfléchir sur «La Famille chrétienne: une bonne nouvelle pour le troisième millénaire».

Les 8 et 9 juillet 2006, à Valence, a lieu la cinquième Rencontre mondiale des familles, mais c’est la première à laquelle participe le Pape Benoît XVI; «Transmission de la foi dans la famille» en est le thème. Les 17 et 18 janvier 2009, la Rencontre a lieu à Mexico, sur «La famille, éducatrice aux valeurs humaines et chrétiennes», mais le Saint-Père participe via connexion télévisée. Il sera, en revanche, présent en 2012 à milan, les 2 et 3 juin pour «La famille – le travail et la fête».

En 2015, les 26 et 27 septembre à Philadelphie, la sixième Rencontre mondiale des familles est intitulée «L’amour est notre mission, la famille pleinement vivante», c’est la première rencontre à laquelle participe le Pape François.

La neuvième Rencontre Mondiale a eu lieu à Dublin, du 22 au 26 août 2018 sur le thème choisi par le Pape «l’Évangile de la famille: joie pour le monde», dans le contexte de l’exhortation apostolique post-synodale Amoris Laetitia, organisée par le nouveau Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie, présidé par le cardinal Kevin Farrell.

L’estate della Pastorale giovanile, tra orientamento, oratori e viaggi

Foto di Cristian Gennari

L’anno scolastico si avvia alla conclusione, e proprio per questo il Servizio diocesano per la pastorale giovanile ha in programma una serie di appuntamenti per i ragazzi. Dal pomeriggio di orientamento per la scelta della facoltà universitaria, agli oratori estivi, alle proposte di campi e viaggi tra luglio e agosto. «L’estate è un tempo fecondo e le nostre proposte seguono diverse direttrici», dice don Alfredo Tedesco, direttore del Servizio diocesano.

Si comincia allora il 4 maggio, quando coloro che frequentano l’ultimo anno delle superiori si interrogano su cosa fare “dopo”. Ecco, allora, l’idea di un pomeriggio di orientamento per liceali, mercoledì alle ore 15 nella parrocchia di San Tommaso Moro, organizzato insieme all’Azione cattolica di Roma e all’Ufficio diocesano per la cultura e l’università. Previsti un incontro sul tema della scelta, in cui i professori Paolo Nebbia e Cristina Pignocchino racconteranno come è nata la loro passione per le materie umanistiche e scientifiche; seguirà una visita della città universitaria della Sapienza, guidata da monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la cultura e l’università; infine un saluto del provicario dell’Università, Bruno Botta. «Abbiamo scelto la Sapienza per motivi di centralità, ma sarà un incontro aperto a tutti, anche a chi ha già scelto altri atenei», sottolinea Agnese Palmucci, vice responsabile dei giovani dell’Azione cattolica di Roma. «La domanda sull’orientamento risuona con forza – riflette don Tedesco –, perché è poi la domanda sulla vocazione, sulla scelta di vita, su come donarsi al mondo. Questa iniziativa è nata in modo trasversale, partendo da una puntata del nostro format on line “Il salotto dei giovani”».

A giugno, poi, in tante parrocchie partiranno gli oratori estivi: per tutti gli animatori è pensato l’Ores Day 2022 di presentazione della proposta, il 14 maggio dalle 15 alle 19 a Santa Croce in Gerusalemme. Come tradizione l’iniziativa è organizzata dalla Pastorale giovanile diocesana con Cor, Agesci, Acr, Anspi. «Sarà un pomeriggio di incontro e di festa – anticipa il direttore del Servizio diocesano –, con la realizzazione di laboratori che aiuteranno gli animatori a toccare con mano le diverse parti che animano l’oratorio estivo, attraverso i temi e le attività proposte per questo nuovo anno. I responsabili ed i sacerdoti potranno ritrovarsi per un momento formativo e di confronto».

Se gli oratori estivi si concentrano soprattutto nella seconda metà di giugno, ecco che per luglio sono in programma due campi estivi diocesani, «pensati in particolare per le parrocchie che da sole non riescono a organizzarli», spiega don Tedesco. Il primo, dal 4 all’8 luglio, vedrà i ragazzi delle superiori a Camaldoli (Arezzo); mentre il secondo, per gli studenti delle medie, si terrà a Rocca di Mezzo (L’Aquila) dall’11 al 13 luglio.

«Quest’anno poi, in coincidenza con l’Anno Santo Compostelano, è previsto un cammino dei giovani europei a Santiago e noi parteciperemo facendo un cammino come giovani della diocesi di Roma», annuncia il responsabile della Pastorale giovanile. Sono aperte infatti le iscrizioni al Cammino di Santiago per i giovani, che prenderà il via il 30 luglio e si concluderà il 10 agosto, organizzato in collaborazione con l’Opera romana pellegrinaggi. Previsto viaggio in nave fino a Barcellona, poi il cammino inglese fino a Santiago e il rientro in pullman attraversando i Pirenei e fermandosi a Lourdes. «A Santiago vivremo una sorta di “giornata europea della gioventù” – conclude don Tedesco – aspettando la Gmg di Lisbona dell’anno prossimo».

28 aprile 2022

L’estate della Pastorale giovanile, tra oratori, Cavareno e Taizé

Se per tanti il periodo estivo segna la fine di lezioni, corsi e attività, per la Pastorale giovanile della diocesi di Roma rappresenta, invece, un momento di grande fermento. «Per l’estate sono tre in particolare i filoni a cui prestiamo attenzione – spiega in proposito don Alfredo Tedesco, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile –: gli oratori estivi, che iniziano oggi e in tante parrocchie proseguono fino all’inizio di luglio e vedono il coinvolgimento di altre realtà come il Cor, l’Acr, l’Anspi, l’Agesci; il campo estivo diocesano dall’1 al 7 luglio a Cavareno; il pellegrinaggio per i ragazzi più grandi a Taizé, a cavallo tra luglio e agosto».

La partenza è fissata per il 30 luglio e il rientro a Roma per il 5 agosto; il programma prevede due giorni a Torino, con visita al Sermig – Arsenale della Pace e il percorso a piedi alla Sagra di San Michele, poi tre giorni a Taizé e infine una giornata a Milano, con visita della basilica di Sant’Ambrogio.

«Questo viaggio è frutto della collaborazione tra diversi Uffici della diocesi – precisa don Tedesco –, cioè quelli per la pastorale giovanile, per la pastorale universitaria e per la pastorale vocazionale. Nasce in seguito all’esperienza di Togheter dello scorso settembre e in occasione della Anno della Preghiera indetto dal Santo Padre in preparazione al Giubileo. Taizé è luogo ideale per coltivare la spiritualità dei giovani: hanno un grande desiderio di spiritualità ma a volte non capiscono come pregare». Il sacerdote sottolinea inoltre l’aspetto «ecumenico della preghiera di Taizé – prosegue –, che è segno di unità e speranza, i temi del Giubileo».

Sarà invece incentrato sul tema dell’affettività il campo estivo diocesano, dall’1 al 7 luglio a Cavareno, in Trentino, per i ragazzi delle scuole e medie e superiori. «L’idea del campo è nata lo scorso anno con una logica sussidiaria – spiega don Tedesco –, per aiutare le parrocchie che da sole non riescono a organizzare un campo estivo, perché magari hanno pochi giovani o pochi animatori. Abbiamo quindi pensato di mettere in rete sia le risorse che i ragazzi, ma abbiamo dato anche un valore aggiunto. La proposta è piaciuta molto, tanto che i posti sono già sold out ed è possibile iscriversi soltanto in lista d’attesa». Oltre duecento i partecipanti, che trascorreranno la prima settimana di luglio tra escursioni nelle montagne del Trentino, attività di gruppo tese a rafforzare la fede e l’amicizia, momenti di preghiera e riflessione in mezzo alla natura.

10 giugno 2024

L’esempio di Maria: il secondo giorno di pellegrinaggio a Lourdes

“Eccomi”, dice Maria. “Sia fatta la tua volontà”, aggiunge. Parole che dovremmo fare nostre e che il cardinale vicario Angelo De Donatis mette al centro della Messa presieduta questa mattina (martedì 29 agosto) alla Grotta delle Apparizioni, a Lourdes. Il porporato guida il pellegrinaggio diocesano, organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi, iniziato ieri e che si concluderà venerdì primo settembre.

«“Eccomi” è la parola che Dio attende dalle nostre labbra e dal nostro cuore – dice il cardinale De Donatis nell’omelia –. “Eccomi” significa uscire fuori, non nascondersi, rompere le righe della fila e rendersi disponibili per qualsiasi missione Dio ci chiederà. Come è accaduto a Bernadette, davanti alla richiesta grande di andare dai sacerdoti per chiedere loro di costruire una cappella. Come poteva una ragazzina povera e analfabeta andare a domandare qualcosa del genere?».

Quindi un pensiero per i presbiteri: «Vorrei allora rivolgermi proprio ai sacerdoti, in questo momento – spiega –. La parola “Eccomi” ha scandito tanti passi del nostro cammino vocazionale e di ministero. Questa parola forse oggi è in particolare per noi, chiamati ad ascoltare la gente, a raccogliere le loro fatiche, a curare le loro ferite. Forse sarà capitato anche a noi di non dare retta inizialmente ad alcune richieste arrivate da persone semplici come Bernadette. Ma essere qui ci ricorda che Dio spesso ci parla con la voce dei semplici. È dai semplici, dai piccoli, dai poveri, che Dio ci chiede ancora di costruire una cappella, cioè di aiutare le persone ad incontrare il Signore. La grotta di Lourdes ci invita a continuare ad essere maestri di ascolto e di preghiera. In mezzo alle nostre tante attività pastorali, sia primaria la nostra preghiera e l’impegno ad aiutare a pregare».

L’esempio della Vergine Maria deve portare anche a dire “Fiat, sia fatta la tua volontà”. «In forza del “fiat” di Maria anche noi – dice il cardinale vicario –, pure in questi tempi difficili, possiamo ancora dire sì al Signore. Sì, o mio Signore, cammineremo nell’Amore, nel modo che tu ci hai amato dando te stesso per noi; sì, ti seguiremo dovunque tu andrai, ti costruiremo una cappella, uno spazio del cuore per servirti e per servire. (…) Maria a Lourdes, in questa grotta, ci parla di un Dio sempre vicino, crocifisso con noi nelle nostre pene, e poi motivo di canto per la nostra danza. Fa’, o Maria, che possiamo rallegrarci sempre della tua presenza perché troviamo in te tutte le sorgenti della grazia».

Gruppi di parrocchie, famiglie, coppie, ma anche persone sole: eterogeneo il gruppo che partecipa al pellegrinaggio diocesano. In tanti sono degli affezionati a questo tradizionale appuntamento di fine agosto che, come sottolinea il responsabile dell’Opera Romana monsignor Remo Chiavarini, «segna di fatto l’inizio dell’anno pastorale ed è un modo di mettere l’anno che comincia sotto la protezione di Maria». A Lourdes «si respira un clima di comunione e di serenità», conclude il sacerdote.

29 agosto 2023

L’équipe sinodale diocesana

Sono venti i membri dell’équipe sinodale diocesana. Per contattarli, sono a disposizione un indirizzo email, equipesinodale@diocesidiroma.it e un numero di telefono: 0669886206. Inoltre è possibile raggiungere l’équipe tramite Whatsapp, passando per la pagina dedicata al cammino sinodale del sito ufficiale della diocesi: https://www.diocesidiroma.it/cammino-sinodale/.

Quanto ai membri, i coordinatori sono padre Davide Carbonaro e Miriam Fioravanti. Ci sono poi alcuni vescovi: monsignor Benoni Ambarus, monsignor Dario Gervasi e monsignor Paolo Ricciardi. Due i sacerdoti: don Stefano Cascio e don Francesco Zanoni. Poi Emanuela Buscemi, Chiara Caporilli, Emma Ciccarelli, Chiara D’Onofrio, Michele Di Bari, Doretta Di Pompeo, Luca Drusian, Antonella Lombardi, Matteo Maio, Simone Pacioni, Paolo Perelli, Pier Marco Trulli e Sergio Ventura.

27 gennaio 2022

L’elezione dei catecumeni, un nuovo inizio

Foto di Cristian Gennari

Sabato 5 marzo, nella basilica di San Giovanni in Laterano, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha presieduto la Messa con il rito dell’elezione dei catecumeni. Un rito nuovo ed emozionante per i catecumeni, ma sa di antico. A San Giovanni in Laterano ci sono Larissa e Laura, Davide e Fabio che esibiscono la loro fame di fede, dietro a loro però si intravede la lunghissima schiera di persone che ha compiuto gli stessi passi in tempi vicini e lontani. Ci sono Pietro e Andrea che mollano padre, barca e reti per incamminarsi verso una promessa sventolata sotto il loro naso da un sedicente Messia-falegname di Nazareth, c’è Francesco che in quel di Assisi gira le spalle alle ricchezze di famiglia, c’è Ignazio il guerriero di Loyola che sceglie di combattere una battaglia mai combattuta fino ad allora. Soprattutto, c’è lui l’Arameo Errante, colui dal quale Mosè fa partire la professione di fede pronunciata da ogni israelita come ricorda la prima lettura della prima domenica di Quaresima: il capostipite, che lascia Ur, lì sul golfo Persico per arrivare dopo mille peripezie nel Paese della promessa.

È struggente pensare ad un papà e una mamma che rispondono alla chiamata alla fede per il loro neonato, ma nulla è suggestivo come assistere ad una scelta fatta consapevolmente, in prima persona. Ogni catecumeno ha la sua storia, ad ognuno – sottolinea il Cardinale vicario, Angelo De Donatis, che presiede la cerimonia – Dio ha toccato le corde del cuore in modo diverso, perché qui uno davvero vale uno, anche se ora si trova in compagnia di tanti altri sulla soglia di quella Chiesa di cui chiede di far parte. C’è chi ha iniziato il percorso cercando un cellulare perso e insieme a quello, in una chiesa di Fondi, ha trovato la fede e c’è chi invece l’ha fatto in modo classico, lungo il cammino di Compostela, anche se molti segnali avevano già attraversato la sua strada. Ed ora sono tutti qui, nella seconda tappa di un rush finale che li porterà la notte di Pasqua al traguardo, che poi altro non è che un nuovo inizio. Il rito dell’elezione e dell’iscrizione del nome: una sorta di green pass rafforzato a certificare che la scelta di cominciare questo viaggio non è stato solo un impulso momentaneo.

Ecco, nella mano che il padrino e la madrina sono chiamati a mettere sulla spalla del proprio ‘protetto’ c’è un invisibile testimone, che un altro staffettista tempo addietro ha affidato a loro. Un passaggio di consegne emozionante, per chi lo riceve e chi lo fa, e allo stesso tempo straordinario. Scorrono davanti agli occhi, accompagnate dalla voce del celebrante, le immagini di tutti i corridori che ci hanno preceduto. Riavvolgendo fotogramma dopo fotogramma il film che si è dipanato in millenni di storia, arriviamo ad Abramo, anzi ad Abraham, il nuovo nome scelto per lui da Dio. C’è un filo rosso che lega le tante storie di oggi alla Storia con la maiuscola, lo stesso filo che unisce il momento del congedo degli eletti subito dopo l’omelia alla stessa identica situazione vissuta secoli fa da Agostino e da tanti altri catecumeni come lui. Noi e loro: insieme in questa basilica, un’unione che è musica pura. Il cielo sfavilla di stelle. Impossibile contarle: innumerevoli come noi, discendenti di Abramo.

di Antonella Coppari

Leggi l’omelia del cardinale vicario

8 marzo 2022

L’Avvento, il tempo propizio dell’attesa

Domenica prossima, 3 dicembre, inizia il nuovo anno liturgico nonché il tempo di Avvento. Un tempo «nel quale la Chiesa vive la sua dimensione di attesa, totalmente orientata a Colui che verrà presto: Maranathà, vieni Signore. Il cammino sinodale che stiamo percorrendo ha il medesimo fine che viviamo nella liturgia: vivere la comunione con Dio e tra di noi in forza del Battesimo che abbiamo ricevuto». Il cardinale vicario Angelo De Donatis scrive così a tutti i sacerdoti e ai fedeli di Roma, annunciando alcune iniziative che accompagneranno questo periodo: un sussidio sul discernimento comunitario per i sacerdoti; un sussidio sulla preghiera in famiglia e il sostegno al Pastificio Futuro del Carcere minorile di Casal del Marmo.

Per quanto riguarda il primo, si tratta di un sussidio che sarà verrà consegnato ai presbiteri e ai collaboratori pastorali «come dono di Natale» tramite i prefetti, «con la speranza – scrive il cardinale – che possa essere di aiuto per questa fase sapienziale che stiamo vivendo».

Il secondo, come detto, è invece uno sussidio preparato dall’Ufficio diocesano per la catechesi e dall’Ufficio diocesano per la formazione liturgica. Fornisce dei semplici schemi per la preghiera in famiglia intorno al presepe, illuminati dalla lettera di Papa Francesco “Admirabile signum”. «Questo tempo forte è un’occasione propizia – riflette il cardinale De Donatis – per far riscoprire la forza della liturgia domestica. Il sussidio potrà essere utile per vivere con maggiore profondità la ricchezza della liturgia dell’Avvento. Quest’anno, in comunione con tutti i vescovi italiani e con la famiglia francescana, guardiamo agli 800 anni del Natale di Greccio e alle origini della tradizione del presepe». Il sussidio è scaricabile on line in formato pdf: http://www.ufficioliturgico.diocesidiroma.it/index.php/davanti-al-presepe/

Infine, l’invito a sostenere l’iniziativa nata da poco all’interno del carcere minorile di Casal del Marmo, il Pastificio Futuro. Si tratta di una piccola azienda che produce pasta di alta qualità, situata all’interno del complesso del penitenziario, per il reinserimento lavorativo di detenuti ed ex detenuti. Le festività natalizie possono essere allora l’occasione di fare un regalo solidale, acquistando i pacchi di pasta prodotti a Casal del Marmo. Per comprare i prodotti del Pastificio, si può consultare il sito https://pastificiofuturo.it/; o ancora recarsi in via Barellai 140, il lunedì il mercoledì dalle 8.30 alle 12.30, mentre il martedì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30; infine contattare i responsabili scrivendo a amministrazione@pastificiofuturo.it.

Leggi la lettera del cardinale De Donatis

28 novembre 2023

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