13 Agosto 2025

A Trastevere torna la “Festa de’ Noantri”

Foto di Cristian Gennari

L’evento più atteso dai trasteverini, nel cuore di Roma, la cui storia affonda le radici nei secoli. È la festa della Madonna del Carmine a Trastevere, meglio conosciuta come festa “de’ Noantri” o della “Madonna Fiumarola”. Come ogni anno, la statua della Madonna del Carmine, la cui memoria liturgica ricorre il 16 luglio, uscirà dalla chiesa di Sant’Agata, dove si trova durante tutto l’anno, e verrà portata in processione per le caratteristiche vie trasteverine e sul fiume Tevere.

Il culto della “Madonna Fiumarola”, infatti, nasce nel lontano 1535 quando una statua della Vergine scolpita in legno di cedro fu rinvenuta da alcuni pescatori alla foce del fiume e fu poi donata ai Carmelitani che si trovavano nella chiesa di San Crisogono, appunto a Trastevere. Nel corso dei secoli fu trasferita prima a San Giovanni dei Genovesi e poi, nel ‘900, nell’attuale chiesa di Sant’Agata, che lascia appunto una sola volta l’anno, il primo sabato dopo la festa della Beata Vergine del Monte Carmelo.

Le celebrazioni, come sempre, dureranno per quasi due settimane. Dal 13 luglio, con il triduo di preparazione, fino al 26. Venerdì 16 ci sarà una prima Messa al mattino, presieduta da monsignor Daniele Libanori, vescovo ausiliare per il settore Centro, mentre nel pomeriggio una seconda celebrazione ospiterà l’investitura dei nuovi confratelli e consorelle dell’arciconfraternita del Carmine in Trastevere. Momenti cruciali saranno poi la processione del pomeriggio di sabato 17 luglio e la successiva celebrazione eucaristica, nella piazza di Santa Maria in Trastevere. Domenica 25, sempre nel pomeriggio, la rievocazione della “Processione Fiumarola” presso l’imbarcadero del Circolo Canottieri Lazio, presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis, che arriverà al pontile di Ponte Garibaldi, nei pressi dell’Isola Tiberina, e continuerà poi sulla terraferma, per concludersi nella chiesa di Sant’Agata.

Quest’anno, per le normative anti-Covid, «alcuni dettagli saranno diversi rispetto agli altri anni», spiega il governatore dell’arciconfraternita Pietro Solfizi. Non ci sarà la storica macchina processionale, «molto imponente e dal peso di circa 16 quintali – racconta Solfizi –, una macchina che impegna oltre 18 persone per il trasporto della statua. Abbiamo invece optato per semplici stanghe che sosterranno la Madonna per non creare assembramenti e non affollare ancora di più i vicoli». La processione, dunque, tornerà per le vie del quartiere dopo l’assenza dello scorso anno a causa della pandemia, «la prima e finora unica volta nella storia», puntualizza Solfizi, «perché si è sempre svolta, anche in tempo di guerra». Previsto comunque un grande afflusso di persone. «Sono tantissimi i fedeli legati a questa festa, che arrivano soprattutto da fuori città, da tutta Italia e anche dall’estero perché – prosegue – molti trasteverini ormai non abitano più a Roma ma hanno nel cuore questo evento e anche chi non ha nessun legame con il territorio ha sviluppato negli anni un forte attaccamento verso la festa e la Vergine».

Le celebrazioni saranno trasmesse anche in diretta streaming sulla pagina Facebook della confraternita, mentre la Messa solenne del 17 luglio e il Rosario del 21 luglio dalla chiesa di San Crisogono andranno anche in diretta nazionale su Tv2000. «Un modo – chiosa Solfizi – per far sentire a tutti la vicinanza della Madonna e far vivere l’emozione di questa festa, in particolare in un periodo storico così difficile e drammatico».

di Salvatore Trope da Roma Sette

12 luglio 2021

Settimana di fraternità sacerdotale in Val di Fassa

Si conclude venerdì 16 luglio la settimana di fraternità sacerdotale promossa dal Servizio per la formazione permanente del clero a Soraga di Fassa, per i sacerdoti che festeggiano il decimo, il ventesimo e il trentesimo anniversario di ordinazione.

Pastorale giovanile diocesana, il bilancio e le prospettive future

Ha puntato sui video e sui social media la Pastorale giovanile diocesana, in questo anno appena trascorso. E proseguirà su questa strada anche per il futuro, come assicura il direttore del Servizio diocesano don Alfredo Tedesco, che ripercorre quanto fatto nei mesi scorsi. «Tutto è nato nel solco del percorso diocesano di questo ultimo anno – spiega –, la naturale ma forse sorprendente presa in carico del discorso sull’ascolto e sul responsabilizzare sempre di più i ragazzi». Si è poi verificata quella che il sacerdote definisce «una provvidenziale concomitanza»: la parrocchia di Santa Angela Merici, con il parroco don Danilo Spagnoletti, ha offerto la sua sala di registrazione, di recente realizzazione, al Servizio diocesano e ai giovani per potersi esprimere liberamente. «Così è nata l’idea di uno spazio dal vivo per provare ad ascoltare la voce di tutti i giovani di Roma», aggiunge don Alfredo.

Ed ecco che i locali della chiesa del quartiere Nomentano hanno visto passare vescovi, sacerdoti, insegnanti ma soprattutto tanti ragazzi, per le sei puntate del programma “La voce dei giovani”. «L’episodio zero, quello che avuto come ospite l’arcivescovo Palmieri – dice don Tedesco – è nato quasi per caso, improvvisando. I due conduttori del programma, Matteo e Tommaso, si sono trovati con il vicegerente, e non capendo bene cosa significasse hanno iniziato a chiamarlo “il vice vice Papa”».

A quella prima chiacchierata informale, sono seguite le altre puntate, incentrate su talento, condivisione, famiglia, bullismo, scuola, amicizia. Tra gli ospiti, anche il direttore del Servizio diocesano per le vocazioni don Fabio Rosini e i vescovi ausiliari della diocesi monsignor Dario Gervasi e monsignor Paolo Ricciardi, responsabili rispettivamente della Pastorale familiare e della Pastorale sanitaria.

Tra le collaborazioni da segnalare, anche quella con il gruppo Signa Veritatis di don Alessandro Di Medio e con l’istituto Lombardo Radice, all’Anagnina, coinvolto in una puntata con il progetto musicale Stop, che vede la partecipazione di studenti e insegnanti. «Tra le tematiche costanti all’interno delle varie puntate – osserva don Alfredo – quella della vocazione e del rapporto con gli adulti. Si sente la mancanza di figure di riferimento forti per questi ragazzi».

16 luglio 2021

«Abbiamo sentito l’esigenza di incontrarci nella gratuità»: si conclude la settimana di fraternità sacerdotale in Val di Fassa

Si conclude questa sera (venerdì 16 luglio) la settimana di fraternità sacerdotale promossa dal Servizio per la formazione permanente del clero a Soraga di Fassa, per i sacerdoti che festeggiano il decimo, il ventesimo e il trentesimo anniversario di ordinazione. Una consuetudine che si ripete da qualche anno, come spiega il cardinale vicario Angelo De Donatis, che guida il gruppo: «L’intuizione di vivere una settimana di fraternità sacerdotale è nata da una semplice constatazione: facciamo tante riunioni, ma tutti finalizzate ai piani pastorali – osserva il porporato –, mentre c’era l’esigenza di incontrarci nella gratuità, per scoprire la bellezza del vivere fraternamente, passeggiando e lodando Dio attraverso la natura, pregando e comunicando semplicemente la nostra fede».

Al centro delle riflessioni di questi giorni, il libretto “Usciamo dunque… essere prete a Roma oggi”, che raccoglie vari contributi al Consiglio presbiterale diocesano. Ad accompagnare il gruppo anche il vescovo ausiliare Guerino Di Tora e monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato di Opera romana pellegrinaggi.

«L’esperienza della fraternità è sempre una ricchezza – osserva monsignor Andrea Manto, che festeggia il ventesimo di ordinazione –, anche perché noi la abbiamo vissuta anche in maniera narrativa. È una esperienza di condivisione personale, di condivisione dei nostri cammini vocazionali, delle nostre esperienze significative nel nostro cammino di fede e pastorale. E abbiamo riflettuto anche su come portare questa grazia e questa bellezza che abbiamo ricevuto in dono agli altri, su come generare alla fede, accompagnando le famiglie e i giovani, come far scoprire la bellezza del donarsi al Signore e del servire i fratelli. Le parole di don Angelo ci hanno molto confortato e incoraggiato, e il resto lo fa questo panorama fantastico. Del resto il monte è un luogo teologico per definizione».

Don Carol Iakel è parroco a Santa Maria Stella Maris e porterà i frutti di questa settimana all’interno della sua comunità. «Sono grato al Signore per questo traguardo dei dieci anni di sacerdozio – confida –, non è affatto scontato nel mondo di oggi. Don Angelo è come un padre per noi! Come Gesù, nel Vangelo di domenica prossima, dirà agli apostoli “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’”, e si farà raccontare quello che avevano fatto e insegnato, così in questi giorni ha fatto il vicario con noi».

16 luglio 2021

Tra condivisione e visite prosegue la settimana di fraternità sacerdotale a Soraga

La terza giornata della settimana di fraternità sacerdotale a Soraga di Fassa – organizzata dal Servizio per la formazione permanente del clero e guidata dal cardinale vicario Angelo De Donatis – prevede la visita della casa natale di san Giuseppe Freinademetz con la cappella e la chiesa. Il santuario affidato ai missionari Verbiti si trova a Oies, nome di una piccola frazione su un pendio nel paese di Badia, a 1500 metri di altezza sul livello del mare. Nel secolo scorso contava soltanto tre case abitate.

«Il tempo è brutto, così abbiamo pensato di visitare un santuario», spiega don Marco Fibbi, cappellano della Casa circondariale maschile nuovo complesso di Rebibbia, che festeggerà i 30 anni di sacerdozio il prossimo 16 novembre. «Questa vacanza in Val di Fassa è meravigliosa – racconta –, quando è possibile facciamo passeggiate bellissime, siamo accolti in una struttura che dal punto di vista dell’ospitalità è incredibile ed è un ambiente dove che si presta perfettamente a momenti di riflessione e di preghiera. Quello che mi colpisce – prosegue – è lo spirito di corpo di preti che durante l’anno fanno tanti lavori diversi e non si incontrano mai; ora, invece, abbiamo la possibilità di trascorrere del tempo insieme, anche di faticare insieme, in un’attività molto diversa da quella sedentaria che facciamo abitualmente. Per restare in tema di carcere, direi che l’evasione ci fa bene», conclude con una battuta.

Al centro delle riflessioni di questi giorni, il libretto “Usciamo dunque… essere prete a Roma oggi”, che raccoglie vari contributi al Consiglio presbiterale diocesano. Ma anche la condivisione e il confronto sulla nascita delle vocazioni dei sacerdoti partecipanti. «Emergono storie diverse – commenta ancora don Marco Fibbi – ed è bello per tutti noi tornare alla fiamma originale. La vocazione non ce la diamo noi, ma ce l’ha data il Signore, ce l’abbiamo nel cuore».

Sulla stessa linea monsignor Amedeo Ruggeri, anche lui in Val di Fassa per i suoi 30 anni di sacerdozio, giudice del Tribunale Interdiocesano di Prima Istanza per le Cause di nullità di matrimonio. «La vacanza è organizzata molto bene ed è l’occasione per conoscere tante persone che pur vivendo a Roma magari non si conoscono; ed è una opportunità per condividere le esperienze vocazionali. È una esperienza anche di crescita personale».

14 luglio 2021

E’ entrato nella luce della Resurrezione padre Olivo Pallanch

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che ieri, 12 luglio,
è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do
P. Olivo Pallanch, Sch. P.,
di anni 96

Vicario Parrocchiale della Parrocchia di San Francesco d’Assisi
a Monte Mario dal 1955 al 1962

e, ricordandone il generoso e fecondo servizio,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali si svolgeranno domani, mercoledì 14 luglio 2021, alle ore 10.00,
presso la Chiesa di San Giuseppe Calasanzio a Chiavari (GE)

 

13 luglio 2021

Al “Mercatino dei Valori ritrovati” è tempo di saldi

Giornata di saldi estivi al “Mercatino dei valori ritrovati” di Caritas diocesana e Poste Italiane, che sarà allestito alla Cittadella della Carità di via Casilina Vecchia, sabato 17 luglio dalle 10 alle 13.30.

L’iniziativa, proposta nell’ambito del progetto “Valori ritrovati”, è realizzata con i “pacchi anonimi”, che non sono stati recapitati e non vengono reclamati, che Poste Italiane ha ceduto all’organismo diocesano. Verranno esposti libri, giocattoli, cd, piccoli elettrodomestici, oggettistica, computer, cellulari, accessori di informatica, oggetti per la casa. Il ricavato contribuirà alla creazione di un fondo di solidarietà che ha l’obiettivo di sostenere l’inclusione lavorativa di adulti in difficoltà.

«Il progetto nasce da una collaborazione che vede insieme Caritas e Poste da diversi anni su più fronti e che punta creare una maggiore sinergia cercando di recuperare degli “scarti” molto particolari. Questa iniziativa dimostra che per fare il bene e per farlo bene non occorrono grandi investimenti ma bastano attenzione e sensibilità», è il commento del vescovo Benoni Ambarus, delegato per la Carità e già direttore della Caritas di Roma.

13 luglio 2021

Salute e fragilità sociale: la presentazione del Rapporto della Caritas

Foto Cristian Gennari

“Salute e fragilità sociale in tempo di pandemia” è il Rapporto 2021 della Caritas di Roma che verrà presentato venerdì 16 luglio, alle ore 16, presso la Cittadella della carità (via Casilina vecchia, 19).

Alla presentazione, insieme agli autori, interverranno: Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio; monsignor Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare della diocesi di Roma responsabile della Pastorale sanitaria; monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliare della diocesi di Roma e direttore della Caritas.

Il volume, realizzato nella collana “Un punto di vista”, è un’analisi approfondita sulla sanità regionale nell’anno della pandemia nell’ottica degli emarginati e di coloro che rimangono esclusi dal Servizio sanitario nazionale.

Insieme alle analisi realizzate dai ricercatori Caritas, vi sono contributi di Gavino Maciocco, padre Camillo Ripamonti, Massimiliano Aragona, Giovanni Baglio, Salvatore Geraci, Maurizio Marceca.

13 luglio 2021

La settimana di fraternità sacerdotale in Val di Fassa con il cardinale De Donatis

Sono partiti domenica 11 luglio e torneranno sabato 17 i partecipanti alla settimana di fraternità sacerdotale in Val di Fassa (Trentino), organizzata dal Servizio di formazione permanente del clero. Presenti in tutto venticinque sacerdoti, che sono al decimo, ventesimo e trentesimo anno di ordinazione. Alla loro guida il cardinale vicario Angelo De Donatis. Presente anche monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato di Opera Romana Pellegrinaggi.

In questa seconda giornata della settimana di fraternità sacerdotale a Soraga di Fassa, i partecipanti, dopo una breve passeggiata, rifletteranno sul testo della conferenza di padre Jean Pierre Sonnet tenutosi a Roma nel gennaio 2018 sul tema «Generare e narrare la fede».

Del gruppo fa parte anche don Massimiliano Nazio, vice rettore del Collegio diocesano Redemptoris Mater. «Questa vacanza è molto importante – commenta –; una iniziativa ideata dal cardinale vicario che va avanti dal 2018, un’occasione unica di comunione in un posto stupendo, di pace, per riprendere le radici del nostro essere sacerdote anche in un contesto non parrocchiale, non di servizio, non di missione».

«Non è un ritiro spirituale in senso stretto – osserva don Massimo Cautero, direttore dell’Ufficio clero del Vicariato –, ma è un po’ un fare il punto per noi sacerdoti, soprattutto poi per quei sacerdoti che lo fanno dopo tappe importanti di vita, come 10, 20 o 30 anni di sacerdozio».

13 luglio 2021

La lettera di una fedele: un bambino non autosufficiente è «la dimostrazione che Dio fa le cose per bene»

Pubblichiamo la lettera arrivata a un parroco romano da una sua parrocchiana. Una testimonianza di amore verso le persone con disabilità.

Caro Don,
ricorro a questo mezzo che tu non usi (almeno per rispondere a me) perché tanto non è che io voglia una risposta.

Voglio solo raccontarti come sono andati questi tre giorni di centro estivo, queste 15 ore con Fabio, questo stranissimo bambino di cui mi sono presa cura.
Innanzi tutto credo che tutti dovrebbero fare l’esperienza di accudire un bambino che non è autosufficiente e che è imprevedibile. Perché ci si dimentica di tutto il resto, perfino di se stessi, perfino quando è la cosa più difficile da fare: si esce dal proprio ingombrantissimo “io” e ci si concentra solo ed esclusivamente su di lui, perché va tenuto d’occhio a vista.
E questo per quanto riguarda me (e mio figlio, che mi ha aiutato in questi tre giorni: credo che abbia fatto un gran bene anche a lui, anche se chissà quando e chissà chi ne vedrà i frutti, a me non sono destinati, evidentemente…)

Per quanto riguarda il bambino, invece, Fabio… Don, è davvero la dimostrazione che Dio fa le cose per bene, al di là di ogni nostro pensiero e ragionamento. Questo bambino non sa fare niente da solo, non va nemmeno al bagno! Eppure è capace di amare! Quindi, che dire, ha tutto quello che gli serve, tutto quello che conta, tutto quello che basta…

A parte le dimostrazioni di affetto che ha nei confronti degli adulti che si prendono cura di lui, che abbraccia e bacia e riempie di sorrisi, ti racconto quello che è successo due volte, la mattina presto, mentre arrivavano i bambini del centro estivo.

Fabio viene sempre prestissimo, è uno dei primi, e quindi poi guarda tutti gli altri bambini che uno a uno arrivano, misurano la temperatura ed entrano. A un certo punto arriva una mamma che accompagna la figlia, e porta anche un passeggino con dentro la sorellina, una bambina bellissima, avrà 9 mesi, anche meno, la pelle rosa, i capelli biondi, sorridente, perfetta.
Fabio la vede e si avvicina, le sorride, la accarezza, le dà un bacio sulla testa, le fa dei versi di meraviglia e di coccola, poi prende il passeggino e lo spinge avanti e indietro, e poi la porta un po’ in giro…

Una cosa commovente e straziante allo stesso tempo!

Allora questo bambino, che non sarà mai “produttivo” come il mondo lo intende, che sarà sempre inevitabilmente un “peso” per chi dovrà averne cura, che è faticoso e a volte imprevedibile e non sai mai cosa inventarti per fargli fare qualcosa (con me ha giocato, ma 5 ore sono lunghe, e ci sono stati dei momenti più faticosi di altri, e parlo solo di tre giorni! La sua mamma ha le braccia piene di lividi e di morsi, e in alcuni momenti, quando è stanco o quando non ottiene quello che vuole cerca di mordere anche se stesso e chiunque gli capiti a tiro), insomma, è chiarissimo che è perfetto così, e se lo guardi ti rendi conto che Dio l’ha proprio voluto così, e che non si sa perché, non si sa per chi o per cosa, ma c’è sicuramente un piano unico e speciale nella Sua mente per il quale ha fatto Fabio, la sua speciale e perfetta creatura, e l’ha messo esattamente dove sta, incapace di fare qualunque cosa, ma capace di amare… cosa gli manca? Niente, direi.

Quindi Don, dopo questi tre giorni i genitori di Fabio mi hanno ringraziata per averlo accudito, ma la verità è che sono io a dover ringraziare loro, e ringrazio anche te per avermi dato la possibilità di fare parte di tutto questo.

13 luglio 2021

Ratake e Acr insieme per la cura del creato

«A noi l’ACR piace così ma vorremmo che (l’ACR) cambiasse Roma: rendere la città più pulita, meno inquinata cosicché si vedano le stelle; vorremmo che a Roma non ci fossero le sigarette buttate a terra, la spazzatura per le strade, l’inquinamento e la tristezza nei cuori». Partendo da questo desiderio dei ragazzi, inserito nel documento assembleare dell’Azione Cattolica di Roma, è nata l’idea di “PrendiAmoCene cuRa!”, l’appuntamento di fine anno per i ragazzi dell’associazione che quest’anno ha visto la partecipazione fondamentale di Retake Roma, l’associazione di volontariato impegnata nella lotta contro il degrado, nella valorizzazione dei beni pubblici e nella diffusione del senso civico sul territorio. Dal 23 maggio al 30 giugno sono stati effettuati cinque interventi in diverse zone di Roma.

Il primo appuntamento si è svolto in prossimità del Parco dell’Aniene, in collaborazione anche con l’associazione “Insieme per l’Aniene Onlus”, dove i ragazzi dell’Acr della parrocchia di San Ponziano e i volontari di Retake hanno riqualificato un’area e aperto un nuovo sentiero nel parco. Successivamente è stato il turno di San Romano Martire, in zona Monti Tiburtini, dove i ragazzi dell’Acr hanno ripulito il parcheggio davanti alla loro scuola, mentre i volontari di Retake e gli adulti dell’associazione si sono occupati di un’area verde in prossimità dell’edificio. A Settebagni, invece, l’intervento ha riguardato il tratto di strada dalla parrocchia di Sant’Antonio da Padova all’edicola mariana del quartiere dove ragazzi e volontari si sono riuniti, al termine dell’attività, per un momento di preghiera.

Anche a Santa Maria Madre della Misericordia, zona Casilina-Centocelle, si è unita la preghiera all’azione; dopo la Messa, celebrata insieme, i ragazzi si sono divisi in gruppi per occuparsi di diverse aree del quartiere, fino al parco di Villa Gordiani. L’ultimo intervento si è svolto nel settore ovest della nostra città, dove l’associazione di San Luigi di Montfort si è occupata del recupero di un tratto di pista ciclabile in prossimità della parrocchia. Ai ragazzi e alle loro famiglie è stato infine proposto un “compito per le vacanze”: impegnarsi ad avere cura dei luoghi, vicini o lontani, dove trascorreranno il tempo estivo perché tutto il mondo è la nostra Casa.

12 luglio 2021

Partecipa in Val di Fassa alla settimana di fraternità organizzata dal Servizio per la Formazione Permanente per i sacerdoti al 10°, 20°, 30° anno di ordinazione

Partecipa in Val di Fassa alla settimana di fraternità organizzata dal Servizio per la Formazione Permanente per i sacerdoti al 10°, 20°, 30° anno di ordinazione.

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